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Da disastro al primato: la Roma un anno dopo il ritorno di Ranieri in panchina

Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 
I giallorossi sono tornati a volare grazie al lavoro del tecnico di Testaccio. Ora Gasp si gode i frutti di una squadra da vertice

Se un anno fa a chiunque del panorama calcistico, non solo tifosi o ambiente romano, avessero detto che la Roma alla sosta di novembre sarebbe stata prima in classifica, nessuno ci avrebbe creduto. Già perché il 14 novembre di un anno fa, il club annunciava il ritorno in panchina di Claudio Ranieri che ereditava una situazione disastrosa con la squadra 12esima in classifica a sole tre lunghezze di distanza dalla terzultima posizione. Una situazione frutto di scelte discutibili, come l'esonero di De Rossi dopo 3 giornate e il successivo arrivo di Juric che si erano tramutate sul campo in 3 vittorie, 5 sconfitte e 4 pareggi in 12 giornate di campionato. Ranieri era stato subito chiaro già dalla prima conferenza stampa rimarcando i suoi obiettivi: "Mi auguro di riuscire nel mandato che ho ricevuto dai Friedkin. Speriamo che adesso le cose vadano nel verso giusto. Abbiamo bisogno di giocatori che hanno voglia di sputare sangue sul campo, di non mollare mai neanche di un centimetro". A ripensare a tutto questo sembrano passate ere geologiche ed invece è solamente un anno fa.

Dall'incubo Serie B alle speranze Scudetto

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Viaggiando in avanti di 365 giorni da quel comunicato che ufficializzava il ritorno di Ranieri, la Roma è al primo posto in classifica condiviso con l'Inter. Prendendo invece la classifica più larga, quella dell'anno solare 2025, i giallorossi sono primi da soli in vetta con 8 punti di margine sui nerazzurri (73 punti contro 65). Dall'ansia, i dubbi, la rabbia e l'ombra di una retrocessione che ogni settimana si faceva sempre più grande, si è passati all'entusiasmo e all'euforia di questo momento. In panchina ora c'è Gasperini ma Ranieri non ha mai abbandonato la squadra come sottolineato dal tecnico ex Atalanta: "Durante la settimana è presente. È una persona corretta, è sempre vicino alla squadra". Già perché quella di Gasp, all'inizio difficile da digerire, è stata una scelta proprio di Ranieri che di meriti in tutta questa situazione ne ha eccome. Uno su tutti quello di aver ridato fiducia e credibilità ad una squadra uscita con le ossa rotte dal doppio esonero. Ranieri ha rimesso il calcio semplice al centro di tutto, riportando tutti i giocatori nei propri ruoli (Juric schierava Angeliño centrale di difesa), lavorando su concetti di base e sulla fase difensiva. Da lì la Roma, dopo un primo momento di ambientamento, ha spiccato il volo, letteralmente, perdendo un solo scontro diretto contro l'Atalanta (di Gasperini) alla terzultima giornata. L'inserimento del tecnico di Grugliasco è stato così molto più semplice. Non ha trovato una Roma con una potenza offensiva di livello internazionale, come sua abitudine a Bergamo, ma ha trovato una squadra sicura di sé e soprattutto granitica a livello difensivo. Oggi infatti i giallorossi sono la miglior difesa del campionato in solitaria, e la migliore nei top 5 campionati europei a pari merito con l'Arsenal che sta dominando la Premier League. Al ritorno dalla sosta, la Roma avrà di fronte un calendario non facile, esattamente come un anno fa, quando Ranieri incontrò prima di fine anno, Napoli, Atalanta, Como e Milan, oltre al Tottenham e al Braga in Europa League. Ora la storia si ripete perché Gasperini se la vedrà con una Cremonese in splendida forma, poi con il Napoli, il Como, la Juventus e il Genoa. In Europa invece ci sono Midtjylland (primo in classifica) e Celtic. Ci sarà da battagliare ma lo storico delle squadre di Gasp post pausa di novembre fa ben sperare. La Roma ci crede così come tutto l'ambiente. Grazie anche all'eredità di Claudio Ranieri che ha avuto il merito di risollevare le sorti di un club che appena un anno fa sembrava ad un passo dal baratro.