Il derby si avvicina: meno uno alla stracittadina romana, fondamentale per il futuro ma che non può non evocare ad ogni occasione le sfide del passato: “Ricordo con affetto gli anni romani e soprattutto i derby, erano partite speciali e non li ho mai persi. Spero che i giallorossi giochino una grande partita e vincano". Parola di Olivier Dacourt, che ai microfoni di Centro Suono Sport ripercorre gli anni alla Roma: "Il gol alla Juve fu un’emozione incredibile, arrivavamo da una forte contestazione e stravincemmo quella partita, contro i bianconeri c’è sempre una rabbia in più". Poi si torna all'attualità: "La Roma lo scorso anno ha fatto benissimo, con la semifinale di Champions, quest’anno ha avuto qualche difficoltà in più, ma i giallorossi sono lì a pochi passi dalla qualificazione alla prossima Champions. La Juventus è la più forte di tutti, è difficile colmare il gap".
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Dacourt: “A Spalletti dissi che doveva portarmi più rispetto. Totti una leggenda”
L'ex centrocampista giallorosso sul tecnico toscano: "Fece una scena dopo un match a San Siro. Pastore? Se sta bene può fare la differenza"
Dopo la Lazio sarà il turno del Porto: "La Roma ha grandi chance di passare il turno, ma in Europa non bisogna mai dare nulla per scontato. I lusitani in casa sono una squadra temibile, hanno l’abitudine di giocare queste partite". Poi un parere su alcuni giocatori: "Nzonzi? Ha vinto il Mondiale, dopo questo avvenimento straordinario la prima stagione è sempre difficile. Steven credo sia arrivato a Roma senza preparazione, lui ha grandi qualità, ma ha caratteristiche ben precise, è un mediano, un palleggiatore non è uno che dribbla e va a fare gol. Pastore? Le sue qualità non si discutono, quando ha trovato spazio a Parigi ha fatto bene, ma ha un grosso deficit fisico, è un po’ fragile, ma quando sta bene può fare ancora la differenza".
Chiusura sulle vicende di casa Inter: "Spalletti ha il suo carattere, a volte esagera, anche nei miei confronti una volta a San Siro fece una scenata alla fine di una partita, gli dissi il giorno dopo che avrebbe dovuto portarmi maggiore rispetto e che le sfuriate vanno fatte dentro lo spogliatoio, non pubblicamente al termine della partita quando siamo ancora sul campo. Il caso Icardi è molto particolare. Mauro non è Totti, Totti è Totti, una leggenda, Icardi ha fatto delle buone cose ma deve ancora portare l’Inter a vincere qualcosa. Il capitano deve unire tutti quando c’è un problema, non spaccare lo spogliatoio. Forse avrebbe dovuto presentare le sue scuse alla squadra. Per fortuna mia, quando giocavo, mia moglie non parlava in tv…”
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