(di Mirko Porcari - ForzaRoma Stadio) L’anima giallorossa che supera indenne le sirene e le lusinghe di una vita lontana dalla capitale,
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Daniele, essere prima di avere
(di Mirko Porcari – ForzaRoma Stadio) L’anima giallorossa che supera indenne le sirene e le lusinghe di una vita lontana dalla capitale,
un sogno che va avanti nel nome di una previsione, trasformata nel tempo in profezia, per un destino legato all’amore di sempre. Il calcio, la fama, la ricchezza. Tanto, sì. Ma non tutto.
La Roma e Daniele De Rossi sono una cosa sola, il nero su bianco di una firma, poco più di una formalità in un mondo che fatica a riconoscere le bandiere: averne due insieme, poi, rappresenta un privilegio che asfalta avidità e ambizioni, passando sopra alla giostra milionaria del calcio, fatta di tanti zeri e poco cuore.
Bastava guardarlo, Capitan Futuro, mentre annunciava al mondo il suo matrimonio infinito con la Roma: dopo mesi di silenzi e presunte indiscrezioni, con cifre e clausole a fare da sfondo, l’emozione e la convinzione hanno accompagnato le sue parole, cementando ancora (se mai ce ne fosse stato bisogno) il legame profondo con il popolo giallorosso. “Qui c’è quello di cui ho bisogno”.
Un’ammissione in piena regola, una sintesi sincera che ha cancellato dubbi e perplessità, nate dalla frustrazione di non sapere più che da una mancanza di fiducia: ancora cinque anni per rincorrere la voglia di vincere, respirando Roma e l’amore della sua gente. Senza pensare a ciò che poteva essere e non è stato.
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