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De Rossi: “Vittoria fondamentale, ma oggi l’Olimpico sembrava Napoli”

Le parole del centrocampista giallorosso al termine del derby vinto dalla Roma per 2 a 0

Redazione

Al termine del derby vinto dalla Roma, il centrocampista giallorosso Daniele De Rossi è intervenuto ai microfoni dei giornalisti. Queste le sue dichiarazioni:

DE ROSSI A PREMIUM

Un derby non fantastico…

Il loro errore gli è costato caro. Nel primo tempo abbiamo tenuto il pallino, anche se non abbiamo espresso un gran gioco. Vuoi o non vuoi, questi derby spesso sono brutti alla fine. Molto spesso i derby non sono bellissimi. Quasi sempre ad indirizzarli sono proprio episodi del genere.

Cosa è successo nella maxi rissa?

Sono arrivato che si stavano strattonando, ho visto i nostri attaccati a Cataldi che è un bravo ragazzo. Cercavo di dividere. Non so cosa sia successo né prima né dopo. Quando c’è confusione si ammoniscono i due capitani, invece Banti ha visto bene cosa fosse successo. Lui ha optato per il rosso a Cataldi e il giallo a Kevin. Nel primo tempo era stata tranquilla la partita, ma il gol che sblocca tutto cambia gli umori per noi e per loro.

Adesso inizia un ciclo complicato…

Abbiamo battuto la terza, ora la seconda e poi la prima. Sembra un torneo con le Nazionali, come si dice sempre, bisogna ragionare una gara per volta. Le affronteremo tutte. Sono convinto che questa fosse una partita fondamentale da vincere per 1000 motivi. Ora non dobbiamo pensare di aver vinto chissà cosa. Qua si passa dall’esaltazione alla depressione. Era così anche in casa loro. Ma non abbiamo preso nessun trofeo in bacheca dopo la vittoria di oggi.

Serve un sostituto di Salah o basta la rosa che avete?

Assolutamente, oggi c’è stata la dimostrazione che in rosa abbiamo giocatori forti. Totti ultimamente è stato male, così come El Sharaawy. Possono capitare queste vicissitudini. Paredes e Salah si sono fatti male, il mister comunque troverà soluzioni perchè il buono c’è. Se poi la società mette mano alla casse e se prendono giocatori forti per alzare il tasso tecnico della squadra noi dobbiamo essere contenti. Ma non solo perchè Salah va in Coppa d'Africa, ma in tutti i ruoli.

Come vivi adesso il derby?

Se a 33 anni affrontassi i derby come li vivevo a 20 sarei morto qualche anno fa. Quando arrivi in zona c’è sempre il brivido. Per me, così come per tutti i romanisti, aveva un valore incredibile oggi, eravamo da soli. C’era qualche tifoso e li ringraziamo. Ma stavamo senza curva, e le curve fanno le differenza, sembrava una trasferta. Sembrava Napoli oggi l’Olimpico. Quando stai fuori casa spesso fai più fatica. Era un derby anomalo, più di quelli del passato. Adesso le emozioni le stempero abbastanza bene. Mi preoccupavo più che altro per questa anomalia.

Questione rinnovo?

Non ci sono novità, c’era il derby. Poi c'è il Milan, poi la Juve. Non abbiamo tempo di parlare di una cosa che non dico non sia importante, ma a mio avviso è meno importante sicuramente di quello che deve fare adesso la Roma. Specialmente in questo mese.

DE ROSSI A ROMA TV

Derby vinto con intelligenza...

Si, siamo stati intelligenti anche a non bruciare il vantaggio che è un errore che ci capita di fare. Anche in difesa siamo stati bravi a non concedere niente.

All'inizio la Lazio era data favorita...

Non ero dispiaciuto. Spesso succede che si parte straconvinti e poi si prendono bastonante così. Sapevamo di trovare una squadra in forma e forte. Non avremmo dominato, ma sapevamo che alla lunga potevamo vincere e lo abbiamo fatto.

Tre partite importanti...

