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Gasperini in conferenza pre Pisa-Roma: “Pellegrini convocato. Sancho non va pregato”

Gasperini in conferenza pre Pisa-Roma: “Pellegrini convocato. Sancho non va pregato” - immagine 1
Il tecnico giallorosso: "E' una partita molto insidiosa, in una piazza che torna in Serie A con entusiasmo e voglia di fare. In Europa League c'è da battagliare fin da subito"
Redazione

La conferenza stampa di Gian Piero Gasperini alla vigilia del match contro il Pisa in programma domani alle ore 20.45. Qualche dubbio di formazione per il tecnico soprattutto in difesa dove è aperto il ballottaggio tra Celik e Hermoso. Quella di oggi sarà l'ultima conferenza del tecnico con il mercato ancora aperto. Ecco le sue dichiarazioni.

LA CONFERENZA STAMPA DI GASPERINI LIVE

Ci sono urgenze da risolvere rispetto ai primi 90' della stagione? Si aspetta qualcosa dal mercato? "La cosa più importante è stata la risposta dei giocatori e della squadra, di come in questi due mesi siano stati partecipi e mi abbiano sempre seguito, di come si siano presentati alla prima di campionato. Tutto è sicuramente migliorabile, ma c'è stato grande spirito e questo fa onore a tutti i ragazzi. Questa è la base di partenza. Siamo contenti di aver vinto la prima di campionato contro un avversario ostico e difficile, ora dobbiamo dare seguito a cominciare da domani. E' una partita molto insidiosa, come tutte le partite di Serie A. Troviamo una piazza che torna in Serie A dopo tanti anni, con tanto entusiasmo e voglia di fare. Domani è un'altra bella partita. Le indicazioni della squadra ci saranno partita dopo partita, così come gli obiettivi da raggiungere. Il mercato? Apposto così, lunedì alle 20 sarà definitivo. Almeno per 5-6 mesi".

Oggi è arrivato Ziolkowski. Quante altre pedine servono per essere più forti? "Questo acquisto lo ha scelto Massara, mi fido delle sue intuizioni di mercato. Il suo mestiere è vedere giocatori in giro durante l'anno, è nei profili di quelli richiesti. E' un giovane che ha già fatto alcune esperienze, l'ho visto solamente in video quindi il mio giudizio è parziale ma è un profilo giusto da mettere dietro Mancini e a cui dare i dovuti spazi quando ci saranno, per capire la sua evoluzione futura. Ci auguriamo possa essere un giocatore di alto livello, come sta dimostrando in questo inizio di carriera. Questo è un completamento, ma è un completamento bello e giusto nei termini fissati. Ho sempre pensato che la squadra per essere sostenibile anche sotto gli aspetti economici, che potrebbero riguardarmi meno ma mi riguardano tanto, deve avere un gruppo omogeneo, forte, solido e competitivo il più possibile. Vanno bene giocatori giovani, con questi profili. Magari anche qualcuno in più. La squadra si deve creare e deve portare avanti dei profili. Non so se spendi meno, ma è una filosofia che ti consente di essere sostenibile. Se vogliamo è anche più bello crescere i giocatori, ma la base deve esserci. Altrimenti fatichi a far crescere i ragazzi, poi loro ti dicono se sono pronti tramite le prestazioni che fanno in allenamento e soprattutto in gara".

E' soddisfatto del reparto offensivo? Basta per arrivare in Champions, vincere la Coppa Italia e provare a vincere l'Europa? "Sono obiettivi a cui in questo momento non ho mai pensato, non è questa la base. La base è costruire una squadra il più possibile competitiva. Ad oggi la nostra concentrazione è totalmente sulla gara di domani, una partita di Serie A in un ambiente particolare contro una squadra disposta a fare di tutto. Ha fatto un buon risultato all'esordio in un campo difficile come Bergamo, c'è tempo per il resto".

Quanti innesti ci dobbiamo ancora aspettare da qui a fine mercato? Come sta Dybala? "Domani il nostro attacco è fromato da Ferguson, Dovbyk, Dybala, El Shaarawy e Soulé. E sarà aggregato anche Arena della Primavera, che mi ha incuriosito in allenamento e visto che abbiamo posto in panchina comincio a conoscerlo. Da questo attacco dobbiamo tirare fuori quanto necessario per vincere la partita col Pisa, possibilmente".

Sancho che risposta ha dato? "Non lo so, se ha il numero chiamatelo (ride, ndr). Sapete tutto, avete scritto di tutto. Non so se ci saranno i margini in questi giorni. Non bisogna pregarli. Lui come altri sono una possibilità perché sono giocatori bravi e possono essere un valore aggiunto, ma è anche una grande opportunità per loro. Enorme. Se entrano in questo tipo di pensiero le cose si sposano, altrimenti non puoi mettere insieme mentalità opposte. Se lo capisce ha senso, altrimenti starà dove è e non è un problema".

Qualche suo predecessore ha dichiarato che esiste una Roma con e senza Dybala. Ha anche lei questa situazione e, se sì, è un limite o una risorsa? "Ho la sensazione che esiste una Roma, poi Dybala è un valore aggiunto. Soprattutto quando sta bene ed è in condizione, senza problemi prettamente fisici. E' un grande giocatore che dà dei valori aggiunti, con un piede straordinario. Non sono tanti i giocatori che danno un gap così importante. La Roma comunque deve avere una sua identità, capacità e forza a prescindere dall'individuo, che indubbiamente può dare un qualcosa di più".

