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Coric e i suoi Antenati: nella Roma americana nessun over 20 ha atteso tanto per il debutto

LaPresse

Il centrocampista croato non ha ancora collezionato presenze in gare ufficiali. Dal 2011 solo gli infortunati Dodò, Karsdorp e Mario Rui hanno esordito più tardi

Marco Ferri

Dalla paura di fare un tunnel al rischio concreto di imboccarlo. Sbarcato a Roma in punta di piedi e con l’imbarazzo nel tentare la giocata al cospetto dei veterani del gruppo, Ante Coric è diventato vittima della sua stessa timidezza. Unico giocatore di movimento della rosa giallorossa ancora senza minuti collezionati in gare ufficiali, il centrocampista croato è l’oggetto del mistero dell’ultima campagna acquisti. Tutta questione di muscoli. Da forgiare, come si sta provando a fare a Trigoria prima di gettarlo nella mischia, e da tirare fuori, per non appiccicarsi addosso la fastidiosa etichetta di “flop”. Il prestito è un’ipotesi concreta, il mercato di riparazione un orizzonte lontanissimo e preceduto da 18 partite. Utili per rompere il ghiaccio, necessarie per ribaltare il destino. O almeno provarci.

Il rendimento con la Dinamo Zagabria

Di Francesco, che pure a mezzo stampa ne ha ribadito le qualità e predetto un impiego futuro, lo ha reso il Godot della sua opera seconda. Per il talento che non nascose il sogno di percorrere le orme di Strootman e che (si) diverte sui social con i trick, una novità assoluta. Lo raccontano le 47 presenze messe insieme nel quadriennio alla Dinamo Zagabria allo stesso punto della stagione, sottolineando una continuità d’impiego minata sporadicamente da problemi muscolari.

Il debutto dei nuovi acquisti nella gestione Pallotta

Il paradosso delle inattese vacanze romane è proprio questo. Nonostante l’integrità fisica e un calendario che presentava potenziali occasioni, i piedi educati di Coric sono rimasti al freddo. E questa, oltre che per lui, rappresenta un’inversione di tendenza anche per la Roma americana. Tra i 67 giocatori di movimento acquistati durante le sette sessioni estive di calciomercato dell’era Pallotta, infatti, sono soltanto dieci quelli che non hanno assaggiato il rettangolo verde nei primi otto turni di campionato. Una cifra che include però, oltre a Bianda, altri giovanissimi come Luccae Ponce, per i quali la soddisfazione del debutto non arrivò mai, Jedvaj(in campo per la prima volta alla 19^ giornata), Sanabria(22^)  e Tallo(33^), e che viene completata da Dodò, Mario Ruie Karsdorp, il cui battesimo avvenne più avanti nel calendario soltanto a causa dei rispettivi infortuni. Tradotto: nessun over 20 clinicamente sano era rimasto a guardare così a lungo.

Peggio di Emanuelson e Gyomber

Il quarto d’ora di celebrità, o anche qualcosa in meno, non era invece stato negato a carneadi come Emanuelson, gettato nella mischia già alla terza occasione, Uçane Gyomber(entrambi schierati alla settima), mentre per un paragone tecnico spostato cronologicamente avanti, Gersondispose del suo primo minuto in A proprio all’ottava giornata ma dopo aver ultimato il rodaggio con oltre un’ora in Europa League. Chissà che a Coric non possa bastare meno per scrollarsi dalle spalle la polvere accumulata negli ultimi mesi. Ritrasformandola, magari, in quella di stelle che si era portato in viaggio verso Fiumicino 138 giorni fa.