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Dallo scudetto sfiorato al 28 maggio: tra gioie e dolori ecco cosa vi abbiamo raccontato

Francesco Balzani

Uno degli anni più intensi della storia della Roma. Come detto nella precedente slide l’anno si alza con la musichetta affascinante della Champions. Una competizione che ha visto negli ultimi due anni la Roma arrivare puntualmente ai quarti prima di essere fatta fuori dal Manchester United. A febbraio c’è un’altra squadra: l’Arsenal. All’andata la Roma perde 1-0 a Londra, gol di van Persie su rigore e qualche polemica. Al ritorno però c’è un Olimpico infernale, e nonostante le tante assenze in difesa la Roma gioca una partita eroica. Al 90’ è 1-0 grazie a un gol di Juan che verrà sostituito nel primo tempo provocando lo spostamento di Riise al centro della difesa al fianco di Diamoutene. Eppure la strana coppia regge l’urto e la sfida finisce ai rigori. Maledetti rigori. Vucinic e Tonetto sbagliano, i Gunners no. E sono lacrime miste ad applausi, tanti quelli che accoglieranno la Roma a Trigoria il giorno successivo. Eppure la stagione dopo la delusione europea si mette male e Spalletti finisce sesto in classifica. La Roma perde il derby di ritorno per 4-2 e nelle ultime partite ecco la furia di Luciano e le prime fratture con Totti e parte dello spogliatoio. In questi mesi ci sono pure le voci di mercato sullo stesso Spalletti accostato al Chelsea (lo confidò anche Ancelotti) e su De Rossi corteggiato da mezza Europa. L’estate è ancora più rovente e il mercato non accende gli entusiasmi: in entrata Burdisso, Motta e Guberti. In uscita Aquilani al Liverpool, una cessione contestata dall’ambiente tanto da spingere il presidente Rosella Sensi a intervenire in conferenza stampa per spiegare i problemi economici del club: “Abbiamo venduto ogni anno perché vanno fatte scelte tecniche. La Roma non ha un budget sul mercato per comprare Ibrahimovic. Le cessioni sono state ed eventualmente saranno scelte strategiche, se partirà qualcuno arriveranno altri giocatori per sostituire chi andrà via. Il mercato quest'anno è ancora più strano del solito - ha aggiunto il presidente della Roma - e si deve ancora accendere, anche se alcune società italiane hanno fatto acquisti illustri”. Spalletti perde le prime due partite e l’ultima conferenza - quella post Roma-Juve 1-3 - entra nella storia: “Ci vogliono i contrasti. Ma qui si pensa al tacco, alla punta, al gol, ai titoli sui giornali”.

Chi dimentica la conferenza stampa in cui dichiara: “Non ci serve il tacco e la punta…”. Un riferimento nemmeno troppo velato a Totti, l’ultima rottura prima dell’addio. Qualche giorno dopo, infatti, sulla panchina della Roma siede Claudio Ranieri, romanista da giocatore e allenatore che in carriera ha girato già mezza Europa. E’ la svolta. La Roma del Fettina non parte subito con l’acceleratore e inciampa pure con Livorno e Udinese, ma da novembre in poi vola. I picchi di questo inverno: la tripletta di Totti al Bari e il derby vinto 1-0 grazie a un gol di Cassetti. La classifica a capodanno vede i giallorossi quarti, ma sarà solo l’inizio.

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