La Roma esce dalla Coppa Italia, eliminata dalla Fiorentina dopo una pesante sconfitta per 7 a 1. Al termine del match il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco ha espresso le sue sensazioni a caldo.
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Di Francesco: “Non mi dimetto. Basta alibi, chiedo scusa per la prestazione vergognosa”
Le parole del tecnico al termine del match: "Fatico a dare spiegazioni, partita gestita malissimo. Non possiamo permetterci certe figure"
DI FRANCESCO A ROMA TV
Difficile entrare nel commento...
C'è solo da chiedere scusa nei confronti della nostra gente. Fatico a dare delle spiegazioni. Una partita gestita malissimo sotto tutti i punti di vista. Sono io, in prima persona, a chiedere scusa per una prestazione vergognosa sotto tanti punti d'aspetto.
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Perché questa situazione?
Ne parlavamo qualche partita fa col sorriso, parlavamo di una squadra guarita. Ma ci perdiamo con tanta facilità, è un aspetto mentale. Possiamo fare tutti i discorsi tattici, ma in primis ci metto la testa, lo ribadisco, di non uscire dalla partita in momenti di difficoltà e non disunirsi quando le cose vanno male. Si perde e si vince insieme, si prendono gli schiaffi insieme, e questa è la sensazione più brutta che viene fuori da questa gara.
Sulla partita con il Milan.
E' la fortuna del calcio, abbiamo la possibilità di rifarci subito. Deve esserci una reazione. Parlare dopo una partita in un certo modo non è facile. Ora le valutazioni vengono di pancia e non dalla testa.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Cosa è successo stasera?
Ogni commento è superfluo. C'è solo da chiedere scusa per la partita e la prestazione per la gente che era qui e a casa. Non possiamo permetterci certe figure. Poi ci siamo messi con determinati comportamenti ad aiutare questa pessima prestazione sotto tutti i punti di vista.
Hai maturato qualche pensiero dopo questa partita?
Voglio fare delle valutazioni a freddo. Il mio stato d'animo non è dei migliori.
Possiamo escludere le dimissioni?
Uno fa le riflessioni in generale. Capire perché siamo caduti in certi errori. Voglio entrare bene nella testa di questi ragazzi e capire come siamo. Non voglio dare titoli importanti. Lasciamo stare questi discorsi. Nella mia testa non c'è mai questo pensiero.
Qual è l’aspetto che la lascia più deluso?
C’è una lista piena, nell’atteggiamento di squadra, ma mi dispiace di più che nella difficoltà si perde la testa. Questo non dimostra unione, il contrario. Quando si è squadra lo si è anche quando le cose vanno male. Parliamo sempre di una Roma di giovani, ma non possiamo trovare sempre alibi. Basta, basta, basta. Dobbiamo guardarci in faccia bene, per quella che è stata la prestazione. Non esiste puntare il dito su un cambio oggi, domani puntare il dito su una scelta. Siamo noi, insieme, compreso me, che dobbiamo capire che così non va e non può andare.
Le certezze da cui ripartire? Visto che questo risultato ha un peso importante.
Ha un peso importante questo 7-1 che va al di là della sconfitta. Ci sta perdere, ma non così. Ha un peso importante, dobbiamo fare per questo tante valutazioni. Perdere una partita in maniera differente ti fa fare determinate riflessioni. Non ho parlato, non ho detto niente perché sono troppo amareggiato e direi delle cose anche sbagliate. Voglio ragionarci un po’ sopra, essere riflessivo rispetto a come sono dopo le partite, dove divento spesso istintivo.
Secondo lei la gara è svoltata quando Lafont ha fatto la parata su Zaniolo?
L’errore era stato sul 3-1. La riflessione più grande è che il nostro portiere non ha fatto una parata e abbiamo preso sette gol. Abbiamo difeso malissimo, è una cosa che mi fa impazzire perché su determinati concetti una squadra che è stata una delle migliori difese dell’anno scorso, in questo momento non si riesce a difendere. Ora dobbiamo capire qual è il sistema giusto, questo modulo sembrava la soluzione. Ma la tattica va a farsi friggere quando non si è accompagnati da altre cose e sono convintissimo di questo. Nel calcio se non si tirano fuori determinate cose, determinati atteggiamenti, il resto non conta niente.
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