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Da Pjanic a Bradley e Benatia: quando la Roma paga un dazio troppo alto per gli impegni delle Nazionali

(di Luca Parmigiani) Benatia e Bradley gli ultimi di una lunga serie. Quando ci sono gli impegni delle Nazionali, qualificazioni o amichevoli, a Trigoria incrociano sempre le dita sperando che tutti i giocatori chiamati dalle rispettive selezioni...

Redazione

(di Luca Parmigiani) Benatia e Bradley gli ultimi di una lunga serie. Quando ci sono gli impegni delle Nazionali, qualificazioni o amichevoli, a Trigoria incrociano sempre le dita sperando che tutti i giocatori chiamati dalle rispettive selezioni tornino a Roma senza problemi o infortuni. Purtroppo le speranze del club giallorosso molto spesso si sono rivelate vane e più di una volta a Trigoria hanno contato i danni.

Gli infortuni rimediati da Benatia (dolore al ginocchio) e Bradley (ko alla caviglia) rappresentano un film già visto e rivisto dalle parti del Fulvio Bernardini. Ecco alcuni esempi.

Tralasciando il caso Destro, con i medici che prima si accusano a vicenda e poi fanno marcia indietro sull’infortunio dell’attaccante, un anno fa toccò a De Rossi fermarsi proprio in questo periodo per via di un guaio muscolare che lo costrinse ad uscire dal campo in Bulgaria-Italia. Il vice capitano giallorosso uscì anzitempo anche in Italia-Brasile 2-2 del marzo scorso per un leggero fastidio muscolare che comunque non gli impedì di scendere in campo nella prima partita dopo la sosta, Palermo-Roma 2-0 del 30 marzo.

Ricordate la caviglia malandata di Lamela al suo arrivo nella Capitale due anni fa? Il talento argentino si era infortunato durante il mondiale Under 20 con l’Albiceleste e questo ko ritardò il suo esordio con la maglia giallorossa, arrivato solo all’ottava giornata con il gol vittoria proprio di Lamela grazie ad un sinistro a giro dopo 7’.

Sempre all’Argentina è legato un bruttissimo ricordo, specialmente per Burdisso: il centrale giallorosso fu vittima nel novembre del 2011 di un tremendo infortunio al ginocchio che lo costrinse a restare lontano dai campi da gioco per tutta la stagione. Il suo rientro in gare ufficiali concise con l’inizio del campionato 2012/13, Roma-Catania 2-2.

Il caso Pjanic-Bosnia più che è una telenovela è quasi un film horror per i tifosi giallorossi, che ormai tremano quando vedono il centrocampista con la maglia della Nazionale. Tutto iniziò nell’amichevole Bosnia-Brasile disputata il 28 febbraio 2012: il ct Susic chiese un sacrificio al numero 15 giallorosso per quella partita nonostante le condizioni fisiche di Pjanic non fossero ottimali. L’ex Lione rimase in campo addirittura per 80’ e da quel giorno calò drasticamente il suo rendimento con la Roma per colpa di guai fisici che non permettevano al bosniaco di potersi esprimere al massimo. Nel marzo scorso, Pjanic rispose alla chiamata della Nazionale anche se aveva dichiarato di non essere al meglio: il ct Susic non lo schierò infatti in campo nella gara che vide la Bosnia vincere 3-1 contro la Grecia.

Anche Lobont è stato vittima di un infortunio con la maglia della propria Nazionale: il portiere romeno, come si legge nel comunicato della Roma del 12 settembre 2012, fu costretto a rimanere sotto osservazione tre giorni per via di una contusione alla milza.

E tornando con la memoria ad undici anni fa, nel campionato 2001-2002laRomafu costretta a rinunciare a Francesco Totti per il finale di stagione dopo che il numero 10 uscì per un guaio muscolare nell’amichevole Inghilterra-Italia 1-2 del 27 marzo 2002. Totti giocò solo una partita delle ultime sei (Milan-Roma 0-0): sarebbe finita allo stesso modo quel campionato (Roma seconda ad un punto dalla Juventus) con il Capitano in campo?