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Di Francesco: “Oggi un punto di partenza, ma i gol subiti mi disturbano. Under può diventare un leader”

Le parole del tecnico romanista al termine del match vinto contro il Benevento

Redazione

Seconda vittoria consecutiva per la Roma: nel posticipo della 24esima giornata della Serie A, i giallorossi ribaltano l'iniziale svantaggio e battono il Benevento per 5 a 2. Al termine del match, il tecnico romanista Eusebio Di Francesco ha rilasciato alcune dichiarazioni.

DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT

È passata la nottata?

Siamo partiti ad handicap, trovando una squadra sbarazzina. A volta eravamo in ritardo, gli abbiamo concesso qualche uscita di troppo. La squadra come sempre ha creato tanto in fase offensiva, mi disturbano i gol subiti.

Può essere una svolta a livello psicologico.

Dev'essere un punto di partenza, aver ritrovato il gol è stato importante per Edin e Greg Defrel. Hanno voluto fortemente che lo tirasse lui, fa capire la predisposizione che ha verso il resto della squadra.

Cosa legge dietro l'esultanza rabbiosa di Dzeko? Si è scrollato un peso?

L'aveva cercato anche nel primo tempo, è stato bravo il portiere. Lui vive per il gol, poi ha aiutato i compagni a sviluppare la manovra. Spesso si fa condizionare dal fatto che non faccia gol, ma ha grandi mezzi e sono contento oggi ci sia riuscito.

Under ha fatto grandi cose.

Sono contento, i giocatori importanti cambiano le partite. Ci sono giocate individuali e di squadra, prima le situazioni le concludevamo in curva. Oggi è stato bravo lui a concretizzare al meglio ciò che gli è capitato tra i piedi.

Qualcuno deve chiedere scusa a Monchi?

Non dobbiamo chiedere scusa a nessuno, un giorno siamo bravi e altri no. Dovrebbero chiedere scusa anche me allora. Lui è venuto da un altro calcio, qui non siamo abituati ad aspettare i giovani italiani, figuriamoci gli stranieri. C'è un percorso di crescita nei quali si passa da prestazioni negative, prima si diceva non potesse giocare neanche in Primavera. La verità sta nel mezzo.

Cosa non le è piaciuto nel primo tempo?

La lentezza e la ricerca di profondità. Facevamo sempre due o tre tocchi in più, nel secondo giocavamo in ampiezza e in verticalità, riempiendo meglio gli spazi.

Under può imporsi a livello mentale? La Roma ha bisogno di giovani che possano diventare importanti per questo club.

Leader ci si può diventare, lui può farlo se continua ad allenarsi in un certo modo. Fa allenamenti supplementari per capire determinate cose, se fa queste cose diventa un leader non dello spogliatoio ma in mezzo al campo. A me servono giocatori che si prendano responsabilità in mezzo al campo.

Quando sarà pronto Schick?

Quando tornerà ad allenarsi, oggi è rientrato da un altro infortunio. Un po' di pazienza che diventerà un giocatore importante anche lui.

Prima rimonta in stagione.

Ho visto una squadra diversa dopo il mercato, è stata una cosa che ci ha spostato. Oggi c'erano le componenti di una partita pericolosa, abbiamo avuto la pazienza di ribaltarla.

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Cattiveria sotto porta ritrovata? Può essere un punto di ripartenza anche per la qualità di gioco?

E' un punto di partenza, poi anche se in alcune gare non siamo stati continui nel cercare alcune situazioni, in tante altre gare abbiamo creato. Oggi anche abbiamo creato tanto anche se non giocando bene, sbagliavamo i tempi di pressione senza creare i nostri movimenti. Poi nel secondo tempo la squadra si è districata meglio.

Per risolvere i problemi servono le giocate individuali. Se le aspettava proprio da Under?

Mi viene da sorridere se si parla di giocate individuali, le grandi squadre vicono così ma hanno bisogno di questi colpi. A noi sono mancati tante volte, la Juve ha vinto col primo tiro in porta di Bernardeschi. Il calcio è fatto anche da questo, ma è importante anche avere il predominio del gioco come noi. Ora stiamo tornando a essere più squadra concretizzando di più, ma è solo un punto di partenza. Avevamo due partite in cui eravamo obbligati a vincere, ma vincere non è mai facile.

