Domani la Roma, alle 18:45, ospiterà il Porto all'Olimpico nella sfida valida per il ritorno dei play-off di Europa League. Claudio Ranieri ha presentato così il match tra giallorossi e portoghesi in conferenza stampa: si riparte dall'1-1 dell'andata.

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Ranieri: “Tengo la guardia sempre alta, abbiamo tanto da dire. Letexier è bravissimo”
RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Ha recuperato tutti i giocatori? "Fino ad ora sì, ho recuperato tutti i giocatori. Stasera o domattina deciderò chi mandare in campo".
Se lei fosse arrivato prima, la Roma sarebbe da qualche altra parte? Quale è il vero valore della Roma? "Ognuno alla fine ha quello che si merita. I purosangue si vedono alla fine. Abbiamo ancora tanto da dire, da lavorare e da migliorare. Non conta se fossi arrivato prima o dopo, conta quello che stanno facendo i ragazzi e come lo stanno facendo. Hanno recuperato autostima, si divertono, giocano e si aiutano l'un l'altro: per me queste sono grandi cose e credo che anche il nostro pubblico sia contento di questo".
Ha notizie sul reclamo della società da parte dell'UEFA? "Non mi interesso di queste cose fuori dal calcio. L'arbitro è un enfant prodige francese, ha fatto la finale dell'Europeo e mi ha arbitrato due volte in Ligue 1. E' un signor arbitro, bravissimo. Avrò fatto 1200 partite, 90 in UEFA, e non ho mai detto niente sugli arbitri. A me va sempre bene tutto, so che gli arbitri fanno un mestiere difficilissimo".
Ha alzato la guardia in vista del Porto? "Tengo sempre alzata la guardia, contro qualsiasi avversario. Il calcio è uno sport bellissimo, dove non c'è nulla di scritto prima. E' 50-50. Il Porto è una signora squadra, allenata da un giovane allenatore che ha fatto solo 5 partite ma non ha mai perso. Andremo ad affrontare una buonissima squadra, molto giovane e con un tasso tecnico molto elevato. Sarà una grande partita".
A che punto è Dovbyk? "Sta migliorando, deve migliorare molto perché è il nostro punto di riferimento là davanti ed è il nostro goleador principe. Alcune volte è un punto di riferimento importante, altre volte non riusciamo a dargli la palla giusta. Sono positivo, solo con il lavoro si possono migliorare queste imperfezioni".
Come ha visto Hummels? "Lo vedo bene, ha un passo più elegante ed esplosivo. E' un giocatore recuperato".
L'amico che le ha detto della designazione di Rosetti a Budapest è Mourinho? "Che fantasia. No, è stato detto nello spogliatoio, ma non è Mourinho".
Che cosa non bisogna ripetere dell'andata per passare il turno? "La squadra sta bene, sono orgoglioso di questi ragazzi perché mi hanno accettato dal primo giorno come uno di loro. Dell'andata sono contento di tutto, hanno fatto una grande prestazione sia in 11 che in 10".
Rensch ha la forma per giocare dal 1' al posto di Saelemaekers? Soulé può essere un'opzione? "Stasera farò la disamina della mini-settimana e poi sceglierò chi penso possa far bene su quella fascia. Soulé contro il Napoli mi ha impressionato molto, ha fatto una gran partita in quella posizione e potrebbe essere lui il designato".
I gol subiti in contropiede sono solo una causalità? "Lavoriamo sempre, ne parliamo sempre. Alcune volte, però, c'è anche una certa casualità. Sicuramente ci sono degli errori, ma levato il gol contro il Porto abbiamo fatto molto bene e sappiamo che va sempre in verticale. Anche al Parma abbiamo tolto parecchia verticalità. Credo che ci sia un periodo in cui prendi gol in determinate situazione. Domani dobbiamo stare molto attenti, il Porto gioca in velocità e va diretto verso la porta".
Il ruolo di Celik è quello di difensore di destra? "Mi sembra un giocatore prettamente da difesa. Voglio che quando si ha la palla ci si proponga, lui cerca di fare quanto è nelle sue corde: alcune volte sbaglia qualche passaggio di troppo. La volontà di partecipare e di migliorare c'è. A Oporto ha segnato con una sua percussione voluta e cercata. Anche lui sta lavorando molto, ognuno ha dei difetti".
C'è qualcosa in particolare su cui lei preme maggiormente? "Parma è stata una partita un po' particolare, ma mi sembra che la squadra si stia ben comportando sia per quanto riguarda i gol fatti sia per quanto riguarda quelli subiti. Le statistiche dicono che se tu hai giocatori che sono abituati a fare x gol, puoi trovare l'anno che ne fanno di meno o quello che ne fanno di più. Dipende da chi hai che può permettersi di fare gol".
Sulla scomparsa dell'ex Presidente Pinto da Costa e sull'atteggiamento del Porto domani. "Mi dispiace tantissimo per il Presidente, era il Porto. Se non ricordo male è stato Presidente per 42 anni, tantissimo. Riposi in pace. Il Porto proverà a rifare la sua partita, è una squadra giovane che ama giocare in quella maniera. Starà un pochino più attenta, ma sarà sempre pronta a colpirci in contropiede".
RANIERI A SKY SPORT
Per un allenatore è più semplice avere un interprete come Mancini? "Nel calcio attuale, ma anche in quello di una volta, un giocatore deve avere carattere e personalità, altrimenti non riesce a esprimere tutto se stesso. Voglio questi tipi di giocatori, vorrei 23-26 leader in rosa perché il leader non pensa egoisticamente a se stesso ma pensa come un allenatore, pensa al bene comune. Un allenatore cerca sempre il bene comune".
Come si fa a trasmettere sicurezza alla vigilia di una partita che vale una stagione? "Provo a spiegare la partita, quando affrontiamo una squadra la studiamo e poi c'è l'imponderabile su cui non si può far nulla. Chiedo ai miei la prestazione, tu devi comandare te stesso a dare il massimo anche nei momenti di difficoltà, devi aiutare il tuo compagno nei momenti di difficoltà anche in campo. Si devono parlare, aiutare. Questa per me è la prestazione, poi può giocare bene o male: non sono delle macchine o dei robot. Sta a noi allenatori capire, in base anche a quello che abbiamo in panchina, se cambiare un giocatore o meno".
Hummels è tornato a pieno regime? "Sì, sta bene e si è allenato bene in settimana: è disponibile".
Dybala nelle ultime 9 partite di Europa League non ha segnato: le ha chiesto un regalo? "Dico sempre che per la legge dei grandi numeri prima o poi segnerà".
Come fa a scindere l'essere allenatore dall'essere tifoso? "Il privilegio di non stare in curva o in tribuna è stare lì vicino ai giocatori. E' la mia vita, fatta di emozione e passione. Pur avendo il pathos del momento, so che devo restare lucido e freddo perché devo prendere decisioni e dare direttive. Più sei distaccato, freddo, e più riesci ad analizzare bene il problema".
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