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Di Francesco: “Stiamo crescendo. Superficiali nella ripresa, mi aspetto più continuità”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match: "Dovevamo essere più bravi a chiudere. Gli errori hanno dato forza al Crotone. Ben venga adesso la sosta"

Redazione

Vittoria facile per la Roma: allo Scida i giallorossi battono il Crotone per 2 a 0 grazie alle reti di El Shaarawy e Nainggolan, mantenendo al sicuro il terzo posto in classifica. Al termine del match, il tecnico romanista Eusebio Di Francesco ha rilasciato alcune dichiarazioni.

DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT

Campo complicato, vittoria di una squadra matura?

Siamo crescendo, abbiamo fatto un ottimo primo tempo nelle scelte. Loro si chiudevano e ci hanno lasciato molto possesso, siamo stati pazienti ed alla fine siamo arrivati con una bella manovra sull’esterno. Nel secondo tempo ce la siamo complicata da soli, in un campo che non aiutava i miei palleggiatori. Siamo stati in alcune occasioni un po’ troppo superficiali.

Il Barcellona non perdonerà questi cali.

Non paragoniamo il campo di oggi al Camp Nou. Quando vuoi giocare a calcio palla a terra qualche rischio te lo prendi. Ci stanno, anche se non devono accadere. Non sono state create palle gol, ma hanno dato forza al Crotone.

Alisson?

Sono contento di averlo. Con lo Shakhtar lo abbiamo fatto riposare, oggi almeno una parata doveva farla sennò si stufa. Se mi preoccupa il pressing del Real? Voi andate troppo avanti.

E' arrivato il miglioramento che si aspettava?

Mi aspetto più continuità. Non serve forzare le giocate. Si deve lavorare con pazienza, lo siamo stati e nell'insieme generale la squadra ha fatto quello che ho chiesto.

Il limite della squadra si vede quando sente la responsabilità dell'evento.

Sì. Qui devo essere bravo io. Ho detto alla squadra di divertirsi, come successo in Champions.

Su El Shaarawy.

Con queste prestazioni ritroverà la Nazionale.

Su Pellegrini.

Ha ancora grandi margini, deve trovare l'abitudine a giocare con una grande squadra.

Gattuso su Roma-Barcellona: "Non devo dare nessun consiglio a Eusebio, anzi è lui che deve darli a me. Gli dico di divertirsi e gli faccio un in bocca al lupo".

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Le azioni ben orchestrate fanno la differenza.

Abbiamo aspettato il momento giusto nel primo tempo, l'unico modo per entrare era creare superiorità sugli esterni e lì siamo stati davvero pericolosi. Nella ripresa abbiamo fatto bene più di ripartenza. Abbiamo rischiato qualcosina per superficialità, anche per il campo. Dobbiamo essere meno superficiali in alcune occasioni, dovevamo essere più bravi a chiudere.

Cosa manca a El Shaarawy per la continuità ad alto livello?

Ci ho parlato ed ero convinto che potesse fare una grande prestazione, sono convinto che ritroverà la Nazionale con questo lavoro. Lavorare significa dare continuità e poi portarla in campo come ha fatto oggi.

Non era facile dopo le emozioni di Champions. La grande stagione della Roma va di pari passo con i match di Champions, questione di preparazione fisica?

Sicuramente, abbiamo fatto una scelta precisa. In campionato nelle ultime 7 abbiamo fatto 6 vittorie. La squadra è in crescita per prestazioni e continuità, dobbiamo migliorare qualcosa per affrontare gare come quelle di Barcellona. Tante squadre che hanno giocato in Champions (vedi Siviglia) potevano andare incontro a qualcosa di negativo in campionato, ho voluto mettere qualcuno che avesse più voglia e desiderio di giocare e fare la partita, sono stato ripagato.

Siete stati contenti di aver pescato il Barcellona perché siete sereni e stimolati dopo tanti anni che non arrivavate lì?

Condivido. E' fondamentale affrontarla con grande spigliatezza, desiderio di far bene e divertirsi. E' una grande occasione, è forse la squadra più forte del mondo. La fortuna di giocare con i quarti, va affrontata con entusiasmo, altrimenti si passa dalla rassegnazione e non mi piace questo tipo di mentalità.

