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Derby, da Mazzone a Petruzzi: Roma favorita

Da Carlo Mazzone a Marco Delvecchio le emozioni del derby non si dimenticano mai.

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Da Carlo Mazzone a Marco Delvecchio le emozioni del derby non si dimenticano mai. Domenica alle 15 allo stadio Olimpico di Roma, andrà in scena il secondo derby della stagione tra la Roma di Rudi Garcia e la Lazio, in questa sfida, di Edy Reja. A ripercorrere le storiche stracittadine ci ha pensato l'ex allenatore giallorosso. «La corsa sotto la curva dopo il derby vinto 3-0 è stato uno sfogo, visto che durante la settimana ci avevano trattati un pò male. Delvecchio? Era un tipo gagliardo», dice Mazzone a Qlub Radio. «La Roma si sta facendo preferire sul piano tecnico rispetto alla Lazio e spero che domenica dimostri quel di più che ha rispetto ai biancocelesti. A me Garcia sta molto simpatico e lo stimo tanto, ogni scelta che fa l'appoggio sempre. Ai miei giocatori io ho sempre fatto fare quello che sapevano fare, non quello che non potevano, visto che il mister si deve anche adattare alla squadra».

Proprio l'ex bomber dei derby, Marco Delvecchio, parla delle sue emozioni e scaramanzie. «L'attesa del derby a me volava in un attimo. Scaramanzie? Ho indossato una maglietta, sotto quella da gara, che mi avevano regalato i tifosi...I gol? Si parla più di quello che mi hanno annullato che degli altri nove che ho fatto...Quando vieni a Roma non puoi che innamorarti».

Emozioni indimenticabili anche per Fabio Petruzzi: «Non è semplice raccontare le emozioni del derby. Chi è nato a Roma conosce come si vive, tutti i giorni ci sono sfottò e prese in giro. Già da due mesi prima si parla della partita, è un'atmosfera incredibile. Ti ritrovi a contare le ore con il tempo che non passa mai -prosegue l'ex difensore a Qlub Radio-. Io nei derby, quando arrivavo sotto la Sud, avevo quasi paura di sentirmi male. Quest'anno Garcia è riuscito a cancellare le umiliazioni degli anni scorsi, rimettendo in piedi il gruppo, anche grazie all'arrivo di molti giocatori d'esperienza»

Sulla mentalità che Rudi Garcia è riuscito a dare alla squadra punta Damiano Tommasi. «Domenica a centrocampo Garcia farà fatica a sbagliare, chiunque gioca è all'altezza.

Se pensi che in Coppa Pjanic è entrato a partita in corsa. Di favoriti è meglio non parlare nel derby. Prima del derby io dovevo preservare l'amuleto Delvecchio, visto che eravamo in camera insieme. La Roma farà la sua solita partita -spiega l'attuale presidente dell'Aic-, volendo avere il pallino del gioco in mano. I giallorossi hanno sempre portato avanti il loro sistema di gioco, ma arrivare alla vetta è difficile».

Anche Marco Lanna, punta sui giallorossi. «La Roma ha puntato sui giovani prima, mentre quest'anno ha preso gente d'esperienza. Alla Lazio se togli i punti di riferimento li mandi in difficoltà, hanno grandi sbavature in difesa. I movimenti offensivi dei centrocampisti ed il continuo scambiarsi degli attaccanti li può mettere in difficoltà. Roma per me è stato un passaggio importante per la crescita come uomo e giocatore».

Dello stesso avviso anche l'ex attaccante Maurizio Iorio: «La Roma è più forte della Lazio, ma senza retorica devo dire che nel derby può accadere di tutto. Le emozioni di questa partita sono uniche. I giallorossi per i prossimi 10 anni saranno protagonisti del campionato, visto che ha buttato le basi per il presente ma anche per il futuro. Finalmente la capitale del mondo è rappresentata da una grande squadra e da una grande società. La Roma non può non camminare al livello delle grandi, deve esserci per forza». «Il derby che ricordo con più gioia è il 4-1, perchè dopo il 4-0 la tensione era calata e l'adrenalina che mi agitava si è trasformata in tranquillità, permettendoci di giocare sul velluto -racconta Amedeo Mangone-. La stracittadina di Roma è unica, impossibile da spiegare le sensazioni».

Meno netto il pensiero di Jimmy Maini: «Un mese fa pensavo che la Roma potesse vincere facile, con la Lazio che era allo sbando. Ora, con Reja, la partita presenta delle insidie. A centrocampo la Roma può dare il meglio di se, vista la grande quantità e qualità. In attacco ci sono invece qualità differenti, che vanno dalla velocità di Gervinho e Florenzi, fino alla grande tecnica di Ljajic. Domenica i giallorossi possono vincere la sfida con la forza e la qualità, ma anche con le ripartenze». (Adnkronos)