Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

news as roma

Di Francesco: “In campo i migliori”. Perotti: “Spero di restare a lungo a Roma” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Le parole del tecnico: "Nella capitale ci si accontenta facilmente, ma non è il mio caso". L'argentino: "In questa stagione ho un gioco più completo. E' più facile per me segnare e fare assist"

Redazione

MADRID - La Roma è a Madrid, con la qualificazione agli ottavi di Champions League in tasca e la voglia di stupire ancora. Dopo il Chelsea, i giallorossi vogliono anche lo scalpo dell'Atletico, nonostante basti un pari per essere sicuri di passare. In conferenza stampa, dall'avveniristico Wanda Metropolitano, sono intervenuti Di Francesco e Perotti.

DI FRANCESCO

Dopo la vittoria del derby come ha ricaricato la squadra per questo appuntamento importante? Come sta Nainggolan?

Abbiamo affrontato alla grande il derby e sono convinto che i ragazzi prepareranno al meglio questa sfida. Affrontiamo una grande squadra, che in Europa ha fatto sempre bene. Abbiamo un buon margine di vantaggio ma non ci dobbiamo accontentare e dovremo affrontare questa sfida con grande determinazione per portare a casa un risultato positivo. Sono carichi per questa partita importante. Nainggolan è convocato, quindi è disponibile.

Può rigiocare Gerson nel tridente?

Può essere una possibilità per domani sera. Ha già fatto bene in quel ruolo, ma oggi non dico niente, saprete tutto domani sera.

Che Atletico si aspetta?

Sono sempre stati aggressivi con gli avversari e me li aspetto così anche domani in questa gara. Dobbiamo rispondere colpo su colpo, cercando di stare nella loro metà campo. Sappiamo che è un campo difficile e che sono forti, ma dobbiamo avere l'umiltà di lavorare insieme e la consapevolezza che stiamo crescendo tanto.

La formazione di domani sarà fatta pensando a Genova? Cosa c'è di Di Francesco nella grande unione di questo gruppo?

A Genova ci penserò dopo, questa è una partita decisiva per poter passare il turno e rimanere in testa nel girone. A Genova non penso. Non vivo così la gara, in campo andranno i più idonei per affrontare la partita, al di là del derby e di tutte le situazioni. Sul gruppo stiamo lavorando da inizio anno, sono contento che facciano cene di squadra, anche se non mi hanno invitato. Magari meglio qualche bicchiere di vino in meno (ride ndr).

Perotti: "Solo acqua"

Cosa ricorda delle sue sfide da calciatore con Simeone?

Simeone è un uomo di grande carattere, quello che era in campo da giocatore lo ritrovo ora che è allenatore. Della mia sfida con l'Atletico ricordo il pubblico davvero caldo del Caderón, dove ci sono stati degli errori, ma sono state due grandi gare sia all'andata che al ritorno.

Pensava di metterci più tempo a ottenere certi risultati o è in linea con le sue aspettative?

Non mi accontento, non ho fatto programmi. Ho cercato di lavorare provando a mettere a disposizione della squadra le mie idee di calcio, portandole avanti con continuità. Devo conquistare prima i giocatori e l'ambiente interno, poi loro con il loro atteggiamento possono trascinare anche l'ambiente esterno, la gente e il pubblico. Io sono a disposizione dei miei calciatori per cercare di migliorare ciò in cui credo tantissimo. Sono sereno, guardiamo avanti pensando alla partita di domani, c'è ancora tanto da dimostrare. Roma è una città che ti fa accontentare, ma io non voglio questo.

Si aspettava di arrivare a Madrid in questa posizione di classifica? Ogni volta che ci incontriamo lei subisce 7 gol. (Si riferisce ai tempi del Sassuolo ndr)

Non mi aspettavo che l'Atletico avesse 3 punti. Noi, a parte nella partita d'andata con loro, abbiamo fatto davvero bene e avremmo meritato di vincere a Londra con il Chelsea. Speriamo di qualificarci e arrivare primi nel girone. Riguardo ai 7 gol subiti, fa parte del percorso di crescita di un allenatore affrontare le vittorie e le sconfitte allo stesso modo. Per me è un record, voglio vedere chi ci riesce a farlo due volte (ride ndr)

DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT

Si vedono enormi sorrisi nello spogliatoio. E’ anche merito tuo? 

Io non guardo mai indietro ma guardo avanti. Posso dire quello che sto vivendo adesso dentro una squadra che ha voglia di fare bene, dove c’è grande compattezza e voglia di sacrificarsi l’uno per l’altro. E’ quello su cui abbiamo lavorato a livello mentale. La squadra vuole che tutti siano partecipi e credo che questo sia la situazione più importante in questo momento. Dobbiamo portarlo avanti e non ci dobbiamo accontentare.

