(di R.Renga - RadioRadioBlog) I quesiti di oggi: chi prendereste tra Luis Enrique e Conte? E Totti andrà in Nazionale? Il dibattito è aperto e m’inserisco. Partendo dagli allenatori.
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Conte, Luis Enrique e Totti in Nazionale
(di R.Renga – RadioRadioBlog) I quesiti di oggi: chi prendereste tra Luis Enrique e Conte? E Totti andrà in Nazionale? Il dibattito è aperto e m’inserisco. Partendo dagli allenatori.
Non c’è dubbio (e nessuno ci mette bocca) che sin qui Conte abbia fatto meglio della spagnolo. Non lo dico io, ma la classifica. Era più forte la Juve della Roma? Non credo. Conte ha ristretto la rosa e Luis ha perso tempo prezioso nel fare quella sintesi tra vecchi e giovani, che sta adesso risollevando la squadra e il morale dei tifosi. Allora, direte, meglio Conte.
Calma. Il tecnico della Juve ha avuto vita più facile, rispetto a Luis. Perché è italiano e conosce bene il nostro calcio. Tra l’altro allena giocatori in larga maggioranza italiani. E dunque si capiscono al volo, per lingua e conoscenze calcistiche. Conte inoltre sa tutto della Juve, avendoci giocato a lungo. Luis è partito con l’handicap.
Straniero, giocatori stranieri e nuovi, Sabatini impegnato al mercato, Baldini a Londra: nessuno l’ha aiutato nei momenti più difficili, quelli dell’apprendimento. Non conosceva la storia della Roma e di Roma, confondeva Romolo con Totti. Ha pagato pedaggio. Lui e, di conseguenza, la Roma.
Ora ha pareggiato i conti con il rivale in bianconero. E dunque il paragone si può fare sul presente, non sul passato. Ho una mia idea. L’allenatore lo scelgo secondo le esigenze dell’ambiente, della società e le caratteristiche dei giocatori che gli metto a disposizione. Per cui: Conte va benissimo a Torino, Luis va perfettamente a Roma, dove la prima rivoluzione tecnica si registrò con Liedholm, che la lasciò in eredità a Eriksson, Zeman e Spalletti. Chiudendo: i tifosi della Juve voterebbero Conte, quelli della Roma abbraccerebbero Luis e va bene così, perché tutti possono vivere felici e contenti. Totti, adesso.
Prandelli gli ha fatto sapere che lo vuole. Lui ha rinviato: parliamone a fine stagione. Posso anticipare: se starà bene e se il CT lo vorrà ancora, Totti risponderà sì solo dopo una convocazione pubblica da parte di Petrucci e Abete. In caso contrario, niente. Ricorda quanto gli dissero alle spalle e gli scrissero davanti in occasione dei mondiali di Germania.
Per la Roma, infine, sarebbe un problema. La società ha già programmato una gita americana con amichevoli. Dovrebbe esserci dopo gli Europei, con Totti eventualmente in vacanza. E chi pagherebbe negli Stati Uniti per vedere una Roma senza il capitano? Il quale, al TG1 l’altra sera, ha detto anche: giocherà sino ad anni quaranta. E il contratto ce l’ha sino ad anni trentotto.
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