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Da Pastore a Under e Kluivert, nella Roma non c’è più spazio. Ora Fonseca si fida di pochi

LaPresse

Il turnover non ha dato le garanzie sperate, così il tecnico portoghese dopo la sconfitta con l’Udinese ha deciso di bocciare l’idea di rosa lunga per puntare sulla continuità

Valerio Salviani

La rosa lunga doveva essere l’arma in più della Roma in questo tour de force post lockdown. La svolta invece è arrivata quando Fonseca ha cambiato modulo e ha deciso di affidarsi a meno elementi, scegliendo la via della continuità. Tre vittorie consecutive, nelle quali i giocatori impiegati sono passati da 24 a 20, con alcuni intoccabili come Mancini, Ibanez, Veretout, Mkhitaryan e Pellergini. Quattro giocatori in queste tre partite non hanno più visto il campo: Smalling, fermo per infortunio, e poi Under, Kluivert e Pastore, praticamente fatti fuori dal tecnico per motivi diversi. Il portoghese, messo all’angolo dal rischio esonero, ha detto basta. E la linea dura è stata confermata anche mercoledì, quando in diretta tv ha tirato le orecchie a Zaniolo: “Non mi è piaciuto”.

UNDER E KLUIVERT, TRA MERCATO E CRISI TECNICA

“Continua a sorridere” ha scritto Kluivert sui social dopo il match vinto con il Verona. Nella foto, insieme a lui, proprio Under. I due esterni, che a inizio campionato partivano con lo status di talenti in rampa di lancio, hanno vissuto un’altra stagione controversa e ora si ritrovano sul mercato e ai margini della rosa. Fonseca ha deciso che per questo finale di campionato scenderanno in campo col contagocce. Una presa di posizione figlia del cambio di atteggiamento del tecnico, che non intende più chiudere un occhio quando qualcuno sbaglia.

Il destino di Cengiz è noto da tempo. Nella prossima finestra di calciomercato verrà ceduto per fare plusvalenza (forte l’interesse del Napoli). In questa stagione non è praticamente mai stato un’alternativa affidabile, anche a causa degli infortuni. Come se non bastasse, al rientro dopo il lockdown si è presentato in uno stato di forma poco accettabile. Nel corso delle settimane a Trigoria è apparso svogliato e poco coinvolto, tanto da diventare l’ultima scelta tra gli esterni. Contro l’Udinese è arrivata l’ultima occasione: dentro da titolare per un tempo, abbastanza per capire che fosse finita.

Stride di più la situazione di Kluivert, che durante tutta la pausa nelle sue numerose interviste ha lanciato spesso messaggi d’amore alla Roma, e che è stato sempre un elemento su cui Fonseca ha puntato. I problemi sono cominciati con le voci di mercato che l’hanno accostato con forza all’Arsenal, dopo il riscatto di Mkhitaryan. L’esclusione dai convocati con il Parma ha rotto poi l’incantesimo. “Si è allenato male” ha spiegato il tecnico senza mezzi termini. Nelle due partite successive è tornato con i compagni, ma solo per guardarsi i match dalla panchina. E ora vive questi ultimi match da desaparecido, scavalcato nelle gerarchie da Zaniolo, Perotti e Perez.

PASTORE E GLI ALTRI: DA SANTON A JESUS, QUANTI ESUBERI

Particolare anche il caso che riguarda Pastore. Titolare nel match vinto contro la Samp al ritorno in campo. Poi uno scampolo di gara a San Siro con il Milan e niente più. El Flaco per i cinque match successivi è rimasto a guardare in panchina inerme. Fonseca non lo ha più preso in considerazione ed è questa la cosa che lascia più perplessi. Il tecnico ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’argentino, che se non era fermo per infortunio è stato trattato sempre da prima scelta. Ora, nonostante le difficoltà di Pellegrini, nonostante le esclusioni di Under e Kluivert e le difficoltà di Perotti, non gioca mai. E dal suo entourage smentiscono la possibilità di nuovi problemi fisici. Pastore non ha mai nascosto la volontà di restare fino a fine contratto (2023), ma vederlo un’altra stagione in maglia giallorossa appare francamente difficile.

Nel gruppo dei partenti anche Jesus, Cetin e Santon. Il brasiliano è fuori dalle rotazioni da settembre scorso e aspetta solo la fine della stagione. Il centrale turco, che partirà in prestito (probabile il Verona come destinazione), è sparito dai radar da gennaio e nonostante il passaggio alla difesa a tre non è mai stato un’opzione. Fine della corsa anche per Santon, superato da Peres e Zappacosta. Il terzino è rimasto due volte fuori dai convocati per scelta tecnica e non è sceso in campo nemmeno un minuto in tutto il post lockdown.