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Di Francesco: “Il Liverpool ora non mi interessa. Lazio arrabbiata, dovremo essere cattivi” – AUDIO – VIDEO

Le parole del tecnico: "Il nuovo modulo? Conta l'atteggiamento ma sono contento di avere questa soluzione in più. Manolas e Florenzi sono in dubbio".

Redazione

La Roma non vuole smettere di sognare. Conquistata la semifinale di Champions c'è un terzo posto da difendere. Di fronte la Lazio, che vorrà vendicare la sconfitta dell'andata. Alle 14.30 Di Francesco ha parlato alla stampa per presentare il derby di domani:

Come si gestisce l'euforia?

Ben venga una partita come quella con Lazio. Sono partite che si preparano da sole dal punto di vista motivazionale. Va bene l'entusiasmo e la consapevolezza per ciò che abbiamo fatto, ma in campo va rimessa la stessa determinazione, la cattiveria agonistica e il desiderio di cercare di prevalere. La partita più di 3 punti, vale il posto in Champions, vale doppio. Ha una storia a se il derby, esula dalle altre gare, ma allo stesso tempo questa è anche fondamentale per la classifica in campionato.

Il nuovo modulo è stato fatto per la particolarità della sfida col Barcellona o è una nuova soluzione?

Siccome vi piace parlare di numeri, abbiamo fatto il 3-4-2-1 in questa partita o 3-4-3, a seconda di come si sviluppa la palla, il modulo è dinamico. Una scelta ponderata che ha dato un valore aggiunto alla squadra e che mi ha fatto capire che si può giocare anche così in altri casi. Non dimentichiamo che quello che abbiamo ottenuto è arrivato col 4-3-3. Nulla diventa importante se non si interpreta con determinazione, cattiveria, convinzione e l'atteggiamento giusto. I numeri vanno a farsi friggere se non c'è l'atteggiamento corretto.

Schick titolare?

Della formazione non parlo, non do vantaggi a Inzaghi perché lui non li dà a me. Può giocare lui o Under, uno dei due scenderà in campo.

Cosa colpisce di più di Dzeko?

Che ha qualità impressionanti per la struttura che ha, sia tecniche che fisiche, che a volte non sfrutta al meglio. Quella col Barcellona è stata la sua miglior partita da quando io sono qua, per applicazione, attenzione, determinazione e allo tempo con grandissima convinzione. Spero che queste gare le ripeta con le grandi squadre, ma anche con squadre meno blasonate. Vanno trattate tutte allo stesso modo e da qua passa la nostra crescita. Ha qualità straordinarie.

La partita col Barcellona può cambiare la storia di questa società?

Lo vedremo. E' stato qualcosa di straordinario. Non dobbiamo nasconderci, uno si sveglia la mattina e dice "ma davvero siamo in semifinale di Champions?", magari inaspettato da parte di tutti. Sono sereno, questo ci deve dare consapevolezza. Chi è stato alla conferenza pre-gara mi ha sentito parlare di mentalità. Questa partita deve dare seguito alla crescita della mentalità, trattare le partite sempre allo stesso modo ci farà diventare più forti.

Dopo il fischio finale di Roma-Barcellona lei è andato subito nello spogliatoio.

Lo faccio sempre ultimamente. Lascio spazio ai ragazzi e i collaboratori di godere di questo momento. Devo far crescere l'ambiente dentro Trigoria. Io quello che dovevo esternare l'ho fatto dentro lo spogliatoio.

Defrel e Perotti come stanno?

Sono entrambi indisponibili per la gara con la Lazio. Defrel lo valuteremo più avanti il suo problema alla caviglia, Perotti può tornare o con il Genoa o con la Spal, più facilmente con la Spal. Per gli altri che non sono stati bene per problemi come febbre o altro, abbiamo anche qualche dubbio su Manolas e Florenzi. Tra oggi e domani mattina avremo maggiori sicurezze sulla formazione da mandare in campo. Contro lo Shakhtar qualche giocatore stava a metà e abbiamo sbagliato a mandarlo in campo, in questo caso non possiamo più sbagliare.

Il nuovo modulo può essere una nuova base? E' un problema dover cambiare la squadra adesso visto come è stata costruita la rosa?

