Sergio Conceicao ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match perso contro la Roma. Queste le sue parole:


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Conceicao: “Stesso Var della finale ma oggi ha agito diversamente”
Nonostante la reazione vi siete trascinati il nervosismo della Coppa Italia? "L'ambiente non è facile dopo una finale persa. Ci sono stati episodi e nei miei mesi qui che non girano a nostro favore. Sempre positivo per l'avversario. Secondo me il Var di oggi è lo stesso di Bologna. Non dico che non c'è il rosso ma contro il Bologna c'è stato lo stesso su Gabbia. Non dico che avremmo vinto la finale con l'espulsione ma sono dettagli a nostro sfavore. Abbiamo cercato di dare il massimo, negli ultimi 10 minuti del primo tempo la Roma non ha toccato palla. Ero fiducioso di vincere. Sul secondo gol altra palla inattiva, non si possono prendere gol così. Abbiamo avuto occasioni per pareggiare con Leao ma alla fine abbiamo preso il terzo".
Non vedi l'ora che finisca la stagione per parlare e chiarire con la dirigenza. "Io sono molto esigente con me stesso, sono tutti i giorni a lavorare. Prima della partita ho visto i numeri e da quando sono arrivato prima di questa partita eravamo in zona Champions. Non sono stati 5 mesi perfetti ma abbiamo vinto un titolo e siamo arrivati in un'altra finale. Ci sono sempre stati dettagli ed episodi a nostro sfavore. L'ambiente non è facile e così è difficile. Ognuno deve valutare il suo lavoro e alla fine si parlerà senza dubbio".
Le dispiace non salutare San Siro per squalifica? "Io ho sempre vissuto questo lavoro con passione, per me è difficile. Non ho detto praticamente niente (all'arbitro, ndr), ho detto di rispettare i nostri giocatori e il Milan. Il fallo su Koné non c'è e su Sottil sì, sono stato calciatore e so che nei piccoli dettagli... il terreno di gioco non è dritto dritto. Mi dispiace non essere vicino ai giocatori all'ultima partita. Siamo qui per assumerci le responsabilità".
CONCEICAO IN CONFERENZA STAMPA
Il Milan non giocherà in Europa: i suoi sentimenti? "Sì, ho fatto riflessioni anche prima della partita. Ho visto i numeri da quando sono qui, siamo quarti quindi in zona Champions. C'è la Roma, il Napoli, l'Inter e noi. Non è stata una buona stagione, questa partita è stata lo specchio di quello che sono stati questi cinque mesi per me. Piccoli episodi, dettagli, l'espulsione di Gimenez, mi hanno detto che ci può stare. Lo stesso Var quattro giorni fa non ha chiamato l'arbitro su un episodio identico. Sul secondo gol c'è un fallo clamoroso su Sottil, sulla mia espulsione. Sono episodi importanti, ricordo a Zagabria e col Feyenoord, ci sono stati errori individuali. Non è stata una stagione facile. Il Milan non può essere nono in classifica e fuori dall'Europa. Dobbiamo ragionare tutti e prenderci le proprie responsabilità".
Non voglio metterla in difficoltà... "Io sono un uomo, sono qui per rispondere".
Furlani ha parlato di fallimento della stagione, deve crescere la squadra ma anche la società? "Ognuno che lavora al Milan deve capire le sue responsabilità, di quanto è stato fatto di bene o male. Io lo farò perché sono intelligente con me stesso. Dovremo sederci e parlare del futuro, perché il Milan non può stare in questa situazione".
Lei ha parlato di responsabilità estranee alla sua figura. "Non inventate cose. Sta dicendo cose che non ho detto. Ci sono cinquanta persone in sala che hanno sentito..."
Quali responsabilità ritiene di avere? "Come allenatore. Devo vedere cosa si è fatto di positivo e negativo. Parlo di me e del mio staff".
C'è qualcosa che rifarebbe o no? "Lei pensa che è la giornata per dire queste cose?"
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