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CSKA-Roma, De Sanctis ritratta: “Mi correggo: sulla rete dell’1-1 potevo intervenire”. Discorso ottavi rimandato all’ultima giornata

CSKA-Roma, il day after non è meno amaro. La Roma deve rimettersi subito in carreggiata ed in Champions la questione ottavi è rimandata all'ultima giornata del girone

Guendalina Galdi

Al triplice fischio l'urlo c'è stato, ma non di gioia. Un urlo di rabbia, come quello ritratto da Munch percepito così potente solo da chi lo ha tirato fuori, mentre tutto intorno sembrava rimasto immutato, e non subiva la delusione per quello che era appena svanito. Perchè gli ottavi di finale di Champions League erano distanti solo venti secondi. Una rabbia esplosa dopo che la Roma, e tifosi, hanno trattenuto il fiato per tutti e quarantacinque i minuti del secondo tempo, durante la maggior parte dei quali il CSKA ha schiacciato la Roma, fino quasi a meritarlo quel pareggio. Florenzi, una delle note più positive della trasferta a Mosca, dopo la gara non ha avuto timore nel dirlo: "Ce lo siamo quasi meritato". Quasi. Perchè quel cross poteva essere deviato, la traiettoria poteva cambiare o essere meno precisa di quanto non sia stata, oppure poteva essere parato. Ancora nel post partita, Morgan De Sanctis è stato chiamato a dire la sua sull'accaduto, ma il numero uno della Roma per prima cosa ha voluto che nessuno, dalla stampa alla tifoseria, addossasse solo su di lui le colpe di quella nefasta rete incassata. Oggi De Sanctis ha ritrattato quanto detto ieri sera: "Avendo rivisto la partita e, in particolare, l'azione che ha portato al pareggio del CSKA, devo correggere il pensiero espresso subito dopo la gara ed assumermi precise responsabilità, dal momento che avrei potuto intuire che la palla sarebbe potuta passare ed intervenire di conseguenza". Una dichiarazione senza un punto, da leggere tutta d'un fiato, ed assimilare come considerazione a freddo ed in un momento delicato in cui non è possibile cercare alibi o non analizzare, anche a posteriori, lucidamente ogni errore.

Due gol all'ultimo secondo (c'è anche quello del 3-2 per il City firmato Aguero) hanno rimandato il discorso ottavi di Champions per la Roma alla data che Garcia aveva da tempo indicato come quella in cui si sarebbero decise le sorti continentali della formazione giallorossa: il 10 dicembre. Sarà una gara da dentro o fuori quella che si disputerà allo stadio Olimpico e per la quale i bookmakers vedono favoriti gli inglesi ospiti sulla Roma che dal secondo tempo di ieri è tornata a vestire i panni di Cenerentola d'Europa. Qualche giocatore, seguito ed intercettato dalla fotocamera del portale russo Super.ru, questa notte ha 'alleviato' la delusione trascorrendo parte della nottata in uno strip club di Mosca, ma adesso il ritorno alla realtà deve essere molto veloce. Domenica in casa, ci sarà l'Inter di Mancini che con il nuovo tecnico sembra aver trovato nuovo slancio e poi ancora una partita ogni tre o quattro giorni, e così fino alla pausa natalizia.

"RUDI, IN ITALIA NON SI DICE: VINCO LO SCUDETTO" - Il rimprovero di Giovanni Trapattoni nei confronti del tecnico della Roma suona come un consiglio che invita a non 'stuzzicare' gli dèi del calcio italiano che non si vedono ma che intervengono come forze oscure e pare, secondo leggi non scritte, che assegnino il titolo non solo ai più forti, ma anche ai più silenziosi. Nominare quella cosa sembra non andare a genio ai più, mentre Garcia ne ha parlato eccome, assegnandoselo già dopo poche giornate dall'inizio della stagione"Rudi Garcia è arrivato con un ottimo bagaglio di esperienza internazionale - ha detto il Trap -  sta facendo benissimo e spero possa ascoltarmi quando dico che, siccome nel calcio ci sono episodi maledetti, che capitano nel finale, per gestire partite come quelle di ieri è necessario spostare il baricentro della squadra qualche metro più avanti. Al tecnico giallorosso rimprovero una sola frase: io non avrei mai detto 'vinceremo il campionato'. Non so se l'abbia fatto per spronare, ma in Italia queste frasi sono rischiose"