Sembrano gli Europei: quarti, semifinale e finale. Incontreremo la seconda e la prima. Vincere sarebbe un grande slancio prima della pausa.

La Roma oggi è stato come voleva Spalletti...

Sì, nel primo tempo non saremo stati spumeggianti ma abbiamo fatto una partita di qualità. Squadre come la Lazio non le domini in lungo e in largo. Ci hanno sempre detto che ci mancava cinismo ma oggi lo siamo stati. Si vincono così non solo i derby, ma anche i campionati.

La dedica ai tifosi?

Abbiamo parlato tante volte di questa battaglia. Oltre a trovarci d'accordo con loro, la foto è stata una piccola dedica. Io non voglio più giocare un derby così. Capisco che per un tifoso non entrare al derby è la morte interiore. Abbiamo ringraziato anche i tifosi presenti com'è giusto che fosse. Questa alla fine è stata la partita, come sempre, di tutti i romanisti.

DE ROSSI IN ZONA MISTA

"L’esultanza sotto la curva vuota è un messaggio a chi è rimasto fuori?

"Era un abbraccio da parte di tutta la squadra a chi si era “violentato” privandosi di quello che è il giorno speciale per romanisti e laziali in questa città. Quando in ballo c’è la coerenza e l’onore noi siamo sempre d’accordo. E’ stato un derby da quel punto di vista brutto. Vorremmo sempre vedere stadi pieni in generale. Sarebbe bello tornare a vedere le curve piene e lo spettacolo che offriva questa partita.

"Quanto è stato importante l’incontro con i tifosi di ieri mattina?

"Quelle sono cose dovute, si fanno a tutti i derby e cambia poco. Lo hanno fatto anche loro e hanno perso lo stesso. Come ha detto il mister è una partita speciale che si vince con le cose normali. Si vince con l’organizzazione, con le qualità dei giocatori, con uno spirito particolare e con un po’ d’intelligenza che abbiamo dimostrato nel saper gestire una partita equilibrata.

"Oggi eri capitano. Le parole di Lulic? Cosa è successo dopo il gol di Strootman?

"Dopo il gol stavo esultando e non ho visto bene. Ho visto che 4 o 5 di noi circondavano Cataldi e ho cercato di dividere chi discuteva, soprattutto perché c’era Danilo di mezzo che è un bravissimo ragazzo. Le dichiarazioni sono brutte ma queste partite sono così importanti che soprattutto quando perdi sarebbe meglio tacere, perché il dispiacere ti porta a dire cose di cui ti penti.

"Milan e Juve ora.

"La vittoria ci da lo slancio per affrontarle ma soprattutto 3 punti che sono d’oro e un grande entusiasmo che ci deve contagiare per le prossime 24/48 ore, poi si torna al lavoro. Questo è un gruppo che sta andando in una direzione precisa, con la testa sulle spalle e lavoreremo in funzione della prossima partita.

"Che obiettivo avete?

"Vincere le partite e non vivere sulle montagne russe di entusiasmo e depressione che a volte il tifoso romanista ti porta ad assaporare. Quando c’è tanta passione, che sia romanista o tifoso di altre squadre, non c’ tanta lucidità.

"Hai cambiato modo di lavorare?

"Non ho cambiato niente assolutamente, il lavoro che faccio io è quello che fanno tutti. L’anno scorso avevo la sensazione che appena forzavo potessi farmi male, quella era una paura che avevo anche per le ricadute che a 32 anni non ti puoi permettere, facendo presenze come quella con il Real Madrid di 4 minuti prima di stirarmi. Colpa mia che volevo sempre esserci ma a questi livelli le partite sono tutte importanti e tu vorresti sempre giocarle tutte. Prima pensavo che per non farmi male dovevo rallentare i ritmi. Poi lavorando lavorando, anche quest’estate, dove l’alternativa era lavorare fortissimo o restare a casa ho migliorato la qualità di questo lavoro. Quando la squadra è forte ti puoi permettere anche di stare fuori, come già è successo quest’anno, e di lavorare forte. Più s’invecchia più si deve lavorare.

