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Da Zaniolo a Fonseca: a Trigoria c’è una Roma da blindare e una da valutare

LaPresse

Tanti i contratti da mettere a punto e innovare: Nicolò e Edin parleranno con la proprietà, Pellegrini il caso più spinoso, per il tecnico conteranno i risultati

Roberta Moli

C’è chi è abbastanza avanti e sta trattando il rinnovo direttamente con la proprietà. C’è, invece, chi lo farà con il prossimo direttore sportivo, quando arriverà e prenderà possesso della nuova realtà. E c’è chi, invece, aspetta e basta, perché saranno i risultati a parlare per lui. Da Zaniolo a Calafiori, passando per Dzeko, Pellegrini, Mirante, Veretout e Fonseca, a Trigoria c’è una Roma in odore di rinnovo contrattuale. Non tutti, però, hanno la certezza della firma.

Il rinnovo di Zaniolo e Dzeko che spalma l’ingaggio

Sulla carta sono questi i casi più urgenti e immediati. I due ne parlano e ne parleranno direttamente con i Friedkin e Fienga. Zaniolo chiede un ingaggio da top player, a 3 milioni, e il prolungamento fino al 2025. Non è una questione nel senso più letterale del termine, perché Nicolò ha rinnovato appena un anno fa fino al 2024, ma il ragazzo ha bisogno di sentire la fiducia del club e il club ha bisogno che sia tranquillo e non ascolti nessun’altra offerta. La firma, nelle prossime settimane, arriverà. Meno scontata è quella di Dzeko: ha un contratto da 7.5 milioni fino al 2022, saltato il trasferimento alla Juventus la Roma vorrebbe prolungarlo di un anno per spalmare l’ingaggio e dare ossigeno al bilancio. La firma è meno semplice di quella di Zaniolo, ma una porta il bosniaco l’ha aperta.

Pellegrini e Calafiori, romani da blindare

Entrambi hanno un contratto fino al 2022, entrambi nelle intenzioni della Roma andrebbero blindati. Se però Calafiori, tramite Raiola, parla con la proprietà e chiede un contratto da giocatore di prima squadra (almeno 800mila euro l’anno più bonus), Pellegrini aspetta. La Roma vorrebbe farne il perno del futuro, ma a 24 anni compiuti si augura che questa sia la stagione della consacrazione. Il contratto va discusso, c’è una clausola da trenta milioni da togliere, il “dossier” finirà sul tavolo del nuovo ds anche se Pellegrini ha un rapporto diretto con il Ceo Fienga che potrebbe agevolare tutto. Di certo è il rinnovo più complicato da fare.

Mirante e Veretout, presente e futuro

Il contratto di Mirante scade il prossimo anno, a giugno 2021. In teoria, visto che il mese dopo compirà 38 anni, sarebbe l’ultimo della sua carriera, ma la Roma, se dimostrerà di stare bene fisicamente, potrebbe anche allungarlo di un’altra stagione. Ben più serio il rinnovo che eventualmente dovrà fare Veretout. Il francese è un punto fermo di Fonseca, chiede un ingaggio da 3 milioni più bonus, la chiave dell’accordo è tutta nella clausola: ci sarà, così che al francese sarà fissato un prezzo, oppure no? La Roma lo valuta almeno 35-40 milioni, il suo contratto scade nel 2024, il tempo per il rinnovo c’è ma ci sono anche club italiani ed europei che lo cercano. Anche di questo si occuperà il nuovo ds.

Il contratto di Fonseca: risultati determinanti

C’è, infine, da rinnovare il contratto di Fonseca. Forse. Il tecnico ha un accordo fino al 2021 con opzione per un’altra stagione, ma a determinare il suo futuro saranno solo e soltanto i risultati. Se andrà bene la Roma eserciterà l’opzione e gli darà ancora fiducia, altrimenti no. Il paradosso è che è la situazione più spinosa, ma al tempo stesso la più semplice. Non è questione di soldi, non è questione di altre offerte, è pura e semplice questione di rendimento. Se Fonseca prenderà la penna per firmare dipenderà soltanto da lui.