(goal.com) Mancano poco più di due mesi all’inizio del campionato 2011-2012 e la nuova Roma fatica ancora a prendere forma.
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Con Luis Enrique e Bojan nasce una Roma stile-Barcellona
(goal.com) Mancano poco più di due mesi all’inizio del campionato 2011-2012 e la nuova Roma fatica ancora a prendere forma.
Dopo la controversa cessione della proprietà del club capitolino agli americani guidati da Thomas DiBenedetto, il progetto sta andando un po’ a rilento per via delle inevitabili noie di carattere burocratico e della difficoltà di far partire sul serio il mercato: problema che non riguarda soltanto la Roma, ma che coinvolge l’intero calcio europeo. E’ tuttavia evidente che, a differenza degli altri club, quello capitolino ha urgenza di far decollare il prima possibiel il proprio mercato per poter definitivamente dare il via al nuovo corso, atteso da anni nella Capitale. La scelta del nuovo allenatore, Luis Enrique, è un chiaro segnale della voglia di partire dai giovani ma, come ha sottolienato più volte Sabatini, non da “giovani promesse”, bensì da “ottimi calciatori , ma ancora giovani”. Differenza sottile, ma sostanziale. Seppur senza alcuna ufficializzazione, però, il mercato giallorosso si muove e sono tante le trattative, in entrata ed in uscita, non lontane dalla definizione. Ma che Roma sarà quella di Luis Enrique? Cerchiamo di capirne di più…
Modello Barça "Il mio intento è quello di riportare qui in Italia quanto imparato al Barcellona in questi anni, ossia un calcio offensivo con un buon gioco di squadra". Il disegno tattico che lo stesso Luis Enrique ha lasciato intuire è molto chiaro: la sua Roma sarà divertente e votata ad attaccare. Difficile pertanto che il tecnico iberico si allontani dal 4-3-3 in esatto ‘stile Barça’, ammirato già nella squadra di Guardiola e nel Barcellona B guidato appunto da Luis Enrique. Il 4-3-3 prevede inevitabilmente esterni alti con spiccato fiuto del goal, centrocampisti di qualità e difensori solidi ed in grado di avviare l’azione. In questo senso, dunque, Sabatini proverà ad esaudire le richieste del nuovo tecnico, la cui intenzione è quella di ricreare nella Capitale una sorta di ‘Barça in miniatura’, dove velocità d’azione e tiki-taki dovranno alternarsi con perfetta regolarità. Impresa ardua, ma non certo impossibile.
La Lista di Sabatini Per poter mettere in pratica il disegno di Luis Enrique, la Roma avrà bisogno degli interpreti adeguati, innanzitutto in avanti. Il modulo ‘canterano’ , come detto, ha bisogno di due esterni d’attacco molto incisivi e l’imminente arrivo di Bojan Krkic, peraltro proprio ‘scuola Barça’, sarà un’ottima soluzione. Dall’altra parte potrebbe andar bene Mirko Vucinic (anche se non è affatto certo che il montenegrino rimanga a Roma), mentre meno adatto al modulo sembra essere Jeremy Menez. Se Vucinic dovesse partire, Sabatini dovrà correre ai ripari portando alla corte di Luis Enrique un esterno d’attacco in grado di saltare l’uomo, ma anche di risultare incisivo in zona-goal. Erik Lamela del River Plate e Ricky Alvarez del Velez sembrano essere le priorità, mentre l’alternativa è Gaston Ramirez del Bologna. Più difficile arrivare a Javier Pastore, peraltro meno adatto al modulo in questione. A centrocampo, Pizarro vestirebbe - nel suo piccolo - i panni di Xavi, De Rossi sarebbe un Busquets con più qualità e, Brighi o Perrotta proverebbero ad emulare Iniesta. Con le dovute proporzioni, le caratteristiche tecnico-tattiche dei centrocampisti giallorossi non sembrano discostarsi molto da quelle del 4-3-3 blaugrana. Diverso il discorso relativo alla difesa: Juan e Burdisso hanno evidenziato limiti che potrebbero essere colmati soltanto dalla presenza di un terzo centrale all’altezza, come ad esempio è stato finora Mexes. Cassetti e Riise, per ragioni diverse, non sembrano dare le garanzie richieste, così come non si può pensare di far leva su Cicinho o Castellini. La corsa ai terzini, dunque, diventa una priorità per Sabatini, che segue con attenzione Clichy dell’Arsenal e Montoya del Barcellona, senza però mollare la presa su Federico Balzaretti. In porta, infine, arriverà uno tra Viviano, Stekelenburg e Romero: comunque vada, sarà sicuramente compiuto un passo in avanti rispetto all’incerto Doni, ormai ‘indesiderato’ dal pubblico romanista.
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