La Roma ha scoperto Ebrima Darboe. Il centrocampista del Gambia è stato tra le rivelazioni del finale di stagione e si è candidato per strappare un posto in rosa il prossimo anno con Mourinho. In una lunga intervista a Ultimo Uomo ha raccontato alcuni retroscena e le sue speranze per il futuro:
news as roma
Darboe: “Sono pronto per Mourinho, posso fare anche il trequartista”
Il centrocampista: "Tutti vorrebbero essere allenati da lui. La Roma la conoscevo da piccolo grazie a Totti e De Rossi"
"Conoscevo la Roma per Totti e De Rossi, guardavo sempre le loro partite. Da piccolo alcuni mi chiamavano Xavi, altri Messi Giocavo a due o tre tocchi. Questo è il mio stile di gioco. Diventare un professionista? Lo speravo, ma non così velocemente. I Gambia giocavo con gli amici, la squadra del paese, tra amici. In Italia è stato tutto molto diverso. In Gambia non allenavamo le basi. Andavamo in campo, undici contro undici, e giocavamo. Già a Rieti, quando ho iniziato a giocare, qualche esercizio lo facevamo, controlli, portare palla... Giocavo da solo, la mia squadra era scarsa ma io facevo 4 o 5 gol, loro giocavano tutto su di me. Io ero trequartista, prendevo palla e facevo gol. Per questo alla Roma, all’inizio, ho avuto qualche difficoltà. La tattica è stata difficile da imparare".
Sull'arrivo alla Roma. I primi anni con De Rossi infatti sono stati complicati, è stato lui a farmi capire come dovevo inserirmi. Il mister mi ha insegnato molte cose: gli inserimenti, ad esempio, che prima non facevo. Perché volevo sempre la palla sui piedi. Il ruolo? Per me è uguale. Dipende dal modulo, ma posso fare anche il trequartista, come all’inizio. Daniele De Rossi mi dava sempre consigli, mi ha aiutato tanto.
Le tante attenzioni dei romanisti. Io sono molto tranquillo. Spero che questo sia solo l’inizio. Ho tanto da fare ancora, non basta fare due partite bene per essere arrivato. Ho ancora molto da dimostrare. Fisicamente voglio migliorarmi tanto. Penso che mi serve e ci sto lavorando.
La stretta di mano di Pogba. Ho fatto il tifo per lui anche durante il Mondiale. È uno dei giocatori che mi ispirano. Come De Bruyne, Bruno Fernandes, Pellegrini.
Su Mourinho. Penso che tutti i giocatori vorrebbero essere allenati da Mourinho. Io lo guardavo da piccolo, nel clasico. Vuole giocatori coraggiosi? Sono pronto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA