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Cristante, il “Normal One” di cui nessuno può più fare a meno

Cristante, il “Normal One” di cui nessuno può più fare a meno - immagine 1
Il numero 4 giallorosso è ormai una colonna portante sia della Roma che della nuova Nazionale. Arrivato alla piena maturità calcistica, si è tolto la maschera del leader silenzioso
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

Da zimbello a colonna portante. È questo il caso di Cristante che dopo aver subito lo scherno di tutto il tifo giallorosso, è ormai diventato uno dei pilastri della Roma di José Mourinho. Lo Special One da quando è arrivato a Trigoria, lo ha messo al centro del progetto tanto che Bryan su 113 partite disputate dalla Roma nelle ultime 3 stagione, ne ha saltate appena 7 (tre per squalifica, tre per via del covid e una per lombalgia). In un momento in cui a Trigoria si vedono più bandiere bianche che giallorosse, il classe '95 rappresenta una certezza granitica, ancora di più ora dopo l'addio di Matic. Arrivato alla soglia dei 29 anni, Cristante ha ormai raggiunto la piena maturità calcistica e nemmeno il ruolo in campo (era arrivato dopo una stagione da goleador all'Atalanta) riesce più a dividere l'opinione pubblica per buona pace sua e dei detrattori: "Sempre la stessa domanda mi fate?", chiedeva attonito dopo l'ultima intervista post partita rilasciata a Dazn. Mediano, centrale difensivo, mezzala e all'occorrenza trequartista. Indipendentemente dal ruolo in campo, Cristante è una risorsa imprescindibile per questa Roma e i numeri ne sono la conferma. In questo avvio di stagione, è il secondo nella squadra per tiri tentati verso la porta avversaria (dopo Pellegrini), il primo per passaggi (180 di cui 154 riusciti), quarto per dribbling tentati (dietro solo ad El Shaarawy, Zalewski e Spinazzola) e primo per palloni rubati senza contare quelli "sporcati" agli avversari. Un ventaglio di "skill" che gli potrebbe spalancare anche le porte del nuovo ciclo della Nazionale. Nella prima (amara) uscita dei nuovi Azzurri di Spalletti, Bryan è stato tra i migliori in campo e domani contro l'Ucraina potrebbe partire nuovamente dal primo minuto a conferma dell'unica e inconfutabile tesi: "Chiunque ci sia in panchina, la prima maglia la dà a Cristante".

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Un leader non più silenzioso

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Tranquillo, ordinato e mai sopra le righe. In campo come nella vita, Cristante rappresenta il profilo perfetto dell'anti eroe ma nell'ultimo periodo sta iniziando anche a far valere i "gradi". Non più solo un leader silenzioso, le apparizioni pubbliche di Bryan stanno aumentando sempre di più in particolare dopo risultati complicati per la squadra. Ha parlato dopo il Milan (seconda sconfitta stagionale su tre partite), dopo il rumoroso pareggio della Nazionale contro la Macedonia del Nord ma anche dopo la finale di Europa League persa contro il Siviglia. "Di stagione in stagione Bryan non si è mai fermato, ha sempre messo gli interessi della Roma davanti a tutto e, ai nostri occhi, incarna le doti che vorremmo trasmettere ai nostri giovani, su tutte la professionalità e il coraggio", così ne parlava Tiago Pinto dopo il rinnovo fino al 2027. In cinque anni con la Roma ha collezionato 234 presenze (circa 47 a stagione) piazzandosi al 32esimo posto all time ma al termine del suo contratto (quando scoccherà il nono anno) potrebbe raggiungere mostri sacri come Giannini, Aldair, Bruno Conti e Sebino Nela entrando di diritto e a tutti gli effetti nella storia della Roma.

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