E, dopo aver mancato gli ultimi due per squalifica (uno in campionato e l'altro in Coppa Italia) decide praticamente da solo quello di oggi.
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Da “6 UNICA” a “6 SEMPRE UNICA”: la dedica di Francesco a Ilary sulla maglia del derby
Due reti per salutare la famiglia Sensi. Francesco Totti non poteva fare regalo più bello a Rosella, nel giorno del suo ultimo derby da presidente della Roma, in attesa dell’arrivo dei nuovi proprietari da Boston.
Una punizione (con la complicità del goffo Muslera e per Lotito di un raggio laser) ed un rigore che permettono ai giallorossi di rialzare la testa, dopo l'uscita dalla Champions League ed allontanare la contestazione incombente. E sono anche per Francesco Montella, al suo primo derby sulla panchina della Roma. Il capitano firma il settimo e l'ottavo gol nella stracittadina romana, che poi è anche la sua prima doppietta. Era dal 2005 che non si toglieva questa soddisfazione.
Dopo il primo centro c'è la maglietta da mostrare alla famiglia in tribuna, ma soprattutto alla sua Ilary: «6 sempre unica». Lei risponde con il figlioletto in braccio. Si mandano baci, la tensione del primo tempo - grigio e privo di emozioni - è spezzata.
Per la Lazio la partita diventa un incubo. Il rigore (Simplicio falciato in area da Brocchi) e la ciliegina sulla torta. La corsa di Totti - con salto dei cartelloni pubblicitari - per andare ad abbracciare la curva Sud in delirio è agile sciolta come non si vedeva da tempo. L'arbitro Tagliavento aspetta che si rimetta la maglia per ammonirlo, ma non basta a cancellare il sorriso da un orecchio all'altro del numero 10. Nonostante la scarpata in faccia che gli aveva rifilato Matuzalem, pochi minuti dopo la punizione del vantaggio. Nella sua malizia da giocatore-tifoso, Totti riesce però a fare anche di più. Perchè tra le due reti induce gli avversari ad uscire di testa. Dal punto di vista disciplinare ineccepibile, ma logorante per i nervi di chi sente sfuggire il quinto derby consecutivo.
Il duetto con Simplicio sulla lunetta dell'angolo (sotto la Sud), nei minuti finali della partita, resterà negli incubi dei laziali. Uno, due, tre angoli conquistati in successione. Il tempo passa, ma Lichtsteiner e Radu non riescono a venirne a capo. Alla fine il romeno perde la ragione e si avventa di testa contro Simplicio, colpendolo sotto gli occhi del guardalinee. Rosso inevitabile e Lazio in 10. Poi anche Muslera si meriterà l'espulsione, sotto gli occhi di un Lotito ormai livido e non solo per il freddo. Dopo sei minuti di recupero (oltre metà dei quali trascorsi in scaramucce e inutili recriminazioni laziali), l'arbitro fischia. Il capolavoro di Totti è completo. L'ultimo saluto alla curva, mentre i compagni si abbracciano a centrocampo. Così si cambia la storia di un derby. (ANSA).
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