Roma non abbandona i suoi figli, ma i suoi parchi sì. Il ricordo di Antonio De Falchi, a distanza di 29 anni dalla sua scomparsa, è ancora vivo grazie alle iniziative dei tanti tifosi giallorossi che non hanno mai lasciato sola la famiglia di Antonio, ucciso da alcuni ultras del Milan il 4 giugno del 1989, sotto lo stadio San Siro mentre andava a vedere una partita della Roma (anche quest'anno verrà organizzato un grande torneo in sua memoria). Ogni domenica, la bandiera che raffigura De Falchi svetta in Curva Sud all'Olimpico come un simbolo indelebile. Allo stesso tempo, in via di Torre Spaccata, il 'Parco Antonio De Falchi', nato durante l'amministrazione di Veltroni, vive il suo momento peggiore. Il degrado e l'abbandono a Roma non fa più notizia, e l'unico ricordo tangibile che la città ha dedicato alla memoria di Antonio non fa eccezione.
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Degrado al “Parco De Falchi”: alla memoria di Antonio un museo dell’orrore – FOTO – VIDEO
A via di Torre Spaccata il parco intitolato ad Antonio è abbandonato a se stesso. A dominare la scena spazzatura di ogni tipo, erba alta e totale incuranza
DEGRADO - Per avere la certezza di essere nel posto giusto bisogna consultare il navigatore. Arrivati sul posto, chi cercherà una targa con il nome del parco resterà deluso. Non c'è traccia di targhe indicative, né un cartello. Muovendosi tra l'erba alta oltre il metro si riesce a scorgere una scritta sul muretto fatta con una bomboletta: "Parco Antonio De Falchi". Questo è l'unico segno tangibile, ammesso che lo troviate. La prima impressione è davvero sconfortante. I sentieri che attraversavano l'area non sono più visibili e camminando ci si deve fare largo tra spazzatura di ogni genere, segno che in qualche modo qualcuno ci passa. Non i bambini, né i tifosi della Roma che per ricordare Antonio si tengono bene alla larga da quel posto. Le radici degli alberi hanno preso il sopravvento sull'asfalto, le panchine sono distrutte e a campeggiare l'entrata ci sta una roulotte parcheggiata.
IL FRATELLO - A denunciare la condizione del parco è stato il fratello: "E' in condizione terribile. Non chiedo di togliere il nome di Antonio, ma chiedo che venga curato sì. Non è mai stato inaugurato, c'era una targa ma ora è sparita" ha spiegato a Forzaroma.info. Non un interesse vero per ricordare la memoria del fratello, ma secondo lui una "mossa acchiappavoti". Qualcuno però trova ogni anno il modo giusto per ricordare De Falchi: "Quella del parco è stata un'iniziativa poi lasciata nel dimenticatoio. Prossimamente invece verrà fatto un grande torneo, organizzato da ragazzi che ci mettono davvero tanto impegno per ricordare Antonio".
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