Che considerazioni ci sono su Dovbyk? E' ancora centrale per la squadra e che cosa dobbiamo aspettarci? "A parte la sosta iniziale, con me è stato molto positivo come tutti. Dovbyk si è impegnato sempre moltissimo, ha sempre cercato di svolgere gli allenamenti e non ho alcun appunto da fare su di lui. Se giocherà, dall'inizio o da subentrato o anche da fuori, mi aspetto che porti tutta la sua energia per contribuire alla ricerca di un risultato tutt'altro che semplice".

Tatticamente Dybala impone delle attenzioni particolari in fase di non possesso? "Non è un problema, va preso per le sue caratteristiche. Alla fase difensiva partecipano tutti, anche Dybala, altrimenti si difenderebbe in inferiorità numerica e non è possibile. Poi ovviamente va messo a suo agio, per caratteristiche non può coprire una fascia di 70 metri ma deve aiutare la squadra in fase difensiva, altrimenti sarebbe un mezzo giocatore. Mi auguro e spero che diventi molto determinante sia come prolificità di gol che di assist, è un giocatore che le qualità migliori le ha lì. Non ci sono difficoltà d'inserimento o di ruolo per nessun giocatore, ma va messo a suo agio. Sabato abbiamo giocato con Hermoso a destra, probabilmente non doveva essere neanche in ritiro. Hermoso, Dovbyk, tutti quelli che sono stati qui hanno dato una disponibilità straordinaria. Hermoso a destra ha fatto un'ottima gara, non so quante volte ci abbia giocato in carriera. E' un'emergenza? Se deve giocare 38 partite lì sì, evidentemente non hai fatto bene la costruzione. Ma questa è la base per cercare di fare un bel campionato".

Pisilli fa parte dei due davanti alla difesa o dei due dietro la punta? Per Gasperini Pellegrini è nel progetto tecnico? "Pisilli è un centrocampista duttile, può giocare nei due come nei tre. Non lo vedo al posto di Ndicka né di Svilar, ma è un centrocampista con caratteristiche evidenti. Può giocare più basso, più alto, in regia. Pellegrini domani sarà convocato, ha finito la sua fase di riabilitazione e si è allenato questa settimana con la squadra. Ho già detto di Pellegrini quale è la difficoltà, società e giocatore devono trovare la soluzione migliore per entrambi e mi sembra abbiano raggiunto un po' di colloquio insieme, me ne prendo il merito. Pellegrini è un ragazzo maturo e attaccato alla Roma, ed è disponibile per la sua carriera a fare altre scelte se altre non saranno possibili. Ma è un bel ragazzo, non fatelo passare come... è attaccatissimo alla Roma e ha voglia di giocare, per raggiungere i suoi traguardi e le sue motivazioni. La cosa del capestro è il suo contratto, ma ne è pieno il mondo di queste storie. Gli auguro il meglio se dovesse andar via. Il problema è che mancano tre giorni. La disponibilità della società e del giocatore mi sembra totale. Il 2 settembre vediamo che cosa accade. Anche i giocatori hanno le loro esigenze, se trovano delle situazioni di prospettiva... ho ereditato questa storia, che se la risolvano".

Se la Roma dovesse riscontrare difficoltà contro il Pisa in attacco ci sono delle situazioni tattiche che ci dobbiamo aspettare? Cosa risponde a Gilardino? "Gila è un giocatore che mi ha risolto tante difficoltà, è stato un campione del mondo. E' stato mio giocatore a Genova, straordinario, mi pare abbia fatto 15 gol o qualcuno in più. E' un ragazzo splendido, straordinario, con lui ho un bel rapporto. Ha fatto benissimo ovunque da allenatore, nonostante di solito gli attaccanti non lo fanno sempre. A Genova ha fatto un campionato straordinario, in Serie A ha fatto bene e ora è al Pisa. L'ho visto domenica scorsa a Bergamo, il Pisa ha la sua identità. Gilardino farà una grande carriera anche da allenatore".

Il centrocampo è un reparto un po' corto, considerando anche la Coppa d'Africa di El Aynaoui? "Ora ci sono delle priorità. Questa è una squadra che si sta cercando di costruire, numericamente sono usciti tanti giocatori. Sono arrivati 7 acquisti, ma ci sono state anche 8-9 uscite. E' una squadra che si riforma, che si riprepara. So benissimo che nel calcio non c'è tempo e non è un alibi. Quello che puoi fare bisogna farlo, subito. Chiaramente quello che si può fare. Non c'è più tempo da perdere".

Ha avuto, da dentro, la percezione che la Roma fosse un po' in ritardo nelle scelte? "Dovete prendere le mie dichiarazioni virgolettate, non quello che si dice. Poi c'è un mondo intorno che giustamente interpreta e dà le proprie opinioni, ma a me va fatto riferimento solo alle cose virgolettate e dette. Non c'è bisogno di inventarne altre".

Che idea si è fatto del girone di Europa League? "Bello tosto, da battagliare da subito. Lille e Stoccarda in casa sono due ottime squadre, tra le migliori dell'Europa League. Ho incontrato più di una volta il Mitdyjlland, in casa una volta ho fatto fatica e ha segnato Romero. Andiamo due volte a Glasgow, a Nizza. Tutti bei ambienti. Ce la dobbiamo sudare da subito, partita per partita e punto per punto. Se non si può arrivare nei primi 8, l'importante è arrivare tra le prime 24. Il Psg l'anno scorso prima dell'ultima giornata era 26esimo, il Real Madrid era quasi fuori. E' una formula strana, non pari per tutti, e questo aumenta la parte aleatoria della partita. Noi dobbiamo stare dentro. Se riesco ad arrivare ottavo sono contento, ma non mi strappo i capelli. Le vere competizioni partono a marzo, quando le cose diventano decisive. Per me è un obiettivo stare dentro".