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Di Francesco:”Juve famelica, poi metto la Roma”

“Il Sassuolo e’ venuto in Serie A giocando un gran calcio e volevo portarlo anche nella massima serie. Gli avversari sono di alta qualita’ ma dobbiamo continuare il lavoro fatto, senza buttare mai via la palla. Siamo andati a...

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"Il Sassuolo e' venuto in Serie A giocando un gran calcio e volevo portarlo anche nella massima serie. Gli avversari sono di alta qualita' ma dobbiamo continuare il lavoro fatto, senza buttare mai via la palla. Siamo andati a Roma con la stessa mentalita' che con il Napoli e abbiamo anche fatto meglio che con la Roma. Per il Napoli e' stato piu' un punto guadagnato che perso. Sono due squadre con grandissima qualita', soprattutto la Roma nel gestire la palla, e' difficilissimo togliergliela". Il tecnico del Sassuolo, Eusebio Di Francesco, commenta cosi' il pareggio per 1-1 con cui la sua squadra ha fermato all'Olimpico la Roma capolista. "Ho visto la solita Roma, una squadra che ha cercato di produrre gioco ed ha trovato davanti una squadra anche spregiudicata. Alcuni giocatori, comunque, sono fondamentali. Totti riesce a dare imprevedibilita' alla squadra, ma di Totti ce ne e' uno solo, e' un giocatore ritrovato che puo' dare un plus alla squadra". L'ex giallorosso e' convinto che la squadra di Garcia possa fare un campionato di vertice. "Adesso serve grandissimo equilibrio, evitando sbalzi di umore. Nessuno si sarebbe aspettato 32 punti, questo sta a significare un campionato straordinario. Questa squadra puo' fare solo bene e in piu' non ha le Coppe", prosegue Di Francesco a Radio Anch'Io Sport. "La Juve ha qualcosa in piu' delle altre, e' famelica, ha un impatto sulle gare impressionante, ma poi ci metto la Roma, che e' una grande squadra, che ha trovato ottimi giocatori ed ha ritrovato De Rossi. Un giocatore straordinario, l'uomo decisivo di questa squadra". Il tecnico del Sassuolo nella sua carriera da allenatore ha preso molto da Zdenek Zeman. "Io zemaniano? No sono Difranceschiano, ho rubato a Zeman qualcosa, lui e' quello che sa insegnare piu' calcio a livello offensivo. Ma anche da Lippi, Capello, Spalletti ho preso ispirazione, ma il numero uno e' Zeman. Il mio e' un gioco moderno. Credo che insegnare calcio a partire dal basso significa non dico rubare dal calcio spagnolo, ma prendere esempio. I giocatori che ho ritengo siano i migliori del campionato, spero di arrivare a gennaio con buona classifica per fare delle valutazioni che ci serviranno". (Adnkronos)