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Cufré: “La Roma è parte di me. Sicuro che un giorno De Rossi la allenerà”

LaPresse

L'ex giallorosso: "È sbocciato subito l'amore con i tifosi, ancora percepisco il calore quando torno in città. Non sono stato un fenomeno, ma quando uno da il massimo lascia il segno"

Redazione

Quattro stagioni, 108 partite con la maglia della Roma. Leandro Cufré nella capitale ci è arrivato la stagione successiva allo storico terzo tricolore dei giallorossi e, in un'intervista organizzata da Roma Tv, ha raccontato degli anni con la sua ex squadra. Di seguito le sue parole.

Come stai?

"Qui hanno cominciato a prendere le misure restirittive in ritardo, non pensavamo che sarebbe stata così grave la situazione. Però sono ottimista, ce la faremo".

Il tuo percorso da allenatore?

"Ho iniziato l'anno scorso ad allenare, l'Atlas mi ha dato la possibilità di allenare, sono arrivato in una situazione complessa, eravamo ultimi a 7 partite dalla fine del match. Ho accettato nonostante la situazione, ci siamo salvati. La stagione successiva abbiamo cominciato bene, stando nelle prime posizioni di classifica, uscendo dalle prime otto solo negli ultimi tempi. Abbiamo giocato anche la coppa, vincendo in casa col Toluca, una squadra molto forte, poi al ritorno abbiamo perso ai rigori e siamo stati eliminati e questo ha inciso sull'ambiente. La squadra infatti è passata di mano mentre ero allenatore e il rapporto con la nuova società non era ottimale, per cui hanno aspettato un passo falso per cacciarmi".

La Roma?

"Due momenti mi sono rimasti nel cuore, Quando sono arrivato, nel 2001. La Roma era campione d'Italia ed era difficile trovare spazio per giocare. In difesa c'era tanta concorrenza, mi aspettavo che qualcuno andasse via, e invece erano rimasti tutti. Poi sono andato al Siena, quindi mi ha chiamato Prandelli e ho deciso di tornare a Roma. È sbocciato subito l'amore con i tifosi, ancora percepisco il calore quando torno a Roma. Non sono stato un fenomeno, ma quando uno da il massimo lascia il segno. Io ancora mi sento parte della Roma. Su Internet vedo sempre le notizie della Roma, per me è stato un grande amore".

Il gol a Firenze?

"Con quel gol abbiamo tenuto sotto la Fiorentina e siamo entrati in Champions. È indimenticabile, un gol importante per me, perché lo cercavo da anni, ma anche per la Roma"

Con che modulo giochi?

"La formazione per me può variare, ciò che non varia è l'idea di gioco. I moduli cambiano, ne ho adottati tanti, un alleantore deve sempre adattarsi ai giocatori che ha in rosa, soprattutto in un club che non può acquistare tutti i giocatori che vuole. Bisogna pure considerare l'avversario, studiare la squadra avversaria, le condizioni di gioco".

Senti ancora qualche ex compagno?

"Si, sento spesso De Rossi, anche Totti quando vengo a Roma. Candela, Samuel, Delvecchio. Il rapporto più forte è con De Rossi, sono felice che farà l'allenatore, ha il carattere giusto, ma deve studiare. Sono sicuro che un giorno allenerà la Roma".

Ora che farai?

"Voglio far qualche altro anno in Messico, poi mi piacerebbe allenare in Europa, magari in un club dove sono stato come giocatore".