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Di Francesco: “Non siamo ancora da scudetto. Nainggolan titolare con l’Inter” – FOTO – VIDEO

Il tecnico giallorosso al Pitti: "Nessun caso su Radja. Brutto primo tempo con l'Atalanta, dobbiamo lavorare dal punto di vista mentale. Non ho parlato con Pallotta perché il mio riferimento societario è sempre stato Monchi"

Redazione

Eusebio Di Francesco si cala nei panni del testimonial nella rassegna di moda 'Pitti Immagine Uomo' in corso a Firenze. L'allenatore abruzzese è l'ospite speciale allo stand del brand di maglieria 'Ferrante'. Il tecnico ha rilasciato alcune dichiarazioni, parlando anche dell'esclusione di Radja Nainggolan dal match contro l'Atalanta per motivi disciplinari: "Non c'è nessun caso Nainggolan, sarà titolare nella prossima partita. Radja è stato il primo a scusarsi e a mettersi in tribuna con i dirigenti: non c'è un caso".

Ecco il suo intervento integrale:

Qual è il motivo della sua presenza qui? Perché ha scelto Ferrante?

“Spesso andiamo a ricercare le eccellenze nel settore abbigliamento in Italia, quando noi abbiamo delle aziende di alta qualità come quella che io rappresento, che è dei miei amici Ferrante, che lavorano da tanti anni in questo settore con passione e professionalità, sono felice di rappresentarli perché sono del mio paese di origine, siamo abruzzesi e ci teniamo a dare forza alle aziende della nostra terra”.

L’esclusione con l’Atalanta di Nainggolan può portare a un dissidio o a una rottura?

“A volte mi fate le domande e siete poco informati, Nainggolan è stato il primo a scusarsi, a mettersi in tribuna con i dirigenti. Non c’è un caso, è una scelta etico-morale per quello che è accaduto. Mi piace di più parlare di quello che è accaduto e su cui devo lavorare io, dal punto di vista mentale questa squadra fino a venti giorni fa era la squadra rivelazione e aveva fatto benissimo in Champions, non possiamo essere quelli visti nelle ultime gare, soprattutto nel primo tempo con l’Atalanta la squadra ha dato una cattiva impressione, anche al suo allenatore. Noi lavoreremo con positività, perché nel nostro ambiente si è molto negativi e si traggono giudizi prima troppo buoni e adesso eccessivamente negativi. Questa squadra deve ritrovare un equilibrio, io sono l’allenatore e devo trovare il bandolo della matassa, per riportare la squadra ai livelli raggiunti in precedenza. Sono sicuro che ce la farò”.

Cosa rappresenta l’Inter? Si aggiornano gli obiettivi stagionali rispetto allo scudetto?

“Ribadisco un concetto espresso tante volte: la Roma non ha dimostrato di essere ancora da scudetto, anche in precedenza doveva fare quel salto di qualità che non ha fatto, siamo indietro e dobbiamo cercare di fare meglio per dare fastidio e migliorare la posizione in classifica. Ricordiamoci sempre che abbiamo una partita da recuperare, non mi piace quando guardiamo alle ultime quattro partite, guardiamo agli ultimi mesi dove si sono viste ottime cose, in questo momento la squadra sta facendo male ma il desiderio di tutti è rimetterci in carreggiata per migliorare la posizione in classifica e portare avanti il discorso Champions”.

Cosa si aspetta dal vertice di Londra? Ha parlato con Pallotta?

“Non ho parlato con Pallotta perché il mio riferimento societario è sempre stato Monchi, non so quando si incontreranno, so meno di voi. Ieri ho parlato con Monchi e lo farò anche più tardi, è lui il mio referente su tutto. È prematuro dire cosa decideranno. Non sta a me parlare di mercato, io faccio il tecnico, do delle direttive tecniche, loro si occuperanno delle possibilità e degli avvicendamenti anche dei calciatori che abbiamo”.

Può essere Schick il nuovo acquisto?

“Lo abbiamo acquistato molto prima, tutti ci aspettavamo che rendesse qualcosa in più, ha grandi potenzialità, non le ha ancora dimostrate, ci vuole tempo. Roma ha costruito e distrutto con grande facilità tanti calciatori, questo calciatore è in costruzione, diamogli tempo, anche se so che nel nostro mondo ce ne è sempre meno. Ma va aspettato. Ricordo che Tommasi è dovuto uscire da Trigoria scortato dalla polizia ed è diventato l’idolo della curva. Con il tempo e con il lavoro, la pazienza e i risultati, riusciremo a riconquistare quello che abbiamo lasciato in questi ultimi venti giorni”.

Si riparte sempre dal 4-3-3?

“Il sistema vale molto meno dell’aspetto psicologico e parlarne è relativo. È lo stesso modulo che ci ha dato soddisfazioni, adesso denigrarlo lo lascio fare alla gente o a voi. Tante volte si parla per parlare. Poi ho dimostrato di avere flessibilità ma quando si allena un sistema bisogna dare continuità e credere in ciò che si propone, non posso pensare che la squadra non abbia smarrito o non creda più in quello che uno propone. Ci sono momenti difficili, sta a noi saperli superare”.

Badelj le piace?

“Di mercato e di giocatori che non sono miei non parlo. Se mi chiedi come è, è un buon calciatore ma noi in questo momento a centrocampo abbiamo ottimi giocatori. Oggi come oggi qualcuno non ha reso come vorremmo, ma sono convinto che alla lunga ci daranno soddisfazioni”.

Qualche giocatore può andare via?

“Il messaggio è chiaro, chi non ha piacere... Ma l’allenatore vuole giocatori motivati e vogliosi, fino a venti giorni fa erano motivatissimi, in venti giorni non può cambiare la testa della gente. Comunque ora sta a me farli tornare quelli di prima”.

Nainggolan sarà convocato?

“Nainggolan sarà titolare con l’Inter”.

In occasione dello stesso evento, Di Francesco ha parlato anche ai microfoni di Roma TV:

Momento di pausa, momento giusto per ricaricare le batterie?

"Saremmo voluti andare in pausa con risultati differenti. Purtroppo non è andata così. La vacanza servirà per ritrovare energie non solo fisiche, ma anche mentali, ritrovare quella lucidità che abbiamo perso nell'ultimo periodo, nell'affrontare alcune gare. Sono stati 20 giorni difficili che non tolgono quello che abbiamo fatto nei mesi precedenti".

Come si aspetta la squadra al ritorno a Trigoria?

"Prima di tutto motivata, carica di voler andare a riprendersi quello che ha lasciato per strada. Il primo a essere carico devo essere io, a entrare nella testa dei calciatori e far capire che non possiamo essere quelli del primo tempo contro l'Atalanta, ma quelli che sono arrivati primi in Champions e che hanno dato e cercheranno di dare fastidio a chi è lì davanti".