Gaetano D'Agostino, ex calciatore della Roma tra le altre, ha parlato ai microfoni di Doppiopasso Podcast. Il centrocampista azzurro ha raccontato nel dettaglio la figura di Fabio Capello, con un aneddoto dei tempi della Roma che lo ha accompagnato per tutta la carriera. Ecco le sue parole.


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D’Agostino: “Capello ha dato un ordine a Trigoria”. Poi la storia esilarante
"Capello ha dato un ordine generale all'interno di Trigoria, dalla regola numero 1, al numero 2, alla numerazione dei parcheggi. Un minuto di ritardo erano 900 euro. I giovani dovevano pulire i palloni, contare le casacche e consegnare al magazzino dei palloni. Se mancavano i palloni, ci diceva di andarli a cercare dentro l'acqua. Tu dovevi rincorrere i palloni perché se ne mancava uno erano guai. E' quello che mi ha insegnato a vivere uno spogliatoio"
L'aneddoto esilarante: "Un giorno arrivo in ritardo a Trigoria e avevo appena comprato il Ferrari. Arrivo da Nettuno, troppo traffico sulla pontina. Arrivo a parcheggio, ma lui non sapeva che io avevo il Ferrari. Avevo il numero 18, perché ce l'aveva assegnato lui. Quando arrivavano tutti, ci faceva uscire per vedere chi aveva parcheggiato bene. Sento un urlo 'D'Agostinoooo!", io ho detto 'il signore mi ha chiamato'. Mi chiede dove ho parcheggiato e mi accorgo di aver sbagliato. 1000 euro di multa. Poi mi chiede 'Ma è tuo il Ferrari? Ah, perché ti senti il giocatore? Bene, domani vai con la Primavera'. Via il Ferrari, l'ho venduto poco dopo".
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