(eurosport.com)Che Roma sia una citt? unica, ? la storia a dirlo. Che quella di Roma, mediaticamente, sia la piazza pi? complicata d?Italia, ? la storia recente a raccontarcelo. La tecnologia ha rivoluzionato e cambiato questa professione come pochi altri eventi nella storia e le conseguenze su Roma, da questo punto di vista, sono?un caso socio-mediatico piuttosto interessante. Nella Capitale sono nate ? e si sono moltiplicate - le prime talk radiosportive, sono proliferati a dismisura i siti web monotematici e i freepress ? categoria pi? che mai in crisi oggi come oggi ? sopravvivono come da poche altri parti. Insomma, a Roma si mangia, respira e?vive di calcio 24 ore al giorno, alimentati da una rivalit? tanto viscerale quanto (spesso) pericolosa che rende l?ambiente, per chi viene da fuori, qualcosa di unico ma che rende la piazza, inevitabilmente, un luogo incredibilmente complicato, dove tutti hanno un?opinione, una notizia, o semplicemente una pagina bianca da riempire con qualcosa.
news as roma
De Rossi-Totti, figli di una Roma diversa
(eurosport.com) Che Roma sia una citt? unica, ? la storia a dirlo. Che quella di Roma, mediaticamente, sia la piazza pi? complicata d?Italia, ? la storia recente a raccontarcelo. La tecnologia ha rivoluzionato
E? questo che mediaticamente rende speciale la citt?; com?? questo che calcisticamente la rende cos? difficile da essere guidata. Tra viverla per qualche giorno e passarci un?intera vita c?? infatti tutta la differenza del mondo e quelle pressioni, quel chiacchiericcio, giorno dopo giorno possono essere?devastanti?anche per chi ci ? nato, cresciuto e di conseguenza dovrebbe essersi fatto gli anticorpi.
Ecco perch? le ultime parole di Daniele De Rossi, (non a caso) lontano un oceano e mezza Europa da casa, sono destinate ad essere una?nuova bomba pronta a esplodere in citt?. L?ultimo sfogo del centrocampista della Roma ha infatti qualcosa di diverso dalla sparata, dalla frase buttata l? in una delle tante conferenze stampa. Per la prima volta nella sua storia di predestinato, De Rossi, ha manifestato un disagio per la citt?, per l?ambiente, per il sistema che regola il meccanismo mediatico capitolino che non pu? passare inosservato. De Rossi ha usato parole e rifermenti che vanno al di l? del calcio. Dietro ?calunnie? ed ?etichette vergognose? si nasconde un concetto che, inevitabilmente, ? la chiave di tutti i problemi di rendimento del centrocampista della nazionale in questa stagione:?la scarsa serenit?.
Le questioni con gli allenatori ? pro Luis Enrique (come dimostrato per l?ennesima volte dalle parole a favore di Garcia ?mi ricorda Luis Enrique e dal mio punto di vista parte col piede giusto?) e non esattamente a favore di Zeman - ma soprattutto il travagliato rinnovo contrattuale, sono probabilmente gli aspetti chiave della vicenda. De Rossi ? stato pi? che mai chiacchierato, discusso, da alcuni anche contestato per un?rinnovo?che a livello di tempistiche non ? stato un granch? digerito ma, soprattutto, contrattualmente, lo pone in una situazione complicata.?Come Francesco Totti, infatti, De Rossi rappresenta?l?eccezione nel monte ingaggi?della Roma e, proprio per questo, lo carica di responsabilit? che per gli occhi della piazza ? e non solo ? sono tanto intrinseche quanto insostenibili per il giocatore. De Rossi paga pi? che mai un tintinnio che il tam-tam mediatico ha trasformato in qualcosa di probabilmente pi? grande di quanto non fosse. E? vero,?De Rossi ci ha pensato, ha realmente creduto che la sua strada potesse essere a?Manchester?con Mancini, cos? come nei primi anni del nuovo millennio?Francesco Totti?pens? che?Milano?(le avances di Berlusconi) e soprattutto Madrid potessero essere una nuova casa. L? non se ne fece nulla, come nulla si ? fatto ora.
La differenza tra i due casi per?, pi? di dieci anni dopo, ? legata a un doppio filo che punisce solo De Rossi. Mentre Totti, supportato da una classe cristallina che gli ha salvato la faccia in campo pi? e pi? volte, ? sempre stato difeso in massa da un ambiente che a livello comunicativo era certamente diverso, De Rossi paga un chiaro gap di talento nei confronti del?Pupone?che non gli ha permesso di ?salvare? la stagione e l?ha messo sotto il fuoco mediatico (contemporaneo) di una citt? che, incapace di comprendere tutto ci?, ha spesso fatto riferimento al rapporto contratto/prestazioni.
Daniele De Rossi non sar? mai Francesco Totti (un po? come Claudio Marchisio non sar? mai Alessandro Del Piero a Torino) e Roma, proseguendo nella sua bulimia di calcio e chiacchiericcio, rischia di fare la figura di?Saturno: una citt? che, non ancora del tutto sicura di potersi fidare del proprio figlio, decide di divorarselo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA