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Dalla sfida a Messi e Suarez a quella a Matri e Babacar: Roma, le punte fanno flop

LaPresse

Due anni fa Dzeko e Salah erano la coppia più prolifica d’Europa e se la giocavano con i fenomeni del Barça. Oggi l’attacco giallorosso ha appena due reti in più del Sassuolo

Roberta Moli

C’erano una volta Dzeko e Salah. C’erano una volta due giocatori che, da soli, segnavano più di tutto l’attacco della Roma messo insieme. Sono passati appena due anni da quando Edin e Momo, a questo punto della stagione, erano a quota 26 reti. In due. Ben 7 in più di tutte quelle segnate oggi da sei attaccanti della Roma: lo stesso Dzeko, e poi Schick, Ünder, El Shaarawy, Kluivert e Perotti. A dicembre 2016 Dzeko era a 17 centri (oggi è a 7), Salah a 9, uno solo in meno di quelli realizzati insieme da Ünder e El Shaarawy.

CRISI - Una flessione decisiva, forse, nella crisi della Roma, che oggi soffre l’infortunio di Dzeko e soffre anche nel vedere Salah cecchino infallibile. Per la cronaca, da quando è a Liverpool ha segnato 57 gol in 75 partite, e, altrettanto per la cronaca, i suoi gol nella Roma non sono mai stati sostituiti. Nell’ultimo anno in giallorosso aveva segnato 19 reti, Ünder e Schick insieme, da quando sono a Trigoria, sono fermi a 17.

FLOP - Non c’è un attaccante, oggi, che sia sereno: Dzeko è al primo infortunio muscolare da quando è a Roma, la sua assenza è pesantissima ma finché è stato in campo era più nervoso che bomber, Schick vaga alla ricerca di se stesso, Perotti vaga alla ricerca della condizione e persino El Shaarawy ha dovuto fare i conti col primo infortunio muscolare della carriera. Ünder, sottoporta, è più continuo, ma le sue prestazioni e il suo peso specifico nella squadra non sono paragonabili a quelle di Dzeko, o tantomeno, dell’ultimo Salah. Il bosniaco e l’egiziano, due anni fa, erano la coppia più prolifica d’Europa, superiore persino a Messi-Suarez, oggi la Roma ha appena due reti in più di un attacco formato da Matri, Berardi, Babacar e Boateng. Canterebbe Fiorella Mannoia, romanista e amica di Franco Baldini: “Come si cambia, per ricominciare”.