DI FRANCESCO A ROMA TV

È più soddisfatto della maturità o della pazienza?

È una questione di maturità, che non abbiamo avuto sempre con continuità. Ho cambiato tanto, ma volevo gente motivata e che la gente entrasse in campo per far bene. Quando spendi energie come con lo Shakhtar hai bisogno di giocatori freschi. Dovevamo essere più bravi a gestire la palla, soprattutto a gestire dal basso. Il campo non aiutava tantissimo, il pallone camminava poco e il c’era il vento.

L’aspetto mentale ha avuto un’esplosione nelle ultime settimana. Una parola chiave che è stata importante?

Convinzione e consapevolezza di giocare insieme, è la cosa più importante. Non c’è un solo giocatore importante, c’è un unico blocco: è quello che vorrei sempre dalla mia squadra e quello che dico sempre ogni giorno.

Schick? Non è entrato neanche a partita in corso, perché?

Devo pensare ad allenare la Roma e non i giocatori. Ritenevo opportuno durante la gara fare cambi differenti. L’ho fatto scaldare perché Edin aveva avuto i crampi con lo Shakhtar, ma non era il momento opportuno per farlo entrare. Non è che se faccio il turnover lo posso mettere a fare il centrale difensivo, è un attaccante. Lui arriva dalla Samp, sta lavorando per rendersi un giocatore importante ma non posso ragionare individualmente per far contento qualcuno.

Ora la sosta e poi il Bologna per altri tre punti.

Ora riposiamoci, anche voi (ride, ndr).

DI FRANCESCO ALLA RAI

Bagno di folla oggi fuori dall’albergo, ha addirittura fotografato i tifosi.

Sì perché certe situazioni capitano ma non così come oggi qui a Crotone.

Bella vittoria, c’è stato però un momento in cui avete concesso troppo al Crotone. Su cosa lavorerà Di Francesco rispetto a questi momenti anche in vista del Barcellona?

Quello che è successo ad inizio secondo tempo per colpa della nostra superficialità ha permesso al Crotone di ritrovarsi a tu per tu con il nostro portiere però la squadra ha avuto una buona qualità di palleggio nonostante il campo e il vento, e alla fine siamo riusciti a sbloccarla grazie ad un cross dall’esterno visto il Crotone era molto chiuso centralmente.

Dalla Spagna si dice che il Real Madrid stia preparando un blitz per prendere Alisson. Qual è il suo stato d’animo dopo aver rischiato di perdere anche Dzeko e Nainggolan?

Sono molto tranquillo, siamo a marzo e abbiamo delle partite molto importanti davanti e non dobbiamo parlare di mercato. E’ normale che quando hai un portiere forte come Alisson le grandi squadre si avvicinano, però dobbiamo iniziare a pensare un po’ in grande anche noi.

Il livello di Nainggolan è in continua crescita. A cosa è dovuta questa rinascita?

Col giocatore ci parlo fin da quando sono arrivato. Lui accetta tutte le mie scelte, è normale che ha delle caratteristiche per cui anche quando gioca da interno ha capacità di inserirsi e andare al tiro con facilità. Nell’ultimo periodo quando calciava in porta non faceva mai gol, oggi ha sfruttato al meglio le tre, quattro possibilità che ha avuto. Speriamo che d’ora in avanti abbia più continuità nel fare gol e che prosegua nella crescita delle prestazioni.

Non ha rischiato un po’ troppo con tutti questi cambi?

E’ il mio mestiere ed è giusto che faccia delle scelte. Anche guardando la Juventus ieri che ha sofferto con la Spal, o il Siviglia che ieri ha perso contro il Leganes, capisci che quando si spendono energie nervose per preparare una partita di coppa, bisogna mettere in campo giocatori con nuovi stimoli e più energia nelle gambe. In passato l’ho fatto ed ho ottenuto determinati risultati ed anche oggi ho avuto l’ennesima risposta positiva.

La Roma va molto a momenti, per il 60/70 per cento della gara, ha in mano la fase offensiva ed è poco resistibile, ma nel restante 30 per cento si spegne e commette degli errori banali. Come se lo spiega?

