news as roma

Diamoutene: “Mai conosciuta una persona vera e seria come Spalletti”

"Come uomo ti trasmetteva la serenità già dall’allenamento. È una persona vera, ti dice le cose in faccia. Nel mondo di oggi è difficile incontrare uno così"

Redazione

Souleymane Diamoutene, ex difensore della Roma ai tempi di Spalletti, ha parlato del suo passato in giallorosso alla vigilia della sfida della squadra del tecnico toscano con il Real Madrid ai microfoni di Roma Talk Radio. Queste le sue parole:

Champions Roma-Arsenal, è vero che potevi essere tu a tirare il rigore al posto di Tonetto ed invece poi si è deciso che eventualmente l’avresti tirato dopo di lui?

È stato lui a decidere, un veterano della Roma. Magari quello dopo l’avrei tirato io. Mi tremavano le gambe dopo 120’ e un pubblico così. Una bella esperienza”.

Non ti aspettavi di giocarla quella partita?

No, l’ho saputo dalla TV la mattina. Un professionista deve sempre saper essere pronto. Se avessimo passato il turno la mia vita sarebbe cambiata. Il presidente ha detto che mi avrebbe comprato.

Puoi dirci quello che trasmette Spalletti ai giocatori?

Mai conosciuto uno vero e serio in 14 anni di carriera da professionista come Spalletti. Come uomo ti trasmetteva la serenità già dall’allenamento. È una persona vera, ti dice le cose in faccia. Nel mondo di oggi è difficile incontrare uno così.

Le scarse prestazioni di Keita degli ultimi tempi possono essere dovute all’età che avanza?

Abbiamo fatto 3 Coppe d’Africa insieme. Parla poco, quindi quando parla ascoltano tutti proprio per esperienza e professionalità. Credo che le prestazioni attuali dipendano dalla condizione, non dall’età. Spero si possa riprendere subito, specie ora che comincia a stare bene dopo essere stato fuori per un periodo.”

Con chi hai legato di quella Roma e con chi sei ancora in contatto?

Con De Rossi. Nonostante non lo sento da molto, quasi un anno.

Sei andato via da Roma per scelta tecnica o personale?

È stata una scelta della società. Sensi disse che se avessimo passato il turno mi avrebbe acquistato. Il mancato passaggio del turno e i problemi economici societari, che portarono alla vendita di Aquilani al Liverpool, furono fattori importanti. Presero Burdisso in prestito secco.

I numerosi eventi spiacevoli che spesso purtroppo accompagnano il calcio, come il razzismo. Dopo i fatti di Lecce, quando venisti aggredito durante un allenamento, credi che il problema sia vero razzismo o ignoranza?

Per quanto accaduto a me, non parlerei di razzismo. Ero capitano a Lecce e sono andato a giocare al Bari. Al rientro alcuni ragazzini, per ignoranza, mi hanno detto di togliere la maglia, dicendomi “Sporco barese”. Non direi dunque di essere stato vittima di razzismo ma di ignoranza. Purtroppo c’è una parte di tifosi ignoranti. In Inghilterra lo sport è divertimento invece.

Come ti sei trovato a vivere a Roma?

Ci sarei rimasto a vivere. Ce l’ho nel cuore, ma la vita mi ha portato lontano. Daje Roma.