"Una piazza come Roma ha bisogno di successi". Niente dubbi per Traianos Dellas, ex centrale difensivo della Roma rimasto nei cuori dei tifosi. Il greco, campione europeo con la sua Grecia nel 2004, è intervenuto ai microfoni di Radio Musica Television, parlando della Roma e della sua esperienza nella capitale. Di seguito le sue parole.
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Dellas: “Alla Roma mancano mentalità e le sue bandiere”
L'ex giallorosso: "Gli addii di Totti e De Rossi hanno inciso molto. Un allenatore non è determinante al 100%"
Sulla ripresa.
"Questa è una situazione inedita, mantenendo alta l'attenzione la vita deve riprendere. In Italia oltre al fattore economico il calcio suscita tante emozioni, bisogna guardare avanti".
Su Euro 2004.
"Ancora non ci rendiamo conto di cosa siamo stati capaci di compiere: un vero miracolo. Per vincere un torneo così importante bisogna battere le nazionali migliori. Nonostante non avessimo grandi campioni, l'unità di squadra fece la differenza. Dopo la vittoria con la Francia di Zidane abbiamo iniziato a pensare di poter realizzare un qualcosa di inimmaginabile. La nostra Grecia è diventato un esempio per tutte le piccole squadre, che hanno iniziato a pensare di poter fare la differenza e di arrivare al massimo lavorando sodo".
Sul gol alla Repubblica Ceca.
"Fu l'unica volta del Silver Goal. Nel primo tempo supplementare con quella regola trovammo la forza di creare tante occasioni ed infine la rete decisiva. Segnai sugli sviluppi di un calcio d'angolo e quello fu il biglietto per la finale. Sono momenti indimenticabili sia per me che per i tifosi anche dopo 16 anni".
Su Manolas.
"Lo conosco molto bene, sia come carattere e sia tecnicamente. Sin da giovane ha sempre dimostrato di avere qualità da leader. La sua stagione è stata molto condizionata dal Napoli e quindi è difficile riuscirne a dare una valutazione complessiva. Ha il carattere e la forza per essere il leader di una squadra come il Napoli, l'anno prossimo farà molto meglio vista la tranquillità che adesso regna nella compagine azzurra".
Sulla Roma.
"Guardando da lontano vedo che alla Roma manca qualcosa, si percepisce l’assenza di mentalità e di una bandiera. Gli addii di Totti e De Rossi hanno inciso molto. L'allenatore non è determinante al 100%, anche quest'anno manca qualcosa per poter vincere qualche trofeo. Una piazza come Roma ha bisogno di successi".
Sulla sua esperienza in giallorosso.
"I miei ricordi alla Roma sono bellissimi, ho giocato 3 anni al massimo delle mie possibilità. Sono stato nel periodo successivo alla vittoria dello scudetto, mi è stato dato tanto amore e questo contesto mi ha fatto crescere tanto come giocatore. Mi sono confrontato con grandi campioni e conosciuto tante persone, dopo Euro 2004 ho rifiutato diverse offerte per rimanere a Roma".
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