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Ecco come saranno le tre torri di Daniel Libeskind per il nuovo stadio della Roma

L'archistar è stato ispirato “dall’amore totale di Piranesi per Roma e in particolare dalle sue ricostruzioni archeologiche"

Redazione

Dopo due settimane dalla presentazione alla stampa torniamo sui grattacieli che Daniel Libeskind ha disegnato per affiancare lo stadio della Roma. La redazione del portale artribune.com lo incontrato e lui ha raccontato che è stato ispirato “dall’amore totale di Piranesi per Roma e in particolare dalle sue ricostruzioni archeologiche.

Le tre torri sono state ricavate da un blocco unico, il concio, in modo che esse risultino una cosa sola se unite, analogamente agli studi di Piranesi.

Piranesi aveva sempre immaginato un collegamento tra un passato ormai sepolto e un futuro eterno”.

Come si vede dagli schizzi pubblicati in esclusiva da Artribune, i tre oggetti scultorei si stagliano verso l’alto, in dialogo l’uno con l’altro. Il complesso si basa sulla possibilità di dare vita a un’ideale conversazione tra le tre parti e il contesto che le forme definiscono, a partire dalla piazza sulla quale sorgeranno.

Secondo le intenzioni dell’architetto, gli edifici, alti duecento metri e destinati a ospitare gli uffici della società, saranno un elemento distintivo dello skyline della città, senza per questo allontanarsi dalla sua storia. Ma traendone ispirazione.

I lavori – che coinvolgeranno un’area complessiva di 125 ettari tra stadio, edifici privati, parcheggi, spazio pubblico e aree verdi – secondo le previsioni partiranno alla fine dell’anno per essere completati entro l’inizio del 2018. L’investimento previsto, proveniente da fondi esclusivamente privati come ha assicurato il presidente della Roma James Pallotta, è di 1,5 miliardi di euro, di cui 400 milioni destinati allo stadio.