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Dare tutto fino alla fine, iniziando a programmare il futuro

(di Daniele Scasseddu) – Mancano nove partite alla fine della stagione, il sogno terzo posto è sempre più lontano, non solo per i punti, sette, che ci separano dalla Lazio, ma soprattutto per l’altalenanza di risultati a cui questa Roma ci...

Redazione

(di Daniele Scasseddu) – Mancano nove partite alla fine della stagione, il sogno terzo posto è sempre più lontano, non solo per i punti, sette, che ci separano dalla Lazio, ma soprattutto per l’altalenanza di risultati a cui questa Roma ci ha abituato da inzio stagione.

Per questo servirà cambiare, molto, a giugno per fare in modo che dalla prossima stagione cerchi errori visti non si ripetano più; la società è già al lavoro, iniziano a circolare i primi riferimenti a cifre ed i primi nomi che andranno a scaldare un mercato che sicuramente ci vedrà protagonisti.

SERVE CAMBIARE -Al termine della partita con il Milan, come già aveva fatto in passato, il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini è stato chiaro su un tema: «Tutti sotto esame» . Perché come fu dopo il secondo derby perso, quando la stagione prometteva poco altro per cui lottare, le partite che restano da giocare diranno chi merita di restare alla Roma. Dopo il ko con la Lazio mancavano dodici gare, le due successive vittorie con Palermo e Genoa avevano riaperto nuovi scenari: a oscurarli nuovamente è arrivata la sconfitta di Milano. Luis Enrique, anche a San Siro si è capito chiaramente, andrà avanti per la sua strada. Il tecnico giallorosso, coadiuvato dalla società, tenta di capire chi potrà dargli in futuro le garanzie che cerca: professionalità, concentrazione, rispetto delle poche regole fissate, adattabilità tecnico-tattica al nuovo disegno di gioco. Si è cambiato nelle ultime settimane, tentando di puntare maggiormente sull’attenzione difensiva, ma il mister è pronto a tornare sulle basi di partenza: possesso-palla, calcio propositivo, d’attacco, indipendentemente dai fattori esterni come infortuni, squalifiche, risultato a gara in corso, impegni passati e futuri.

Sul mercato la Roma sarà impegnata in un’altra mezza rivoluzione, una sorta di secondo capitolo rispetto alla campagna che l’anno scorso ha portato a Trigoria undici giocatori nuovi. Da valutare ci saranno anche i possibili rientranti dai vari prestiti (Pizarro e Borriello su tutti) e i tanti giovani che sono in giro per l’Italia. Una cosa appare certa: il lavoro da fare, sia in entrata che in uscita, sarà tanto, almeno pari a quello fatto in questi primi nove mesi di nuova avventura. Discorso a parte merita il “sogno terzo posto” : la Roma avrà i due scontri diretti con Napoli e Udinese in casa e quasi tutte le trasferte sono alla portata tranne quella di Torino. Servirebbe quasi un en plein ma arrivati a questo punto è anche inutile fare calcoli e tabelle e cercare di vivere partita dopo partita raccogliendo e valutando quello che a fine stagione sarà il risultato definitivo.

PROSSIME STRATEGIE – Nonostante l’ennesimo passo falso la nuova proprietà americana non si ferma e va avanti con i programmi fissati. Uno su tutti: l’aumento di capitale e le conseguenze di questo passo. Negli States sono al lavoro da tempo sulla ricapitalizzazione. La novità? La quota di investimento della cordata statunitense: non più solo 80 milioni di euro, che comunque resterà la quota per il primo passaggio, ma 100 e più milioni sarebbero pronti per il futuro giallorosso. Soldi che serviranno in primis per il risanamento di un bilancio che tra due mesi chiuderà con un passivo di circa 60 milioni. Ma il rinnovato e maggiore impegno che hanno in mente Pallotta e socipotrebbe aprire nuovi scenari. Come per esempio l’uscita dalla Borsa della Roma. Il delisting sarebbe raggiunto proprio con l’aumento di capitale, per il quale è certa la partecipazione degli azionisti forti cui potrebbero aggiungersi nuovi investitori, e non è per nulla certo l’impegno dei soci di minoranza, che a quel punto potrebbero vedere diluite le quote di proprietà.

Se l’asse Usa-Unicredit superasse il 90% della proprietà delle azioni, l’uscita dalla Borsa sarebbe solo un passaggio naturale dell’operazione. L’aumento di capitale è solo uno dei capitoli a cui si dedicherà James Pallottaquando arriverà a Roma, tra due settimane, nei primi giorni della settimana che va da lunedì 9 a domenica 15 aprile. In arrivo c’è anche il primo rapporto della Cushman & Wakefieldche sta procedendo con la compilazione della short list di possibili siti, con pro e contro, dove poter costruire il nuovo stadio di proprietà.L’aumento di capitale è in programma entro il 31 maggio. Al massimo un mese più tardi si avranno le idee chiare anche sulle aree per lo stadio. Nuovi investimenti, nuova linfa per la Roma. Che si potranno tramutare in forze fresche anche per la squadra in sede del prossimo calciomercato.

IL MERCATO SI SCALDA - Mancano ancora tre mesi all’apertura del calciomercato, ma in casa Roma già è un tema attualissimo. “Siamo ad un passo da un giocatore di qualità” .Con queste parole Walter Sabatini rompe gli indugi sul mercato giallorosso e ci sono vari indizi che portano attaccante del Palermo Hernandez anche se il suo procuratore lascia ancora degli spiragli “Non c’è niente di vero, sono arrivato ora dal Sud America e ovviamente la Roma non avrebbe potuto trattare il giocatore senza di me. Sabatini è un grande estimatore di Abel, ma da qui a dire che la Roma ha trovato un accordo con lui ce ne passa” .La Roma tiene sotto attenta osservazione anche il panorama francese ed in particolare Moussa Sissoko. Lo scrivono in Francia, confermando un interessamento che era stato già manifestato l'estate scorsa. Francese di origine maliana, centrocampista di quantità ma anche di discreta qualità,Sissoko compirà 23 anni ad agosto e gioca nel Tolosa (25 presenze, 2 gol in questo campionato). Ricorda molto Vieira per caratteristiche fisiche e tattiche ed è già nel giro della nazionale di Blanc. Ha già fatto sapere ai suoi dirigenti che non rinnoverà il contratto, in scadenza nel giugno 2013. Quindi è disponibile sul mercato a cifre inferiori rispetto a un anno fa: con meno di 10 milioni l’affare si chiude. Il reparto che la Roma dovrà rinforzare maggiormente è la difesa e vengono accostati alla società giallorossa i nomi di Aogo e Prodl.