Sei stato invitato alla cena di squadra?

Giustamente no, era una cena di ragazzi, la mia era una battuta. Hanno fatto bene, quando ci sarò io è perché la pago. Domani sera? No, domani paga la società (ride ndr). Ci sarà la possibilità, ora abbiamo pochi spazi per stare a cena insieme ed è giusto che se la godano loro e nessun altro. Io lo farò al momento opportuno, ora è presto.

C’è una crescita della Roma…

Non dobbiamo snaturarci, continuare con la stessa mentalità e migliorare ancora determinati meccanismi, magari già da domani. L’identità di questa squadra, che sta diventando forte, deve essere mantenuta anche in campo internazionale ed in un campo difficile come quello di Madrid.

PEROTTI

Come spieghi questo ritorno al gol?

Fortunatamente sto vedendo di più la porta, ed è importante. E' una cosa che è mancata nella mia carriera, mi sto godendo il momento. So che è importante per la squadra per vincere, che è quello che conta. Se segno io, Edin o un altro è lo stesso, ma fare gol è molto bello.

E' cambiato qualcosa nel tuo ruolo con Di Francesco?

Adesso faccio un lavoro più completo rispetto all'anno scorso. Ero sempre abituato a giocare molto aperto e ricevere palla sopra la linea. Ora la ricevo tra le linee e posso attaccare il difensore centrale e non solo il terzino. Essere più vicino all'attaccante e alla porta mi rende più facile segnare o fare assist.

Il maestro sui calci di rigore?

Ho iniziato a calciare così a Siviglia, non ho guardato nessuno. Ho iniziato a provare, allenandomi tanto e piano piano ho perfezionato lo stile senza guardare nessuno. Sono già 10 anni fa che lo faccio, a Siviglia ho iniziato con un portiere amico che mi ha dato dei consigli per migliorare, ma non ho imitato nessuno.

Come si giudica dall'Italia il cammino dell'Atletico? Che possibilità ha per voi di passare il turno?

Sappiamo di cosa è capace l'Atletico, il suo percorso in Champions, il campionato vinto qualche anno fa a spese del Barcellona, una cosa che sembrava impossibile, e assolutamente non li diamo per spacciati. Sappiamo come Simeone motiva i giocatori, soprattuto in casa. Sappiamo che sarà difficile e di avere due risultati su tre, ma so bene per esperienza diretta come è difficile affrontare questa squadra, soprattutto in casa.

Che Atletico ti aspetti? Quanto è stato importante il pareggio dell'andata?

Mi aspetto una squadra molto aggressiva, che deve vincere a tutti i costi soprattutto davanti al proprio pubblico. Hanno giocatori di qualità, velocità e forti in contropiede che segnano tanti gol e un allenatore che sa motivare i suoi per gettare il cuore oltre l'ostacolo. Il pareggio dell'Olimpico in qualche modo ha indirizzato le cose, loro hanno avuto le occasioni migliori in quella partita e se avessero segnato probabilmente il cammino sarebbe stato diverso per loro come per noi. Iniziare il percorso con una vittoria o una sconfitta cambia le cose. Nessuno comunque si sarebbe aspettato che non vincessero in nessuno dei due match con il Qarabag e quello ha fatto la differenza. Domani comunque sarà molto difficile.

Cosa ti sorprende di più, che l'Atletico non abbia ancora vinto un match o che Griezmann sia ancora a secco di gol?

Sono cose che succedono sia alle squadre che ai giocatori, arrivano momenti difficili. Succede al Real Madrid qui e in qualche modo anche alla Juve in Italia. L'Atletico è ad altissimi livelli da molti anni e per questo ora qualcuno si sorprende, ma in realtà succede a tutti. Succede ai migliori, a maggior ragione ai singoli. Griezmann è uno dei più forti al mondo, è giovane e già quando l'ho affrontato in passato mostrava il campione che sarebbe diventato. Gli auguro di sbloccarsi ma a partire da dopodomani.

Senti di aver vinto la tua sfida sposando la Roma? Pensi di restare a lungo a Roma?

Da quando sono arrivato mi sono subito sentito importante e quello è stato determinante. Ho giocato domenica con il Genoa e martedì ero in campo con la Roma. Ho cercare di dare sempre il meglio delle mie possibilità calcistiche. Il rinnovo sarebbe un premio, sono contento qua, sia a me che alla mia famiglia piace molto stare a Roma e vorrei restare tanto tempo. Quello sarebbe il momento più alto della mia rinascita nel calcio.