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Debacle Roma, oltre la forza del Bayern Monaco. Ecco le cause in tre punti

Le cause di questa 'tragedia' calcistica romanista sono varie e, tralasciando l'ovvia forza dei bavaresi, le riassumiamo in tre punti

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Il Bayern Monaco è fortissimo, di un altro livello, però questo non basta per giustificare una sconfitta di questa portata: perdere 1-7 non è dovuto solo alla potenza dei tedeschi, su questo non si discute, ma le cause sono anche altre. La Roma è la migliore rappresentante del calcio italiano in Europa, questa è stata la realtà dei fatti almeno fino a ieri sera. Le cause di questa tragedia calcistica romanista sono varie e, tralasciando l'ovvia forza dei bavaresi, le riassumiamo in tre punti:

LA POCHEZZA DEL CALCIO ITALIANO - Bisogna guardare in casa nostra e fare un ragionamento molto ampio. La Serie A non è quella di una decina di anni fa, ormai lo sappiamo tutti, solo che non bisogna dimenticarlo a margine di partite così rilevanti. La Roma e la Juventus hanno fatto e stanno facendo un campionato a due, il resto delle squadre sono posizionate su un medio-basso livello senza eccezioni. I giallorossi hanno dimostrato di essere un'ottima squadra: ottimi giocatori, ricambi all'altezza, sistema di gioco collaudato e con un senso logico, propositivo e equilibrato. Non basta, non sono abituati ad affrontare squadre che riescono ad avere un senso logico. Il Bayern Monaco è una delle tre-quattro squadre che si contendono lo scettro di regina, non pretendo che in Italia debba esserci una squadra del genere per abituarsi a questi grandi eventi, ma manca l'abitudine ad affrontare squadre che aggrediscono il portatore palla, giocano con la difesa alta con equilibrio, riescono ad attaccare con più giocatori, fanno densità a centrocampo per non evitare clamorosi contropiedi: tutto questo, nelle dovute proporzioni, non c'è. Juventus a parte e lo ripetiamo.  Rivedendo la partita contro il Chievo e prendendola come esempio, non si puo' non sottolineare la mancanza di idee, di aggressività, di propositività da parte dei clivensi. Questo non fa bene alla Roma, squadra di grande qualità che non viene collaudata fino in fondo. L'esonero di Corini è stato accompagnato così dal mondo calcistico: "Cosa pretendevano, esonerato perchè ha perso con la Roma è eccessivo". Seguendo questo ragionamento l'affermazione è giusta, forse non rappresenta la realtà dei fatti. Il campionato italiano non puo' più permettersi di vedere squadre che giocano solo per il pareggio  per non uscire sconfitte, o, ancor più grave, essere sotto di due reti e continuare a rimanere chiuse nella propria area di rigore. Il calcio italiano perde posizioni nel Ranking UEFA, per anni si è pensato solo alla quantità aumentando il numero delle squadre nella massima serie, ora Tavecchio dice, come se fosse una gran mossa rivoluzionaria mai pensata: "Vogliamo Serie A con 18 squadre. La riforma dei campionati è la madre di tutte le battaglie. È inutile che ci giriamo intorno da anni e non concretizziamo. La riduzione delle squadre professionistiche sta nei fatti". In Italia è cattiva usanza quella di toccare sempre il fondo per risalire.

ECCESSIVA EUFORIA DELL'AMBIENTE - Il ragionamento fatto nel nostro primo punto sul campionato italiano è stato espresso in modo molto diverso durante la conferenza stampa dei rappresentanti del Bayern alla vigilia della gara di ieri. I giornalisti presenti chiedono e fanno un appunto a Guardiola in merito alla vittoria roboante sul Werder Brema in campionato (avete vinto contro il Werder Brema, squadra di bassa classifica e non avete rivali in campionato. Ripercussioni svantaggiose?) e sulle difficoltà contro il City e il CSKA in Champions. La risposta del mister spagnolo è stata questa: "Non vedo svantaggi, manca tanto anche in campionato. Adesso giochiamo meglio dell’anno scorso, ma giochiamo meglio. [...] Incoraggio qualsiasi squadra a venire in Germania a provare a vincere. Vieni, vieni… Vai a giocare contro il Leverkusen, il Monchengladbach… Fare analisi dicendo che tutti gli altri sono scarsi perché noi vinciamo non è corretto. Conosco un po’ meglio il calcio tedesco di voi, sto lavorando lì e voi no. Devo dire che il fatto di aver vinto al 90esimo contro il City e solo 1-0 in Russia, dimostra che abbiamo tanto margine per migliorare. Non si è mai al top, nel calcio c’è sempre qualcosa da migliorare e fare meglio: le difficoltà che abbiamo avuto è perché il girone è difficile, il calcio in Europa è duro. I giocatori sono più bravi, più tecnici ed è tutto più difficile. O facciamo una bella prestazione o non c’è niente da fare. Ci fa piacere accettare questa sfida, vedremo sul campo". Le risposte di Guardiola, soprattutto nel punto in cui dice  "fare analisi dicendo che tutti gli altri sono scarsi perché noi vinciamo non è corretto. Conosco un po’ meglio il calcio tedesco di voi, sto lavorando lì e voi no", mettono in evidenza un modo di sottovalutare eccessivamente il livello generale dei campionati diversi dal nostro. Ricordiamo che l'Athletic Bilbaoè penultimo nella Liga spagnola (a pari punti con altre squadre) e ha eliminato il Napoli nei preliminari di Champions. La squadra sente la grande attesa, la sente l'allenatore. L'emotività ne risente come anche le idee tattiche.

GLI ERRORI DI GARCIA - La conclusione del secondo punto è connessa al terzo, Garcia nel post partita: “Mi assumo tutta la responsabilità di questa sconfitta, ho sbagliato strategia”. Da un lato queste parole difendono la squadra, dall'altro esprimono la verità. Garcia ha capito di aver sbagliato. Lo ha fatto scegliendo il modulo con cui scendere in campo, lo ha fatto non modificando niente durante il primo tempo. L'attacco è stato troppo lontano e avulso dagli altri reparti, il centrocampo del Bayern creava una grande superiorità. Aveva tutto il tempo di farlo, dato che la squadra è stata schiacciata nella propria area già dal 5 minuto del primo tempo. La squadra doveva cambiare per adattarsi agli avversari. Ancora una volta si è sentita la mancanza di un attaccante diverso da Destro e da Totti, un giocatore capace di mantenere il pallone per far avanzare la squadra, giocare di sponda o competere sui calci piazzati. In alcune gare, momenti della partita, sarebbe vitale. Di sicuro la Roma che ha perso ieri non ha niente a che vedere con quella di Manchester, questa è in costruzione, sta conoscendo i suoi limiti e come superarli. Troviamo sollievo e speranza nelle parole di Einstein vecchie più di 60 anni:"La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato".