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Diciott’anni e tanto talento: da Milanese e Calafiori a Ciervo. Ecco la classe di ferro di Trigoria

LaPresse

I ragazzi del 2002 potrebbero tornare utili a Fonseca, che ha già dimostrato di avere grande fiducia nelle loro capacita

Francesco Balzani

Un “Milanese” di Lecce per rappresentare le nuove origini di Roma. Non è un teaser ironico della nuova serie Romulus, ma a Trigoria si appresta già ad essere un successo. L’esordio di ieri sera col Cluj (condito da un assist per Pedro) di Tommaso Milanese è un omaggio a una rookie class tutta italiana tra le migliori degli ultimi 15 anni. Quella dei ragazzi giallorossi nati nel 2002 che stanno facendo le fortune della Primavera di De Rossi fresca di due poker a Lazio e Juve in un campionato fin qui dominato che ha fatto brillare pure gli occhi di Dan Friedkin. “Diciott’anni sono pochi per conoscere il futuro” cantava Venditti. Figuriamoci di questi tempi, eppure il futuro di questi ragazzi appare radioso in un 2020 che di bello ha poco o nulla. Paga la scelta di aver fatto giocare molti di quei ragazzi nell’under 18 evitando di bruciarli subito in Primavera dove pochi 2002 hanno avuto spazio. In quell’anno la Roma ancora festeggiava il terzo scudetto vinto qualche mese prima (e quasi bissato se non fosse stato per il Venezia) e la nazionale azzurra stava per volare in Corea del Sud. In quella stagione Totti compiva 26 anni mentre Fonseca giocava da difensore nell’Estrela Amadora.

CALAFIORI E MILANESE GUIDANO LA BABY SCHOOL

Un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno e una buona notizia pure per Fonseca che fin qui mai si era “fidato” dei giovani di Trigoria fatta eccezione per il classe 2002 per eccellenza ovvero Riccardo Calafiori. Il terzino sinistro, alle prese col Covid e sotto la procura di Raiola, fa parte da mesi del gruppo della prima squadra e sul finire della scorsa stagione per poco non impreziosiva gli esordi con un eurogol alla Juve annullato dal Var. In estate sembrava vicino all’addio vista la corte di Juve, Fiorentina e Psg ma il cuore ha detto Roma e se non fosse stato per il coronavirus avrebbe di sicuro trovato spazio in Europa League. Fonseca ne apprezza la diligenza tattica e ha deciso di non prendere altri terzini sinistri perché crede che il 18enne possa già essere in questa stagione il vice Spinazzola. Un piccolo miracolo considerato il terribile infortunio al crociato di un anno fa. Ieri con un post Calafiori ha fatto i complimenti a “Tommasino” Milanese con cui potrebbe far coppia presto pure con la Roma dei grandi. Nato a Lecce e cresciuto nella scuola calcio di Miccoli che lo ha consigliato alla Roma, ieri il centrocampista col numero 62 ha emozionato tutti: dall’ingresso in campo con gli occhioni lucidi all’assist per Pedro per finire alla voce rotta dall’emozione nell’intervista post partita quando si guardava la bella foto abbracciata al fenomeno spagnolo che ha 15 anni più di lui. La Roma lo ha notato nel 2016 quando alcuni scout lo segnalano ai responsabili del settore giovanile e lo convincono a vestire un giallorosso diverso da quello salentino. Il club investe tanto su di lui dal punto di vista tecnico e nell'ultimo periodo anche da quello fisico per cui durante l'ultima annata, si nota un notevole aumento della propria massa muscolare. Con la Primavera di Alberto De Rossi quest'anno ha all'attivo 2 gol e due assist con i giallorossi ancora imbattuti, ma è da inizio stagione che è costantemente aggregato alla prima squadra con Fonseca che crede molto nel suo talento. Ieri il giusto premio e l’emozione di tutta la sua famiglia. Anche quella di Trigoria.

ZALEWSKI, BOVE, CIERVO E TUTTI GLI ALTRI: LA MINIERA DI BRUNO CONTI

Come detto Calafiori e Milanese non sono gli unici. Le cicogne del 2002 hanno portato diversi tesori a Trigoria. Il prossimo a poter sfruttare una chance dovrebbe essere Nicola Zalewski. Nome italiano, cognome polacco e la “raccomandazione” di Bruno Conti. I genitori sono di Lomza, una piccola città a 150 chilometri da Varsavia. Papà Krzysztof nel 1989 si rifiuta di prestare servizio militare per il regime comunista. Una scelta che lo costringe a fuggire dal paese, dove viene considerato un disertore e si sistema a Poli, piccolo comune vicino Roma. A nove anni durante un torneo a Borgata Finocchio ad osservarlo con occhi attenti dalla tribuna c'è l'osservatore Stefano Palmieri, mandato lì da Bruno Conti su indicazione di un certo Zibi Boniek. Oggi è il capocannoniere della Primavera e già conta due convocazioni in prima squadra. Storia diversa ma destinazione simile quella di Edoardo Bove che il Napoli aveva “preteso” per sganciare Milik alla Roma in estate. E gli osservatori azzurri sanno bene perché. Edoardo romano dell’Appio-Latino, padre di Napoli e madre italo-tedesca, va al liceo all’Eur, al “Massimo”, anche con buon profitto. Fin da piccolissimo fa parte del settore giovanile del club giallorosso (precedentemente giocava nella Boreale Don Orione), nel quale si è sempre distinto per le grandi capacità realizzative giocando per lo più da mezz’ala. Qualche metro più c’è Capitan Filippo Tripi, romano e stimato da tutti i suoi allenatori per via di quella leadership innata emersa nel torneo Alkass Cup a Doha. In quell’occasione, la Roma il match analyst del torneo, Chris Makin, ex giocatore in Premier League, citò 3 talenti che lo impressionarono nella competizione e tra questi c’era proprio Tripi. Altre qualità ma destino audace pure quello di Riccardo Ciervo che per look e posizione in campo somiglia molto a Zaniolo e che (guarda caso) è stato scoperto pure lui da Bruno Conti. Il talento di Latina, è stato protagonista 2 anni fa nella squadra U17 giallorossa che ha centrato la finale di campionato di categoria ed è arrivato a Trigoria dalla Polisportiva Carso. Si è messo in luce con la nazionale di Corradi e nell’amichevole contro la Sambenedettese. Nell’elenco tutto azzurro di Trigoria emerge pure il portierone Pietro Boer. Nato a Mestre il 12 maggio del 2002, è cresciuto nel settore giovanile del Venezia, prima di passare alla Roma nell’agosto scorso, portato dall’ex responsabile del settore giovanile giallorosso, Massimo Tarantino. Ma sono pronti a stupire pure il terzino destro Tomassini, il difensore Buttaro e il centrocampista Astrologo.