La Roma deve ripartire dopo la sconfitta con l'Athletic Club e l'eliminazione dall'Europa League, e lo farà domani allo Stadio Olimpico per il match contro il Cagliari. Il tecnico dei giallorossi, Claudio Ranieri, parla in conferenza stampa alla vigilia della gara. Ecco le sue parole.


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Ranieri: “Rosso a Hummels forzato. Dovbyk? Se si arrende ho altri da far giocare”
RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
"Prima di iniziare volevo tornare sull'espulsione di Hummels, avevo visto l'immagine da un telefonino e non la dinamica dell'azione. Ci può stare l'espulsione, forse è un pochino forzata. Non ci sono tutti e quattro i parametri per dire che fosse una chiara occasione da gol. Credo che sia stato un pochino severo, la poteva dare come poteva dare il giallo. Una partita particolare come Bayern Monaco-Real Madrid, dopo 10 minuti, avrebbe dato il giallo e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Vorrei sempre Turpin, come Letexier, sono arbitri decisionisti e bravissimi: a me piacciono questi tipi di arbitri. Non è andata per il verso giusto, siamo dispiaciuti e amareggiati, ma questo è il calcio. Non facciamo vittimismo, questo è il calcio. Ora possiamo andare sul Cagliari. Non faccio mai le interviste dopo la partita di coppa del giovedì, ma Cagliari è una città per me particolare: mi ha dato i natali come allenatore, mi piaceva ridirlo ancora una volta".
Il poco impiego di Koné e Saelemaekers e i zero minuti di Pellegrini portano a ragionamenti? "Ho a disposizione 26 giocatori e l'allenatore può fare 5 cambi. Per voi fa notizia ma per me fa plusvalenza, mi permette di cambiare la partita in corsa. Avevo bisogno di determinati tipi di giocatori, poi dopo 10 minuti salta tutto e non si può fare ciò che uno aveva in mente strategicamente. Sono giocatori fortissimi e sono nella mia mente per fare bene e forte la Roma, per me non c'è nessun problema".
Come si può mettere Dovbyk nelle migliori condizioni e perché lo ha sostituito dopo 8 minuti del secondo tempo e non all'intervallo? "L'ho cambiato quando lo ritenevo giusto, mettendo Soulé ho dato più struttura a tutta la squadra e ho lasciato Dybala perché mi poteva fare da punto di riferimento avanzato, cosa che Dovbyk non riusciva a fare. Mi aspetto tanto da lui, deve reagire e far vedere che tipo di giocatore è. Io credo in lui ma lui deve credere in noi".
C'è qualcosa che sta cambiando anche nella sua testa per il futuro? "Se c'è qualcosa, ve lo verrei a dire? Mi sembra prematuro, aspettate la fine del campionato e saprete il Presidente chi ha scelto. Io non cambio idea, ho un raggio d'azione e vedo. Ora il focus deve essere sulle 10 partite, è la cosa più importante per società, tifosi e tutti. Ne abbiamo 5 fuori e 5 in casa, 6 e 4 considerando con la Lazio. Raccoglieremo i punti che sapremo meritarci".
Che vuol dire che Dovbyk deve credere in voi? "Che noi abbiamo un modus di giocare aggressivo, con determinazione. Ho detto a lui: "Tu pensi al gol, io penso alla prestazione. Se tu non fai gol ma mi fai la prestazione uno ci può passare sopra, ma se non fai la prestazione né il gol uno ci comincia a pensare". Chiedo sempre ai ragazzi la prestazione, poi uno non può stare sempre al 100%. Se non mi dai né la prestazione né il gol mi lasci con l'amaro in bocca. Deve lottare, come lottano tutti quanti. Non voglio credere che si sia arreso, non credo, ma me lo deve dimostrare. Se si arrende ho altri 25 che vogliono giocare".
Ha parlato con la proprietà per la conferenza di oggi? "Non ho parlato con nessuno".
La squadra e Hummels come hanno reagito all'eliminazione? "Hummels si è scusato subito con la squadra, è dispiaciutissimo. La reazione della squadra la vedremo domani, chiedo a loro di reagire. Quello che è stato fatto in bene o in male va dimenticato, dobbiamo stare sul pezzo. Il Cagliari è una squadra ben guidata e ben quadrata, dobbiamo fare una grande partita per venirne a capo".
Che ambiente c'è a Cagliari? "Un ambiente che vuole salvarsi, verranno qui col coltello tra i denti cercando di giocare. E' una squadra che va diretta, che gioca molto in verticale. Dobbiamo saperlo".
Come sta Dybala? Deve essere un punto fermo anche per il prossimo anno? "Non è al 100%. Per me deve essere un punto fermo anche l'anno prossimo, è un giocatore che quando sta bene è una Roma differente. L'ho detto, lo ribadisco e lo sottoscrivo. Dybala quando gioca e sta bene vale il prezzo del biglietto, ha giocate che altri non hanno. Credo vada in Nazionale".
C'è una formazione base nelle ultime 10 partite o ci sarà comunque un'alternanza? "Sicuramente non ci potrà essere la stessa alternanza, ma ci saranno formazioni e giocatori e cambi differenti. Dipende sempre da quello che mi dice la partita e la settimana, possiamo lavorare tutti i giorni e saranno tutti sotto la lente d'ingrandimento. Non possono stare tutti in piena forma per tutto il campionato, starà a me valutare se sostituire e far entrare giocatori nell'ultima mezz'ora".
Ha notato una mancanza di concentrazione sulle situazioni da palla inattiva? "Noi stiamo marcando a uomo, avevo predisposto uomini alti come Dovbyk, Cristante e Hummels per controbattere la bravura dell'Athletic ma questo non è stato poi possibile nel corso della partita".
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