Se dovessi portare avanti un certo sistema di gioco è un'analisi perfetta, non ho tante pedine, ho più centrocampisti che difensori centrali. E' un grande valore aggiunto per questa Roma, può essere ripresentato domani ma possiamo anche tornare al 4-3-3. Quello che m'interessa più di tutto adesso, al di là delle scelte che vado a fare - loro sanno di poter agire in un certo modo - è l'atteggiamento e i principi di gioco che ci sono in questo momento. Giocando a 3 la forza nostra è stata far uscire quasi sempre uno dei 3 centrali forte in aggressione, e più che una difesa a 5 diventava a 4 o a 3. In dinamica uno dei centrali diventava un centrocampista. Per farlo, ho scelto una squadra con maggiore fisicità e impatto forte sulla gara, avvicinando qualche giocatore a Dzeko. Mi ha dato risultati importanti e sono contento di averlo usato. Non è detto che sia la medicina definitiva di tutto.

La fisicità è la principale qualità della Roma?

La fisicità è determinante per essere una squadra importante in Italia e in Europa. Se ci metti dentro tutte le altre qualità, ancor di più. Ma per giocare a calcio a certi livelli è fondamentale la fisicità, come la forma fisica, che è in grande crescita anche se poteva sembrare sotto le scarpe dopo la Fiorentina. Poi la analizzeremo con maggiore attenzione però la dinamica di quella gara.

Chi arriva meglio al derby dopo le campagne europee?

Nel derby non contano nulla queste situazioni, è una storie a se. Mi auguro di essere avvantaggiato da come sono andate le cose ma non sarà così. E' una partita da prendere con le molle, sono una squadra rabbiosa, come abbiamo dimostrato noi contro il Barcellona quando eravamo feriti per la sconfitta con la Fiorentina. Dobbiamo aspettarci una squadra che vorrà fare la prestazione che abbiamo fatto noi col Barcellona. Dobbiamo prepararla allo stesso modo, ma non tatticamente o fisicamente. Fondamentale sarà esserci mentalmente.

Cosa teme delle Lazio?

La Lazio è una squadra di grande fisicità e ha davanti un giocatore bravissimo ad andare in profondità e dobbiamo stare attenti visto che noi tendiamo a dare campo agli aversari. In più ci si mettono due giocatori alle spalle, Milinkovic e lo spagnolo (Alberto ndr), bravissimo a imbucare gli avversari e fare assist, ne ha fatto uno di tacco senza guardare nell'ultima partita. Ha qualità negli ultimi 30 metri, loro sono i più bravi a mandare in porta i compagni.

Che effetto le fa essere l'unica squadra in Europa ora?

Una grande gratificazione per la Roma poter rappresentare l'Italia in Europa. Alcune partite mi è dispiaciuto come sono andate. La Lazio aveva in mano la gara, non c'era motivo per poter pensare a 4 gol del Salisburgo e questo ti fa capire che non bisogna mai abbassare l'attenzione e non si deve dare forza ad una squadra che sembrava demotivata, e non aveva la forza di cambiare la gara.

Che sensazioni ha riguardo la semifinale?

Del Liverpool non ho parlato con la squadra. Prima abbiamo 3 partite importantissime, a iniziare dal derby. Io ci penserò prima, loro dovranno farlo dopo queste 3 partite. La nostra gente, il tifoso romanista aspettava questa gara da 34 anni. Ben venga questo sorteggio. Loro sono forti e di gamba, uno lo conosciamo bene. Non sarà facile, ma siamo contentissimi come per le altre di potercela giocare. Da quando abbiamo fatto i gironi ripeto che chi dobbiamo affrontare lo affrontiamo. Il destino è questo, mi auguro che ci mandi ancora più avanti. Non so e non mi interessa come l'ha presa la squadra.

Quanto ha lavorato sulla resilienza della squadra?

Ci sto lavorando. Per me sono ancora lavori in corso. Abbiamo dimostrato in tutta l'annata di fare grandi prestazioni, alternate a prestazioni sotto le aspettative o delle nostre qualità. E' un percorso fatto di alti e bassi. Spero che, come succede nella borsa,  avremo meno oscillazioni adesso negli atteggiamenti, questo è un lavoro importante da parte mia e di chi mi sta vicino, di tutto l'ambiente.