Squadra molto paziente e spesso in verticale, ha saputo soffrire: Roma più matura stasera.

Ho cambiato qualcosina, giocando col trequartista dopo che abbiamo assimilato alcuni concetti. Non ci siamo mossi bene invece in fase difensiva, Perotti si apriva troppo a sinistra e lavorava solo lì e questo non ci permetteva una riaggressione facile. Poi l'ho riportato nella sua zona di competenza e ci siamo mossi meglio. Stiamo lavorando su questo, andiamo spesso al cross e poco in verticale. Mi piace andare anche in ampiezza ma andando sempre in vie centrali, palla avanti e palla indietro.

Under è stato bravo a interpretare il ruolo andando sul fondo.

Ma lui è destro. Sto scherzando. Lui sta lavorando anche individualmente sulle mie idee, il muoversi tra le linee e facendo i contromovimenti, lui era più abituato a giocare d'istinto e in questo è cresciuto tanto. Spesso gioca di destro quando lo metto a destra per farlo rientrare sul sinistro, ma ultimamente è un'arma in più perché ha la capacità di andare sul piede debole.

Come si deve muovere Dzeko per giocare bene ed essere il grande realizzatore?

Non voglio tornare sui numeri, ma Dzeko dopo Dybala è stato il calciatore che ha tirato di più in campionato. Ha avuto tante occasioni oggi e non è poco. E' mancato in cattiveria e determinazione, lo scorso anno ha fatto tanti gol. Io lo voglio mettere nelle condizioni per facilitargli i movimenti e in queste due partite ha partecipato di più alla manovra. Ho solo un modo per farlo tornare al gol: farlo lavorare e fargli capire che deve lavorare di più per la squadra e per se stesso.

La svolta tattica è definitiva o solo per le assenze?

Oggi sì. Nell'altra partita è stato più per spostare qualcosa anche nella testa dei giocatori perché magari gli attaccanti pensano che si sentono soli e se non fanno gol diventano lamentini. Ho avvicinato un giocatore all'attaccante come a fare un triangolo in mezzo al campo e a Dzeko questo dà qualche vantaggio in più.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Prevale più la preoccupazione per la prima ora o la soddisfazione per il quarto posto?

Analizzando la gara per 90 minuti, prendere subito gol non ci ha aiutato. Il Benevento ha un’identità di gioco, abbiamo sbagliato qualcosa nel primo tempo e con l’attaccante dietro le spalle. Nel secondo tempo la squadra ha espresso quello che volevo e ha giocato più in verticale. Non un buon primo tempo, un buon secondo tempo.

Under, futuro da titolare?

Ha le giuste caratteristiche. È un ragazzo che è arrivato da un calcio differente, in questo momento sta lavorando tanto anche a livello individuale. Si muove molto meglio con la squadra, capisce un po’ di più l’italiano. Ha qualità tecniche e fisiche importanti, significa che i giudizi affrettati non aiutano. I ragazzi giovani vanno aspettati, soprattutto con gli stranieri. Deve lavorare ancora con umiltà.

Fragilità difensiva?

Mi ha dato molto fastidio, non tanto il primo gol ma il secondo: siamo stati superficiali e questo mi fa arrabbiare. Dobbiamo ancora lavorare su questo. I meccanismi di questo 4-2-3-1 o 4-2-4 come poteva sembrare oggi va migliorato e dobbiamo lavorarci. Ben vengano le due vittorie consecutive che ci danno morale e gol.

Approccio sbagliato alla partita.

Alla prima occasione abbiamo preso gol e la situazione non è stata delle migliori. Siamo stati bravi a rimanere concentrati e nel secondo tempo ancor più bravi a ribaltare il risultato. Fortunatamente i gol stasera sono arrivati.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Che cosa salva di questa partita a parte il punteggio e il fatto che si siano sbloccati alcuni giocatori? Questa Roma basterà per i prossimi impegni?

