Marcello De Vito, capogruppo e Consigliere Portavoce del Movimento 5 Stelle all'Assemblea Capitolina, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport nel corso della trasmissione "Te la do io Tokio". Il consigliere si ha espresso la sua opinione sul progetto edilizio, approvato il 22 Dicembre, all'interno del quale rientra anche la realizzazione dello Stadio della Roma. Ecco di seguito un estratto di quanto ha dichiarato:
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Stadio Roma, De Vito (M5S): “Il progetto è sbagliato. Tor di Valle zona ad alto rischio idrogeologico”
"In molte zone oggetto dell'intervento c'è un rischio di livello R4. Quando sollevammo la questione ci dissero che era tutto a posto perché non c'era rischio R5. Poi abbiamo scoperto che il rischio R5 non esiste: R4 è il rischio massimo"
Ci sembrava che quella zona non necessitasse di un progetto di quel tipo. Sapevamo che c'era un'indagine della procura in corso, ed era noto a tutti già il 22 dicembre quando è stata approvata la delibera. La nostra idea era di soprassedere sull'approvazione di questa delibera fintanto che il magistrato non facesse luce. Ciò non si è fatto. Si è andati avanti pervicacemente su un progetto che da nostro punto di vista è sbagliato.
Ieri è venuto fuori un elemento in più: si è parlato di rischio idrogeologico altissimo rischio con rischio morte per le persone e crollo delle opere.
In realtà non lo diciamo noi. Ho anche ripubblicato il post con tutti i nostri dubbi e perplessità sul progetto in 10 punti. Ma in realtà l'ha affermato l'autorità del bacino del Tevere. Riguardo a molte particelle oggetto dell'intervento c'è un rischio di livello R4. Quando sollevammo la questione all'assemblea capitolina ci dissero che era tutto a posto perché non c'era il rischio R5. Poi abbiamo scoperto che il rischio R5 non esiste. R4 è il rischio massimo. Io non sono un tecnico ma prendo atto che un tecnico ha detto che il rischio è massimo.
Come si fa a dare la pubblica utilità con un rischio R4?
Noi lo abbiamo fortemente detto ma siamo stati tacciati di essere i soliti grillini contrari a tutto. Siamo consci di quanto sia importante avere un stadio di calcio. Io sono pure tifoso abbonato alla Roma da anni. È importante per la squadra, per la società e per la sua economia, ma non dev'essere di mio interesse tanto la squadra quanto l'interesse pubblico. Sono conscio, da tifoso, che molte squadre straniere con gli stadi hanno fatto operazioni molto valide. Però come amministratore sinceramente non sono d'accordo nel concedere la pubblica utilità in una zona ad alto rischio, con problemi economico finanziari... Lo stadio rappresenta solo il 14% di un progetto che secondo noi è contro l'interesse pubblico. Se venisse fatto in altre zone con interventi meno invasivi rispetto a questo centro direzionale, noi saremmo d'accordo.
Cos'è questa storia del Lussemburgo?
Noi abbiamo fatto le nostre ricerche e abbiamo rilevato che alcune società che si occupano del progetto hanno sede in Lussemburgo.
A chi fanno riferimento precisamente?
Alla famiglia Armellini.
Con tutti questi problemi intorno allo stadio, perché proprio lì? Uno stadio libero da questi vincoli giudiziari, geologici, eccetera, l'avrebbero potuto fare in due anni. Non c'è una speculazione?
Guarda io non aggiungo altro a ciò che hai detto. Abbiamo provato a sollevare la questione in tutti i modi ma in assemblea non c'è stato verso.
Le sembra che il sindaco avverta un senso di indeterminatezza rispetto al progetto dello stadio e delle opere pubbliche connesse?
E' anche una mia sensazione, ed è una sensazione che sollevavamo anche all'epoca. Sono indeterminate anche nel loro ammontare, non c'è un computo metrico... Non capiamo perché è stato concesso un milione di metri cubi di metratura.
Una delle altre perplessità sorge rispetto alla questione dei posti di lavoro. Si dice che con questa costruzione ci saranno più posti di lavoro, senza ricordare che lì c'è già il centro più grande di Roma.
Sì, infatti tutte le associazioni di categoria hanno evidenziato che il progetto non creerà nuovi posti di lavoro, in quanto ne toglierà degli altri. Ci sono già centri commerciali. Semplicemente si toglieranno posti di lavoro per darne degli altri.
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