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Dallo scudetto alla rincorsa al milione: ecco il dietrofront di Ranieri in un mese

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Dopo le parole di inizio gennaio sulle ambizioni del club, oggi il tecnico e futuro dirigente giallorosso ha lanciato l'allarme sul percorso di crescita
Francesco Iucca
Francesco Iucca Collaboratore 

Ranieri frena gli entusiasmi. A distanza di un mese il tono e anche i termini, con relative prospettive, dell'attuale allenatore e futuro dirigente giallorosso sono totalmente cambiati. Basta leggere le parole nell'intervista pubblicata il 9 gennaio scorso da 'Il Corriere dello Sport' in cui il tecnico restituiva un quadro e delle ambizioni ben chiare: "Sono tornato per rimettere in moto la Roma e porre basi solide. Dobbiamo tornare a lottare per lo scudetto, è finito il tempo della Rometta e i Friedkin sono abituati a pensare in grande". Nominare la parola scudetto scatena inevitabilmente aspettative altissime in tutto l'ambiente, con una tifoseria che non può fare a meno di sognare dopo anni di mediocrità con un'unica gioia chiamata Conference.

Ingaggi e ricavi, il dipinto di Ranieri tra presente e futuro

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Con un'intera sessione di mercato di mezzo, la prima conferenza stampa dopo la chiusura della finestra invernale dipinge invece un ritratto che per forza di cose mette in guardia tutti soprattutto sui tempi con cui questa Roma potrà effettivamente tornare a togliersi almeno qualche soddisfazione. La spada di Damocle del Fair Play Finanziario, di nuovo, non permette voli pindarici né i sogni già citati, con un problema enorme come quello dei costi ancora altissimi. Lo ha spiegato in maniera dettagliata lo stesso Ranieri:"I Friedkin hanno speso una barca di soldi, condivido anche le parole di chi dice che li hanno spesi male. Ma il Fair Play Finanziario è un'altra cosa e implica gli stipendi di tutta l'AS Roma, non solo dei giocatori. C'è un tetto oltre cui non si può andare: questo si ripercuote su questo mercato, su quello prossimo estivo e forse quello di gennaio del 2026". Messaggio chiaro, ancora più specifico pochi minuti dopo: "Anche noi volevamo Kolo Muani (arrivato alla Juve in prestito, ndr) ma ci siamo detti 'amore mio, non possiamo'. I Friedkin possono anche spendere 50 milioni per un cartellino, ma poi non abbiamo la disponibilità per gli stipendi. Siamo tutti bravi altrimenti, Walker lo potevo prendere anche io. Ma non avevamo i soldi, non potevamo sforare e non potevamo prendere un altro inglese. Stiamo navigando in tempesta, ma solidi perché i Friedkin sono solidi". Ma la tempesta, pur su una imbarcazione ben solida, inevitabilmente rallenta e dilata, magari mette anche a rischio, i tempi di qualsiasi percorso.

Dallo scudetto alla rincorsa al milione: ecco il dietrofront di Ranieri in un mese- immagine 2

Un cambio di rotta netto rispetto alla parola 'scudetto' pronunciata appena un mese fa. E la sirena si fa ancora più alta quando Ranieri spiega che questo sarà un ritornello da ripetere per almeno altre due sessioni di mercato, quello estivo 2025 e quello invernale 2026. "Ma tutto questo se si riesce ad aumentare le entrate e diminuire le uscite. Come? Andando avanti in Europa, così entrano più soldi", aggiunge. Perché il rapporto costi-ricavi è ancora troppo negativo per la Roma, per cui serve aumentare gli introiti in qualche modo e quindi fare bene sul campo. Una sorta di cane che si morde la coda, in una stagione in cui è impossibile essere ottimisti, vista pure l'eliminazione in Coppa Italia che era diventata un obiettivo principale. Perché costituiva una delle strade per arrivare in Europa il prossimo anno e senza coppe, scenario ormai più che probabile, i ricavi oltre a non migliorare peggioreranno. Costringendo la Roma a una rincorsa a ogni singolo milione in questa campagna europea. E in ultima analisi Ranieri ammette pure che sì, finché la situazione sarà questa, bisognerà cedere i giocatori più costosi. Ovvero quelli con il costo annuale a bilancio più elevato e soprattutto quelli con l'ingaggio più alto. Che non sempre corrispondono ai giocatori più forti e più importanti, ma quasi sempre sì. E magari saranno fischiate le orecchie ai vari Pellegrini, Dybala e Paredes o anche Ndicka che è arrivato gratis ma guadagna 4 milioni. In un contesto del genere non sono ammessi errori da nessuno, allenatore e giocatori, ds e ovviamente società. Ma intanto la finestra di mercato di sei mesi fa è stata già in parte cancellata. Le ambizioni saranno anche intatte, sia da parte dei Friedkin che dello stesso Ranieri, ma dallo scudetto e 'ma quale Rometta' al 'Per fare Roma ci sono voluti secoli' la differenza è preoccupante.