Sì condivido pienamente. E’ la non capacità di rimanere in partita con continuità, ma è soprattutto un aspetto mentale. La crescita sta proprio nel momento in cui non facciamo la partita, attraverso la capacità di non disunirci. Con lo Shakhtar per esempio siamo stati molto bravi però se vuoi diventare grande e mantenere il terzo posto non puoi commettere gli errori che abbiamo commesso noi oggi, in questo dobbiamo lavorare e migliorare.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Avete dimostrato che in trasferta rendete al massimo.

Contento del fatto che nel primo tempo, nonostante non fosse facile, la squadra ha avuto la pazienza e la qualità di aggirare il Crotone cercando le vie esterne visto che di profondità non ce n'era per niente. Il secondo tempo è cambiata la partita dopo il nostro gol. Siamo stati un po' ingenui in alcuni momenti della gara nel palleggio, non aiutati dal campo e dal vento. Abbiamo commesso qualche errore di troppo, specialmente nel palleggio da dietro e abbiamo permesso al Crotone di avere qualche opportunità di troppo. Dobbiamo migliorare e crescere in questo perché non possiamo permetterci determinati errori in gare come queste, ma anche in quelle più importanti. Non è facile vincere qui, contro una squadra che veniva anche da una vittoria importante con la Sampdoria.

Turnover dovuto a martedì?

Un paio di scelte sono state obbligate. Quando si sprecano tante energie fisiche e nervose è giusto cambiare e inserire i giocatori che ti possono dare qualcosa in più. Oggi ho avuto risposte importanti. Ero convinto di aver fatto le scelte giuste e il risultato conforta quello che ho fatto. Vedendo squadre come la Juve che ha avuto difficoltà ieri o il Siviglia che ha giocato in Champions e ha perso è la dimostrazione che in certi momenti bisogna cambiare. Ho una rosa che ho allenato per portare tutti in una certa condizione ho avuto le risposte che aspettavo.

Sono state due partite diverse: nel primo tempo mi è sembrato che si alzasse il pallone forzando le giocate, nel secondo tempo c’è stata troppa sufficienza. 

Il primo tempo non serviva alzare il pallone e gliel’ho fatto notare. Abbiamo fatto gol muovendo la palla, sia tra le linee che in ampiezza. Contro una squadra che si chiude è impossibile trovare la profondità, abbiamo creato le occasioni più importanti su cross ed è quello che avevo chiesto ai ragazzi, specialmente nel primo tempo. Alla fine soffrendo un pochino, sul campo la palla non camminava e c’era molto vento e questo ha condizionato la qualità di determinate giocate. Nel primo tempo abbiamo avuto tanto palleggio, a volte sterile a volte siamo stati bravi a incidere. Nel secondo tempo troppa superficialità, abbiamo dato forza al Crotone che ha alzato le pressioni e invece nel primo tempo non ci aggredivano mai. Non è facile vincere qui, per le condizioni e per la mentalità, contro una squadra che gioca spesso la palla lunga e contro squadre non abituate ad allenarle.

Gli ultimi 20-25’ abbiamo rivisto Florenzi alto. Una scelta dovuta a cosa? Potrà essere fatta anche per il futuro? 

Era legata alla partita, se avessi avuto bisogno di cambiare un attaccante abbassavo Florenzi. Con le sovrapposizioni di Martella subivamo a sinistra, buttavamo troppo la palla. Con Florenzi abbiamo dato più dinamicità, dando più sostanza alla squadra che aveva perso di mano la partita. Abbiamo portato a casa la partita sapendo che Alessandro è molto bravo a fare quel ruolo lì.

Come arriva questa sosta? Avrebbe voluto continuare a giocare o meglio recuperare energie?

Va benissimo così, lo sapevamo da prima e ci siamo preparati in maniera tale perché ci fosse la sosta. Dico che le soste ben vengano quando le cose vanno bene, ti danno la possibilità di recuperare energie mentali, anche per l’allenatore e per ricaricarsi al meglio sapendo che abbiamo partite stimolanti e importanti.