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Cristante, il “Normal One” di Mou: da cedibile a inamovibile. E ora il rinnovo

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L’ex Atalanta è diventato uno degli uomini chiave del tecnico portoghese che non ha mai rinunciato a lui. Sono 64 le presenze stagionali tra Roma e Nazionale

Daniele Aloisi

Nella burrasca del centrocampo della Roma l’unica certezza, aspettando l’ufficialità di Matic, è Bryan Cristante. Il numero 4 ha conquistato Mourinho che non ha intenzione di fare a meno di lui. Il contratto dell’ex Atalanta scade nel 2024 ma presto le parti si incontreranno per discutere il rinnovo fino al 2026 con conseguente aumento dello stipendio visto che è il titolare che guadagna meno dopo Zalewski. Previsto un trattamento alla Mancini, con aumento fino a 3 milioni a stagione.  Le voci di mercato che riguardano il possibile interesse di Milan e Juventus sono completamente scomparse. Il buon rapporto con il procuratore Riso (lo stesso di Mancini e Frattesi) favorirà l'operazione. Non è un caso che tutti gli allenatori fanno affidamento sul centrocampista senza dimenticare le parole di De Rossi nella sua ultima conferenza stampa: “C’è un Bryan Cristante che arriva da Bergamo, io ne voglio altri cento di giocatori così perché anche se non è nato a Roma… ci mette l’anima, da romanista. Non è solo una questione di essere nati nella Capitale”. Una premonizione anche in ottica Nazionale visto che Cristante (come ha dimostrato anche ieri con l'Ungheria) è diventato un fedelissimo del ct Mancini. 

Duttilità, sacrificio e integrità fisica: Mourinho non vuole rinunciare a Cristante

Da Gasperini a Mancini passando per Fonseca nessun allenatore ha rinunciato a Cristante in questi anni. Dalla gara inaugurale di Euro 2020 contro la Turchia l’italo-canadese ha disputato in totale 64 partite tra Nazionale e club. Con la Roma è sceso in campo in 50 partite ufficiali saltandone solamente 5 di cui 4 per Covid e un’altra per un piccolo problema fisico (pubalgia). L’integrità fisica è uno dei fattori che lo hanno reso un fedelissimo di Mourinho oltre al sacrificio e alla possibilità di poter ricoprire più ruoli in mezzo al campo. Bryan anche quest’anno si è messo a disposizione del mister nel momento del bisogno e ha giocato come difensore centrale nel pareggio interno contro il Bodo/Glimt in Conference League. José nella sua carriera ha sempre richiesto e ottenuto i migliori calciatori ma in questa sua nuova avventura nella capitale è stato “stregato” da un “Normal One”.