Le partite durano 90 minuti. L’importante è che la squadra abbia saputo reagire dopo un primo tempo in cui siamo stati troppo lenti nella manovra, merito anche del Benevento che è andato subito in vantaggio. Siamo stati bravi a non avere fretta nel voler recuperare, potevamo fare meglio qualche aggressione che invece è arrivata un pochino in ritardo. Perotti era più adatto a partire da esterno che dietro un attaccante, cambiando qualcosina la squadra ha migliorato l’atteggiamento andando anche a creare di più, per cui c’è da salvare il risultato ma non mi è piaciuto il fatto di aver preso due gol. Non ci succede molto spesso, ma non ci lamentiamo perché oggi era importante trovare il gol, ci mancava da tanto segnare e questa sera lo abbiamo fatto.

Avete scavalcato la Lazio, che cosa si sente di dire?

Credo che l’obiettivo della società fosse quello di entrare in Champions prima di tutto, siamo andati anche oltre le aspettative in Europa, ma in Italia ci si dimentica troppo facilmente. Ci si dimentica anche da dove è arrivato Under, che ha fatto un solo anno nella serie A turca. Lo osservo tutti i giorni e sta iniziando a capire meglio, lo vedevo anche nell’intensità che mette negli allenamenti. In Italia c’è poca pazienza nei confronti dei giovani italiani, figuriamoci per quelli stranieri, abbiamo una cultura totalmente errata, siamo molto più bravi a criticare che ad elogiare.

In quale ruolo vede meglio Under?

Lui è più bravo a partire più dall’esterno per poi accentrarsi. A volte lo prendo in giro, ma devo dire che sa usare anche il piede meno forte, oggi con il destro ha anche messo una bella palla a Dzeko e questo sta a significare quanta qualità abbia. E’ ovvio che deve crescere per assimilare meglio determinati movimenti e soprattutto per analizzare al meglio le situazioni di gioco, quando puntare, quando fermarsi. Lui veniva da un’idea di gioco totalmente istintiva. Lo vedo più da esterno che da seconda punta ma ora l’importante è che continui a lavorare con umiltà.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Una bella vittoria e quarto posto conquistato. Under sta raccogliendo i frutti del suo lavoro.

Sì, è stato bravo anche con i movimenti per la squadra. In questo momento è un soldato, fa tutto quello che gli chiedo. E' venuto da un altro mondo e lo abbiamo dovuto aspettare un po', ma ne è valsa la pena. Adesso deve continuare così e non mollare.

Su Perotti.

Secondo me fa un po' fatica a smarcarsi dietro la punta, perché cerca sempre di andare sulla sinistra. Non è colpa sua, l'ho provato io a metterlo lì, poi con Defrel l'ho rimesso nel suo ruolo naturale ed è andato meglio. Certi giocatori se gli sposti di dieci metri non riescono a rendere come nel ruolo naturale.

Qualche rischio a centrocampo.

Nel primo tempo ha creato qualche svantaggio, ma perché abbiamo sbagliato tante partite. Finivamo per fare come scapoli e ammogliati, con due squadre separate. Con Nainggolan questo accade di meno, ma è la prima cosa che ho detto negli spogliatoi alla squadra. Nel secondo tempo abbiamo ripreso le redini facendo quello che nel primo non riuscivamo a fare.

Perché nel primo tempo non si è stati al livello del secondo?

Forse perché io ho provati certi giocatori in ruoli non loro, dall'altro lato anche i calciatori hanno commessi errori tecnici. La differenza secondo me, specialmente in mezzo al campo, l'hanno fatta i tocchi palla. Nel primo tempo toccavamo molto il pallone, nel secondo al massimo 2 o 3 volte.

Da qui bisogna ripartire.

Sì, anche perché nel girone di ritorno le squadre non sono quelle del girone di andata. Lo stesso Benevento è venuto qui con niente da perdere e ha provato a fare la partita. Dobbiamo stare attenti alle insidie che ci riserva il campionato.

Il gesto di Dzeko?

Io ho lavorato molto sulla mentalità dei calciatori, poi è bello quando loro fanno questi gesti da soli. E' stata l'immagine più bella della serata, anche perché Defrel non aveva trovato il gol ma aveva sempre fatto un grande lavoro per la squadra.