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De Rossi sta con Luis Enrique: “Ora invertiamo la rotta”

(Ansa) – Fiducia e sostegno da parte di società e squadra non mancano. La maturità dimostrata dalla tifoseria, attraverso gli applausi giunti al termine della partita persa col Cagliari, è incoraggiante.

Redazione

(Ansa) - Fiducia e sostegno da parte di società e squadra non mancano. La maturità dimostrata dalla tifoseria, attraverso gli applausi giunti al termine della partita persa col Cagliari, è incoraggiante.

Le basi per continuare a lavorare con serenità ci sono. L'unica cosa che manca alla Roma di Luis Enrique sono i risultati. Non certo un dettaglio quando si parla di sport professionistico.

Per questo l'obiettivo immediato in casa giallorossa è «invertire la rotta», come dice De Rossi. «L'allenatore non si tocca». È questa la linea che filtra dalla Roma da parte di chi lo ha scelto, al di là di paradossali difese a oltranza - del tipo 'qualsiasi cosa accadà -; e soprattutto al di là di nomi e indiscrezioni che inevitabilmente già circolano attorno alla panchina più calda di serie A, dal tradizionale Delio Rossi al fantascientifico Capello. Ci sarà semmai tempo per cambiare moduli e impostazioni, è la convinzione dei giocatori.

Di sicuro, bisogna cambiar l'andazzo, come ha chiesto ieri Di Benedetto. D'altra parte, superati i marosi del caso Totti, a scendere i campo in difesa del nuovo allenatore è uno dei giocatori rimasti più colpiti dal nuovo corso, ovvero Daniele De Rossi. «Non saprei indicare un obiettivo, anche perchè dopo la prima di campionato è troppo presto per delineare la situazione, capire chi farà bene e chi no - le parole del centrocampista a Sky Sport24 -. Sicuramente dovremo invertire un pò questa rotta di inizio anno che ci vede sconfitti o, comunque sia, sofferenti».

«Non credo assolutamente di poter vincere subito quest'anno - confessa poi senza problemi il giocatore che deve ancora rinnovare il contratto in scadenza a fine campionato -, ma progettare e creare qualcosa d'importante per i prossimi anni, mantenere questo progetto e cercare di sostenerlo, noi e anche la società, per dare forza ad un progetto completamente nuovo».

Affidato in tutto e per tutto alle idee di Luis Enrique. «Leale e innovativo - lo definisce De Rossi -. È un tecnico giovane, con una mentalità nuova, che predilige il possesso palla e il gioco offensivo». Il 4-3-3 dell'ex allenatore del Barcellona B, però, non sembra particolarmente adatto alle caratteristiche tecniche dei giocatori che compongono la rosa giallorossa.

Soprattutto nel ruolo di esterno offensivo elementi come Borriello, Osvaldo, e lo stesso Bojan, appaiano sacrificati, fuori posizione, mentre Totti allontanato dalla porta difficilmente troverà la via del gol con la stessa facilità mostrata in passato. E uno dei problemi più urgenti che Luis Enrique dovrà risolvere è proprio quello della sterilità sotto porta. Ecco quindi che una strada da percorrere potrebbe essere quella di adattare il modulo ai giocatori e non i giocatori al modulo, sfruttando così al massimo le qualità di tutti gli attaccanti a disposizione.

Per capire se Luis Enrique rivedrà qualcosa dal punto di vista tattico, o se invece cambierà solo gli attori lasciando inalterata la sceneggiatura, bisognerà aspettare la sfida di sabato sera a San Siro contro l'Inter, altra squadra finita ko all'esordio in campionato. «Se sarà una partita fra due squadre già in crisi? In crisi no, ma sarebbe stata ugualmente una partita affascinante e ricca di emozioni - spiega De Rossi -. Probabilmente si aggiungerà un pizzico di pathos per entrambe perchè partire con due sconfitte sarebbe veramente penalizzante». Così come per la Roma è stata penalizzante l'eliminazione dall'Europa League: «Alla lunga evitare qualche trasferta nel nord o est Europa può aiutare, puoi arrivare alla domenica un pò più riposato - conclude il centrocampista -. Però è stato un duro colpo uscire, soprattutto perchè adesso siamo 22-23 giocatori (in realtà la rosa conta oltre 30 elementi, ndr) e c'è una partita a settimana. E questo non aiuta, ma è andata così e ci rimboccheremo le maniche per il campionato che resta l'obiettivo principale». Prima però sarà il caso di cominciare a vincere qualche partita.