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Da Gottardi a Yanga-Mbiwa, quei derby per gregari

In assenza di Totti, miglior goleador assoluto e protagonista anche l'anno scorso con una doppietta, Dzeko e Salah cercheranno di segnare un gol in più di Felipe Anderson e di Klose.

Redazione

Nello scenario surreale di curve quasi deserte, unica complicità tra le due anime capitoline che si detestano e hanno quasi più a cuore l'esito dei due derby che quello del campionato, Roma e Lazio regolano i primi conti di stagione domenica a cinque mesi dal gol di un oscuro difensore partito alla chetichella, Yanga-Mbiwa, che ha orientato mercato e Champions di entrambe. La Lazio, che non vince un derby dalla finale di Coppa Italia 2013 e non ha mai messo ko Garcia, naviga tra entusiasmi, depressioni e infortuni non conoscendo pareggi. La Roma è in orbita primato, si è rimessa in corsa Champions compromettendo le coronarie dei tifosi con un attacco stellare e una difesa da incubo. Insomma, il solito pronostico da tripla con una sola certezza: lo 0-0 potrebbe anche non essere quotato visto che la Roma ha il miglior attacco e, fra le prime otto, la sesta peggior difesa, meglio solo di Milan e, appunto, Lazio. In assenza di Totti, miglior goleador assoluto e protagonista anche l'anno scorso con una doppietta, Dzeko e Salah cercheranno di segnare un gol in più di Felipe Anderson e di Klose. A tirare la carretta le due anime delle squadre, De Rossi e Nainggolan, Biglia e Candreva. Se alcune volte a decidere sono stati goleador occasionali come Cassetti (1-0 2009), Balzaretti (2-0 2013) e Yanga-Mbiwa o Gottardi (2-1 Coppa Italia 1998), Behrami (3-2 2008) e Lulic (1-0 finale Coppa Italia 2013), in genere derby è sinonimo di prodezze di grandi goleador come Amadei, Da Costa, Pruzzo, Totti, e Montella in giallorosso, Piola, Chinaglia, Giordano, Signori in biancazzurro. Tutto parte però da un gol di Rodolfo 'Sciabbolonè Volk che decide per i giallorossi la prima sfida l'8 dicembre 1929, poi segna per sette gare consecutive. Quando si ferma lui la Lazio sforna il primo successo, il 26 giugno 1932, 3-0 a Testaccio. Poi sale in cattedra Fulvio Bernardini ed è 5-0 tuttora record con doppietta del Dottore e tripletta di Tomasi nel 1933; nel ritorno la Lazio rimonta tre gol col brasiliano DeMaria. Bernardini è il capostipite dei doppi ex, 'squadrà che comprende Ferraris IV, Selmosson, Petrelli, Fuser, Mihajlovic, Di Biagio, Cordova, poi dopo Manfredonia il mercato si è chiuso. A fine anni '50 lo spauracchio di Lovati e della Lazio è Dino Da Costa, brasiliano che segna per otto derby di fila, poi l'argentino Manfredini firma una tripletta nel 4-0 del 1960. La Lazio si vendica di tutto negli anni di Maestrelli: emblema della riscossa Giorgio Chinaglia, che dopo il 2-1 nel marzo 1974 va a festeggiare sotto la curva Sud e per una settimana si rifugia a dormire dal tecnico. Pruzzo, Voeller, Balbo, Giordano, D'Amico,Signori accompagnano la crescita del calcio capitolino. Prima però c'è la tragedia di Vincenzo Paparelli, col razzo lanciato da curva a curva che uccide il tifoso laziale il 28 ottobre 1979. Perlessità suscita lo show del ventenne Paolo Di Canio che firma la vittoria nel 1989 ed emula Chinaglia festeggiando sotto la Sud. Eriksson passa da una panchina all'altra ed ecco il 4-1 del 1998 a spese di Zeman. Poi arriva Capello: Totti inventa e Delvecchio si conquista la gloria con 9 centri. La Roma, come scrive l'Ansa, restituisce il 4-1 nel 1999 (4-0 dopo 37') e nel dopo scudetto festeggia il 5-1 con l'unico poker, quello di Montella. Poi c'è la prodezza di tacco di Amantino Mancini che mette ko la Lazio di Roberto Mancini nel 2003. Lo spettro della violenza riaffiora a 25 anni da Paparelli: il 21 marzo 2004 gli ultrà impongono la sospensione per la notizia falsa della morte di un tifoso. Il resto è storia recente: 3-0 per la Lazio nel 2006 con Delio Rossi che fa il bagno nel Fontanone del Gianicolo (pieno di 'omaggì giallorossi, secondo il tamtam delle radio), un 3-2 dato e restituito nel 2008, ancora Lazio avanti con un 4-2 nel 2009 e i quattro successi di Ranieri a seguire. Arriva il nuovo corso romanista e il derby diventa stregato: doppio ko per Luis Enrique, poi torna in scena Zeman,che si arrende 3-2. Nel ritorno solo un rigore di Totti salva Andreazzoli dopo una perla di Hernanes. Poi c'è lo choc della finale di Coppa Italia col gol di Lulic. Arriva Garcia e cambia tutto: Balzaretti è il grimaldello del primo derby vinto dopo due anni e mezzo. Al ritorno uno 0-0 di non belligeranza che allontana lo scudetto. Poi gli ultimi derby favorevoli alla Roma: una doppietta di Totti rimedia allo show di Anderson e infine ,Domenica è ancora derby d'alta quota, ma entrambe non possono permettersi di perderlo. Come sempre.