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Da Oriali a Charlton, ecco perché Mourinho vuole Totti nella Roma

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José in carriera ha allenato grandi campioni, ma ha lavorato anche con le bandiere dei club presenti in società. Adesso chiama Francesco a Trigoria
Daniele Aloisi
Daniele Aloisi Collaboratore 

"Mou mi vuole? Penso di sì. Lui ha detto una cosa, aspettiamo e vediamo che succede. Il prossimo anno potrei già essere alla Roma”. Queste le parole pronunciate ieri da Francesco Totti che hanno fatto sognare un’intera tifoseria. Lo Special One ha chiesto un uomo che lo aiuti nella comunicazione e lo ha fatto senza peli sulla lingua dopo la tormentata notte di Budapest. La bandiera giallorossa ha lasciato Trigoria nel 2019 dopo i dissapori con Pallotta. Adesso il ritorno a Trigoria sembra vicino, ma l’ultima parola spetta ai Friedkin. José nella sua carriera oltre ad aver allenato grandi calciatori è stato abituato a lavorare con le leggende dei club.

Dall'Inter al Manchester United: il rapporto di Mourinho con le bandiere dei club

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Nell’Inter del Triplete c’erano Beppe Baresi e Gabriele Oriali. Il primo divenne il vice dello Special One proprio nel 2008, anno del suo arrivo a Milano. Il secondo fu il vero e proprio braccio destro di Mou. La leggenda dell’Inter si sedeva in panchina come dirigente accompagnatore. Stabilì un rapporto ottimo con Mourinho sia sul campo che fuori e riuscì ad incarnare perfettamente lo spirito del portoghese. Nei due anni insieme fu anche squalificato in diverse occasioni. Poco dopo l’addio del tecnico lasciò anche lui la società a seguito di una lite con Branca e Moratti. Al Real Madrid il nome di punta nella dirigenza dei ‘Blancos’ era quello di Alfredo Di Stefano. ‘La Freccia Bionda’ non ha bisogno di presentazioni: gol, Champions League e l’unico ad oggi aver vinto il Super Pallone d’Oro. Lo spagnolo era il presidente onorario e nel 2013 nonostante le condizioni di salute precarie si espose pubblicamente a difesa di Mourinho: Spero che resti a lungo”. Al Manchester United, altra società ricca di storia, erano ben due le icone del club presenti nell’area direttiva: Bobby Charlton e Alex Ferguson.

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Il primo, secondo la stampa inglese, non era molto entusiasta del suo arrivo. Qualche anno prima l’ex centravanti criticò l’attuale allenatore della Roma: “Pontifica troppo, ma è un buon manager”. Il rapporto tra i due non è mai decollato e chiese, anche in quel caso, di essere affiancato da un volto storico. L’indiziato numero 1 era Rio Ferdinand. Mou aveva in mente di ritagliare per lui il ruolo da ambasciatore del club, ma il centrale non entrò nello staff. Discorso differente per Sir Alex. Tante sfide da avversari e una stima reciproca. Nel libro dello scozzese c’è un intero capitolo dedicato a lui: “Ha vinto ovunque, è il migliore”. Adesso nella Capitale può avere Totti al suo fianco. Francesco potrebbe ricoprire il ruolo di Oriali ed essere l'uomo per parlare con gli arbitri. I due si sono già sentiti e i Friedkin dovranno prendere una decisione.

 

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