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Di Francesco: “Cresciamo, ma non basta. L’inchino di Kolarov per chiedere scusa ai tifosi”

LaPresse

Le parole del tecnico a fine partita: "E' come in casa con i propri figli, per convincerli di certi comportamenti bisogna sempre ricordarglieli e questi ragazzi vanno spronati"

Redazione

La Roma torna a vincere dopo due pareggi, battendo il Chievo per 3-0. Al termine del match il tecnico romanista Eusebio Di Francesco ha raccontato le sue sensazioni

DI FRANCESCO A SKY

Sulla gestione del risultato.

Siamo partiti bene e poi abbiamo un po' di calo nella fase centrale del primo tempo. Nella ripresa siamo entrati bene e avremmo potuti fare qualche gol in più che magari li abbiamo tenuti per martedì.

Sull'inchino di Kolarov.

Credo che abbia fatto un gran gesto per chiedere scusa ai tifosi anche per la grande professionalità messa in campo. Questo ragazzo ha giocato con le infiltrazioni per un mese. Arrivava al campo e non riusciva a camminare. Delle volte si sbaglia ma ci ha sempre messo la faccia. Spero dia continuità alle prestazioni, ma non ho mai messo in discussione l'uomo.

La Roma di quest'anno è più brava nel rovesciare il gioco?

Io ribadisco che durante una partita si possono anche lasciare venti minuti all'avversario. Chiaro che però bisogna essere più compatti, bisogna saper lavorar insieme e in questo siamo un po' mancati. A Bergamo nel primo tempo lo abbiamo fatto bene, abbiamo lavorato molto su questi concetti nell'ultimo periodo. Nella gestione della gara possiamo fare meglio, ma nell'insieme generale mi è piaciuto l'approccio della squadra.

Sulla porta inviolata e fase difensiva.

Si ma è fondamentale l'apporto degli attaccanti per giocare in questo modo. L'importante è essere schiacciati e compatti. Quando mantieni la squadra corta poi il rischio è la palla in profondità, ma oggi abbiamo letto bene queste situazioni e spesso li abbiamo messi in fuorigioco.

Su El Shaarawy

Deve essere l'arma in più. Siamo diventati una cooperativa del gol e questo mi fa piacere. Dal punto di vista morale gli attaccanti sono quelli che hanno bisogno di più del gol. Dzeko oggi avrebbe potuto farne altri, ma spero se li sia tenuti per martedì

Come sta Schick?

Non credo sia importante, era un po' infastidito e ho preferito non rischiarlo. Forse avrei cambiato Dzeko, ma poi è cambiata la situazione.

Esiste il turnover nel caso dei portieri?

Sono molto contento della prestazione di Mirante. Ha grande esperienza e ha mantenuto una grande freddezza, ma il titolare è Olsen.

Olsen e Manolas?

Più facile Manolas che Olsen. Sono da valutare. In campo mi servono giocatori al 90-95% delle loro capacità fisiche.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Oggi anche la prestazione è stata convincente.

Tranne la fase centrale del primo tempo, dove abbiamo lasciato troppo il pallino del gioco al Chievo. Non abbiamo difeso bene come squadra, ma come gestione e occasioni create la squadra ha fatto quello che doveva fare.

La Roma sta facendo bene in trasferta, serve anche quello.

Torniamo alla nota dolente, dopo un buon inizio la partita di coppa ha rovinato tutto anche a livello mentale. Stimo crescendo e stiamo tornando a essere quelli che io vorrei. Ma non basta, ci vogliono gli atteggiamenti giusti per tutti e 90 i minuti, perché martedì giocheremo una partita delicatissima. Dobbiamo abbassare totalmente i margini di errore.

La Roma dopo aver acquisito il risultato è rimasta dentro la partita stavolta

Sì, è quello che dobbiamo fare. Non abbiamo preso gol oggi e questo è molto importante, spesso ci è capitato di avere disattenzioni con risultati acquisiti. Questo si allena e stasera era la partita ideale, qui ho avuto delle risposte.

Sei sempre molto coerente, mettendo in campo la squadra migliore come hai sempre detto. E la coerenza paga, poi si vede che non ti accontenti anche quando la Roma è stata quasi perfetta.

Questo pensiero a volte non rispecchia il campo, ma per crescere bisogna battere su questo tasto. E' come in casa con i propri figli, per certi convincerli di certi comportamenti bisogna sempre ricordarglieli e questi ragazzi vanno spronati. Bisogna sempre supportarli e aiutarli, mi auguro che diano ancora risposte importanti.

Ottime cose anche a livello individuale, tra Marcano, Karsdorp e Kolarov.

C'è un lavoro individuale, anche sul campo e non solo mentale. Il tempo non è tanto e le tante partite non ti permettono di dare continuità, di cui hanno bisogno giocatori come Karsdorp, nella ripetitività delle cose si migliora. Per Kolarov sono molto contento delle risposte, lui vuole e deve rispondere solo sul campo. Mi fa piacere la sua percussione, lui di solito la fa verso l'esterno, ma aveva spazio interno ed è stato bravissimo a scegliere la cosa giusta.