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Da eroe-derby a indesiderato: Arnold non ride più

(di Luca Parmigiani) Tra i giocatori scartati da Luis Enrique dalla lista dei convocati per il ritiro a Trigoria, balza agli occhi il nome di Fabio Simplicio.

Redazione

(di Luca Parmigiani) Tra i giocatori scartati da Luis Enrique dalla lista dei convocati per il ritiro a Trigoria, balza agli occhi il nome di Fabio Simplicio.

Arrivato l’estate scorsa a parametro zero dal Palermo, il brasiliano è passato nel giro degli ultimi sei mesi da titolare a riserva per finire addirittura nella lista degli “indesiderati”.

GLI INIZI Simplicio firma un contratto biennale con la Roma il 10 giugno 2010 anche se da parecchio tempo si sapeva che l’ex rosanero si sarebbe trasferito a Roma. Da molti addetti ai lavori è considerato un acquisto azzeccato; arrivato a parametro zero, il centrocampista può rivelarsi un’utilissima alternativa a centrocampo sia come regista che come trequartista. È lo stesso Ranieri a tesserne le lodi durante la prima conferenza stampa della stagione 2010-11. Proprio durante il ritiro a Brunico iniziano però i problemi del brasiliano; diversi intoppi fisici condizionano “Arnold” e lo frenano di conseguenza nella preparazione, che per forza di cose diventa precaria. Simplicio si vede poco o niente durante l’avvio della stagione: fa il suo esordio all’Olimpico nella terza giornata di campionato sostituendo Menez in Roma-Bologna mentre bisogna aspettare gli inizi di novembre per vederlo partire titolare(Basilea-Roma 2-3, gara del girone di Champions League). Diventa un mistero tanto che mister Ranieri, nel monologo della conferenza stampa pre Roma-Bologna, spiega i motivi del poco utilizzo del numero 30: “Mi dite di Simplicio, "non fa giocare Simplicio", e qui quando si perde si vede solo chi non gioca. Troppo facile signori, questo è bar dello sport. Lui è venuto qui a parametro zero, gran giocatore. Non sto cercando alibi, è realtà. E’ arrivato con una lesione ha cominciato la preparazione tardi insieme a De Rossi e Pizarro ad agosto. Iniizia il campionato, chi gioca a parità? Giocano i campioni quelli che hanno dato tanto alla Roma. certo che non gioca. Arriverà il tempo suo. Non è alibi, è realtà”.

IL RISCATTO Dopo novembre Fabio Simplicio inizia a giocare con continuità, diventando una pedina preziosa per Ranieri che lo schiera spesso nella formazione titolare. E il brasiliano ripaga la fiducia del mister: il 10 novembre 2010, nella gara casalinga contro la Fiorentina, Simplicio segna il gol dell’1-0, sfoderando quel sorriso che lo rende simpatico alla tifoseria giallorossa. Un sorriso di un bambino, che ha appena scartato il regalo dei sogni: in quel sorriso Simplicio dimentica i primi tre mesi bui riscattandosi del troppo tempo passato tra tribuna e panchina. A dicembre, in Chievo-Roma 2-2, partita che passerà alla storia per essere stata giocata in un pantano, il numero 30 realizza addirittura una doppietta, che purtroppo sarà vana per la rimonta clivense nell’ultimo quarto di gara. Ma sono i derby a regalare a Simplicio le gioie più grandi: il brasiliano infatti risulta decisivo in tutti e tre le stracittadine stagionali( due di campionato e una di Coppa Italia). In una “fatale” coincidenza Simplicio contribuirà in maniera decisiva alla conquista della “manita”.

Durante il derby d’andata, 7 novembre 2010, è proprio lui a procurarsi il rigore dello 0-1, quando un suo tiro a botta sicura viene murato da Liechsteiner con le mani. Borriello poi realizzerà il rigore del vantaggio e lo stesso Simplicio andrà vicino al raddoppio cogliendo la traversa prima che Vucinic, con un altro rigore, suggellò la vittoria dei giallorossi.

Il 19 gennaio 2011 va in scena il derby di Coppa Italia; è una gara secca e chi vince strappa il pass per la semifinale. Dopo l’esperimento fallito di Ranieri(Adriano titolare e Menez e Vucinic in panchina), è proprio Arnold a realizzare il gol vittoria sotto la Sud. Al 76’ Menez parte in percussione centrale, palla dentro intercettata da Radu che però va troppo morbido sul disimpegno, s’inserisce Fabio Simplicio che solo davanti a Berni è freddissimo e realizza il gol del 2-1. Il gol fa impazzire di gioia l’Olimpico e il mediano si esibisce sotto la Curva nel suo consueto balletto. “Sono andato ad esultare con i tifosi che è la gioia più bella in assoluto. Aspettavo questo gol da quando sono arrivato a Roma”, questo il virgolettato del numero 30 nel post gara.

Non c’è due senza tre e nel derby di ritorno, con Montella in panchina al posto del dimissionario Ranieri, Simplicio è ancora decisivo. Il brasiliano entra nel finale di partita e prima procura l’espulsione di Radu (il rumeno con un gesto di follia dà una testata al centrocampista giallorosso) e poi si ripete come al derby d’andata. Siamo allo soglia del 90’, Taddei dalla destra crossa in mezzo, Simplicio si butta a capofitto sul pallone del connazionale ma viene travolto dalla difesa biancoceleste. Rigore netto che Capitan Totti trasforma festeggiando sotto la Sud il quinto derby consecutivo vinto.

LA PARABOLA DISCENDENTE L’esultanza di Simplicio nell’aver conquistato il rigore del 2-0 è l’ultima immagine felice del brasiliano in questa stagione. Infatti durante la gestione Montella, il centrocampista vede pochissimo il campo, collezionando solo alcuni spezzoni di gara. Simplicio conclude così la stagione mestamente con 31 presenze e 5 gol stagionali e iniziano a farsi sempre più insistenti le voci di un suo addio alla Roma. Si fa avanti il Corinthians ma una vera e propria trattativa non parte. Luis Enrique però decide di depennarlo dalla lista dei convocati e la cessione a questo punto diventa inevitabile. Dopo un solo anno si chiude quindi l’avventura di Simplicio con la maglia giallorossa; i derby ma soprattutto il suo sorriso resteranno stampati nella mente dei tifosi della Magica.