È nato a La Plata, nel cuore pulsante dell’Argentina del calcio, dove ogni bambino cresce con un pallone tra i piedi e il nome di Diego Armando Maradona nel cuore. Benjamin Dominguez, classe 2003, ha mosso i suoi primi passi nel Gimnasia y Esgrima, il club che per un breve ma indimenticabile periodo fu allenato proprio da Diego. Il sogno di Benji era semplice: incontrarlo, anche solo per un saluto, per potergli dire “sei Dio”. Non ci riuscì, arrivò troppo tardi quel giorno all’allenamento. Ma da quel mancato incontro nacque qualcosa: un’ambizione silenziosa, una spinta interiore. Oggi, l'attaccante argentino, è uno dei giovani più promettenti della Serie A, esterno tecnico e veloce, capace di accendere le partite con un dribbling o un’accelerazione. A Bologna ha già stregato tutti, ed ora la Roma lo osserva con attenzione particolare, considerandolo un’opzione concreta per rinforzare l’attacco di Gasperini, soprattutto di fronte alle difficoltà per arrivare a George.

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Da La Plata con il sogno di Diego: ecco Dominguez, l’argentino che ha stregato Aguero
Dominguez, "El Nene" che preferisce farsi chiamare "Benji"
—Benjamin Dominguez porta con sé un soprannome che gli è stato affibbiato fin da bambino: “El Nene”. Quel nome nasce dal suo volto ancora acerbo e dal suo modo di giocare libero e spontaneo, come se ogni tocco di palla fosse un gesto artistico. Tuttavia, Benjamin preferisce farsi chiamare “Benji”, un nome che racconta la sua crescita e la maturità che costruisce passo dopo passo sul campo. Cresciuto nel Gimnasia y Esgrima La Plata, ha presto messo in mostra il suo talento, segnando 10 gol in poco più di 50 partite - numeri che raccontano la sua capacità di trasformare velocità e tecnica in pura magia. Dominguez affascina con dribbling leggeri e cambi di ritmo improvvisi, una progressione fulminea che spezza le linee difensive. La sua visione di gioco, unita a una creatività innata, gli permette di inventare giocate nate dall’istinto, ma eseguite con la precisione di un maestro.
L'investitura di Aguero
—Sergio Aguero non ha certo bisogno di presentazioni. Leggenda del calcio argentino e del Manchester City, dove ha conquistato ogni traguardo possibile. Il destino gli ha riservato un addio precoce al campo, a causa di un problema cardiaco che ne ha interrotto la carriera al Barcellona, lasciando un velo di rammarico nei cuori degli appassionati. Ma un talento come il suo ha occhi speciali per riconoscere chi possiede davvero il dono, ed è proprio questo che ha fatto con Benjamin Dominguez.
In un’intervista del 2023, Aguero ha lodato la velocità fulminea e la tecnica raffinata dell'argentino, sottolineando quella scintilla creativa che distingue i campioni: "Benji ha una velocità e una tecnica fuori dal comune. Sa cambiare ritmo in un attimo e possiede quella luce negli occhi che solo i grandi calciatori sanno accendere. Se continuerà a lavorare con umiltà e dedizione, il suo nome risplenderà a lungo nel firmamento del calcio europeo." Parole che non sono solo un riconoscimento, ma un vero e proprio invito a credere nel proprio talento e a volare sempre più in alto.
Bologna e un futuro tutto da scrivere
—Nell’agosto del 2024, Benjamin Dominguez ha intrapreso un nuovo capitolo della sua carriera con il passaggio al Bologna. Dopo un inizio in cui la panchina sembrava la sua unica compagna, il destino gli ha riservato un momento magico il 3 dicembre, nella partita di Coppa Italia contro il Monza. Entrato in campo come una ventata di freschezza, in meno di mezz’ora ha incantato tutti con un gol e un assist, segnali chiari di un talento che non poteva più restare nascosto. Quel giorno ha acceso la scintilla che ha conquistato la fiducia del tecnico Italiano, che ha iniziato a dargli sempre più spazio e responsabilità. Il 30 dicembre 2024, contro il Verona, è arrivata la prima doppietta in Serie A, un trionfo personale che ha consacrato l'attaccante argentino come uno dei protagonisti più luminosi del campionato. Il meritato richiamo in nazionale, anche senza esordio, ha completato il quadro di un giovane pronto a lasciare un segno profondo.
Ma come spesso accade nelle storie di crescita, anche le strade più promettenti possono incrociare ostacoli e dubbi: le prime due partite di questo nuovo campionato senza minuti giocati hanno acceso un interrogativo silenzioso, una necessità di cambiare aria e di trovare nuovi stimoli. Ed è proprio qui che entra in gioco la Roma di Gasperini. Massara lo segue con ammirazione e vorrebbe portarlo nella Capitale, dove il talento argentino potrebbe rinascere e fiorire. Le due panchine iniziali, la voglia della Roma e le difficoltà su altri fronti sembrano tessere un filo invisibile che conduce a un futuro tutto da scrivere. Forse è ancora presto per dirlo, ma Gasp lo aspetta: pronto a guidarlo in un viaggio che potrebbe trasformare una giovane promessa in un futuro campione.
Federico Grimaldi
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