Delusione, incredulità e tanta tanta amarezza. Un film già visto che ogni anno si ripropone sugli schermi dei tifosi giallorossi: black out totale della squadra, crollo psicologico e risultati negativi, i segnali inequivocabili di un'ennesima rivoluzione. "Non si salva nessuno. È una stagione fallimentare". Tempi duri per un progetto da accartocciare e gettare nel cestino, per i tifosi della Roma i social sono diventati un luogo dove esprimere la rabbia e sconcerto per un salto nel buio più profondo: "Non c'è uno straccio di gioco, l'allenatore è pietoso. Non ha le caratteristiche adatte per stare in una grande piazza".
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Crollo Roma, il web non perdona: “Addio Eusebio. E via all’ennesima rivoluzione”
La sconfitta interna contro il Milan ha alimentato critiche e pessimismo tra i tifosi giallorossi: "Giochiamo peggio del Chievo. E non si salva nessuno"
La parola fine nell'avventura di Di Francesco è scolpita nei giudizi della maggior parte dei tifosi, legati dallo scetticismo che si è riproposto in maniera prepotente dopo le ultime settimane: "Non conosce le basi, se potesse metterebbe un giocatore offensivo anche al posto di Alisson. Mi chiedo come sia stato possibile passare da un signor allenatore (con i suoi difetti) come Spalletti a uno scarsone come lui". I complimenti delle notti di Champions sono seppelliti dalla polvere del risentimento, per l'ex tecnico del Sassuolo si prospettano giorni caldissimi: "Basta con un allenatore meno che mediocre. È una squadra inguardabile".
I fischi dell'Olimpico si tramutano in commenti taglienti: "Se non avete capito che dopo tre mesi di "calo" questi giocatori stanno facendo di tutto per mandare via l'allenatore, allora non avete seguito la storia recente della Roma". Sette tecnici diversi negli ultimi sette anni, quindici negli ultimi tredici anni, la parola esonero è dicasa a Trigoria: "Mandate via Di Francesco. E con lui gran parte dei calciatori". Il tiro si sposta di poco, dalla panchina al campo il senso della critica non cambia: "Questi non sono giocatori, sono ballerine. E non hanno un minimo di attributi". La sintesi è nel consueto colpo di spugna che attende la primavera romanista: "Una stagione buttata e adesso ci sarà l'ennesima rivoluzione. Ma noi basta che pensiamo allo stadio".
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