Gian Piero Gasperini si prepara a diventare il nuovo allenatore della Roma. Dopo la lettera d'addio all'Atalanta e quella pubblicata dal club bergamasco, nelle prossime ore il tecnico di Grugliasco diventerà ufficialmente il successore di Claudio Ranieri. Gasperini sarà subito chiamato a programmare la prossima stagione, ovviamente con un occhio particolare alla gestione della rosa. Se in 9 anni a Bergamo Gasp è stato in grado di creare una macchina praticamente perfetta, ciò è stato possibile grazie alla valorizzazione di giovani e all'acquisto di calciatori che potessero ben sposarsi con le caratteristiche del calcio gasperiniano. Un processo che può sembrare lento ma che ha ampiamente portato i suoi frutti, con il prossimo allenatore della Roma che ha preso una squadra che viaggiava nella medio-bassa classifica di Serie A portandola a qualificarsi ben cinque volte in Champions League negli ultimi 7 anni e a sollevare l'Europa League nel 2024 contro gli "imbattibili" del Bayer Leverkusen. Insomma, sicuramente Gasperini a Roma avrà bisogno di tempo e fiducia per far bene, ma anche di una squadra costruita a sua immagine a somiglianza.


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Da Milito a Retegui, Gasp riesce a coccolare i suoi bomber: ora tocca a Dovbyk?
Il nodo attacco: Dovbyk e Shomurodov in bilico, Abraham sarà da valutare
—Il 3-4-2-1 di Gasperini è caratterizzato da un gioco veloce e verticale, fisico e contraddistinto da un pressing a uomo asfissiante. Con il tecnico di Grugliasco, insomma, si gioca di squadra e tutti devono correre per il proprio compagno. Anche il ruolo degli attaccanti è particolare: i due trequartisti sono chiamati a dialogare con i centrocampisti, con gli esterni (spesso veri e propri treni sulle corsie) e con il riferimento offensivo, ma hanno anche compiti di inserimento nell'area di rigore e velocità di esecuzione in zona gol. La punta invece deve avere un buon senso della porta, deve essere in grado di allargare il gioco sulle fasce ma anche di dialogare (con qualità) nello stretto con i compagni a supporto. Per quanto si voglia dipingere l'idea di calcio di Gasperini come meramente fisica e offensiva, sicuramente il prossimo allenatore della Roma non disdegnerà la qualità degli elementi a disposizione.
Queste caratteristiche non sembrano però sposarsi a pieno con quelle di Artem Dovbyk. Il centravanti ucraino, reduce da una stagione in cui ha segnato 17 gol in 45 gare complessive, non ha convinto interamente piazza e addetti ai lavori. Spesso lontano dal gioco e a tratti "spaesato", è stato sì in grado di accendersi ed essere decisivo ma ha dato l'impressione di avere potenzialità inespresse. A Gasp il compito di valutarlo ed, eventualmente, lavorare per sfruttare al meglio la sua fisicità e la sua capacità di riempire l'area di rigore. Anche il futuro di Shomurodov è in bilico, mentre Abraham tornerà dal prestito al Milan. Il desiderio dell'attaccante inglese sarebbe quello di tornare in Premier League, ma per la sua velocità e la capacità (mostrata in passato) di mettersi a servizio dei compagni non è detto che Gasperini non possa decidere di trattenerlo nella Capitale, visto che aveva provato a portarlo a Bergamo nel 2021. Nella lista dei desideri sono stati inseriti i nomi di Lucca dell'Udinese e di Krstovic del Lecce, ma per entrambi servirebbe un investimento importante e futuribile.
Gasp e i suoi bomber: da Milito a Retegui passando per Zapata, Muriel e Scamacca
—Il rapporto di Gasperini con i suoi attaccanti, eccezion fatta per qualche celebre litigio (come quello con il PapuGomez o il più recente con Lookman, che comunque non hanno inciso eccessivamente con il rendimento in campo della squadra), è sempre stato più che redditizio per entrambe le parti. A partire dalla stagione 2005-06, il terzo anno della carriera di allenatore del tecnico di Grugliasco, quando con il Crotone riuscì a portare Jeda a raggiungere quota 15 reti in Serie B. Mai la seconda punta brasiliana era ed è riuscita a segnare di più in un campionato. L'anno successivo, alla prima stagione alla guida del Genoa in Serie B, è stato invece il turno di Adailton: 14 reti in 30 presenze contando anche la Coppa Italia, solo qualche anno dopo (2005-06) col Verona riuscirà a fare meglio (16 gol) ma con 11 presenze in più. È stato poi il turno di Borriello, che nella Serie A 2007-08 col Grifone esultò ben 19 volte: il miglior bottino della sua carriera in Italia. Il 2008-09, poi, è stato l'anno di Milito: 24 gol in A per Il Principe, che mai è riuscito a segnare più reti in campionato.
Dopo la disastrosa parentesi all'Inter e l'annata al Palermo, Gasp tornò al Genoa ritrovando un feeling importante con i suoi attaccante: 13 gol in Serie A per l'ex giallorosso Iago Falque nella stagione 2014-15 (mai ne ha segnati di più in un solo campionato), 14 invece quelli di Pavoletti nella stagione successiva (solo nel 2018-19, a Cagliari, ne ha segnati 16 ma con 7 presenze in più). E poi i 9 fantastici anni all'Atalanta: dal Gomez del 2016-17 (16 gol, miglior stagione in A) al Retegui 2024-25 (28 gol stagionali, miglior annata della carriera), passando per Zapata (2018-19, 28 reti stagionali e miglior rendimento della carriera), Ilicic l'anno seguente (21 centri, mai fatto meglio) e Muriel nel 2020-21 (26 gol nella sua annata più prolifica). Per non dimenticare la coppia Scamacca-De Ketelaere nella stagione 2023-24, rispettivamente 19 e 14 reti stagionali, e il rendimento di Lookman quest'anno (nonostante il già citato litigio), con il picco di 20 reti in stagione mai raggiunto in carriera.
Insomma, al di là delle diverse caratteristiche e delle qualità degli attaccanti che Gasperini ha avuto a disposizione nei suoi più di 20 anni di carriera in panchina, il tecnico di Grugliasco è (quasi) sempre riuscito a tirare fuori il meglio dai propri centravanti, più longilinei e rapidi o più strutturati e tecnici che fossero. Vedremo se anche Dovbyk, o quello che sarà il prossimo attaccante della Roma, saranno in grado di rendere al meglio come gli altri '9' allenati dal Gasp.
Marcello Spaziani
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