"DE ROSSI A SKY

Ha ragione il mister, potevo sbagliare meno nel primo tempo. Ero sempre stressato a uomo e capita spesso ai mediani. Nel secondo abbiamo gestito meglio le palle sporche, siamo ripartiti bene. Abbiamo messo la personalità quando la palla scottava. In un derby così delicato e equilibrato sono importanti tutti i palloni. Abbiamo fatto partite migliori

Inizio del salto di qualità?

"Quando non vincevamo le partite come queste, quando ci arenavamo sui pareggi in trasferta anche in maniera più stupida, come paragone prendevamo anche la Juve che vinceva le partite sporche. Ora le vinciamo ma dobbiamo farci anche i complimenti e farceli fare. Vincere le partite incerte è da grande squadra. Se vinci con la Lazio che è terza in classifica è difficile che vieni in campo e domini con 4 gol. Con la Lazio dell'anno scorso c'era tanta differenza, quest'anno sta facendo parlare di sé, era normale che ci fosse equilibrio".

Non riuscite a dire 'anche se è la Lazio abbiamo fatto il nostro e ora pensiamo alla prossima'.

"Non c'è il pullman scoperto o andiamo al Circo Massimo. C'è gioia ed atmosfera nel vivere il post gara e lo spogliatoio nelle grandi vittorie. A volte si lavora anche meglio, si può lavorare forte anche con l'umore alto".

Avete due giorni di riposo?

No, domani allenamento. Ha detto qualcosa nello spogliatoio il mister che potessimo allenarci con i tifosi. Solo domani, perché poi abbiamo l'Europa League, forse martedì è libero. Lui lo fa sempre, due giorni doo la gara spesso dà il giorno libero, non è legato al derby.

Dall'Europeo rivedo un giocatore straordinario. Questo deve essere il tuo minimo...

E' il mio unico pensiero, quando arrivi a 33 anni con degli infortuni. Qualche domanda su me stesso me la sono fatta, se fossi ancora in grado di avere alti livelli e all'Europeo ho avuto risposte. Spalletti è una garanzia, spesso le sue squadre giocano bene. Ho una gestione mia che ho rivoluzionato, tutti gli infortuni che ho avuto mi dovevano far stare attento, pensavo di dover lavorare di meno e invece ora sto lavorando di più e sto abbastanza bene. Il merito è sempre della squadra, se va forte e vince anche i singoli sono esaltati e primi tempi come oggi passano sotto traccia".

Oggi siete rimasti in partita nelle difficoltà. Il valore morale che tu hai a livello di gruppo deve essere una costante.

Il gruppo non è cambiato molto, quando le cose vanno bene sono tutti grandi condottieri. Se vanno male ci siamo screpoliamo, c'era gente che si parlava, 'è colpa di quello o quell'altro'. Quest'anno abbiamo avuto battute d'arresto ma vedo gente più motivata, lo staff ci tiene sempre sul pezzo. I ragazzi sono completamente immersi in questa realtà. Non è facile da vivere nel quotidiano, dopo Cagliari o Bergamo, o momenti come domani dove rischi di perdere la trebisonda e questo non succederà".

Sui disordini del post.

Anche Banti si è innervosito, ha detto prendetevi le responsabilità di quello che può succedere dopo o in tribuna. La partita era tranquilla, poi il gol ha cambiato partita e umori per tutti, la sconfitta ti porta a dire qualcosa sopra le righe come successo a Lulic o a fare qualche parapiglia come per Cataldi che è un bravissimo ragazzo. Nei giorni scorsi abbiamo sentito parlare di guerre, noi viviamo tutti gomito a gomito, laziali e romanisti dividono famiglie. Ci sono a scuola da mia figlia, al bar sotto casa quando fai colazione. Dividiamo strade, la città. Non è una guerra, certo ha un sapore particolare, ma le guerre lasciamole da un'altra parte, ce ne sono già tante. Spero che quello che è stato detto dopo venga giudicato per quello che è, magari a uno gli parte il colpo, una dichiarazione ma poi te ne penti subito. Speriamo finisca qui questo derby. Io oggi sono stato tranquillo.