"Vengo da una famiglia giallorossa, ma da piccola mio padre non mi portava allo stadio. La mia passione per la Roma è iniziata tardi ed è tutta farina del mio sacco. Nessun maschio mi ci ha trascinato, un giorno ho voluto
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Claudia Gerini su Dybala: “Tanto amore lo conquisterà”
portare mia figlia all'Olimpico ed è stato un colpo di fulmine, siamo rimaste entrambe folgorate. Ricordo bene quel giorno. Ero incinta della seconda, la Roma vinse", inizia così la lunga intervista di SportWeek a Claudia Gerini, nota tifosa giallorossa, tra le più sfegatate.
"Il nome di Dybala girava già da tempo, ma sembrava più un'utopia o forse una leggenda. Parliamo di un giocatore fortissimo, è chiaro che io sia tanto, ma tanto contenta! Con la maglia giusta, quella senza strisce, ci sta molto più simpatico. Che un campione così abbia scelto la Roma, complice sicuramente la presenza in panchina di Mourinho, è una gran bella soddisfazione, adesso cambiano le prospettive e sono certa che non si pentirà mai della scelta fatta. Anche grazie a noi tifosi. Essere un idolo in questa città è qualcosa di unico, il popolo romanista ti inonda con questa
grande grande energia, ti inonda di amore. Sono convinta che lui, che oltretutto è argentino e sa apprezzare il calore della gente, rimarrà travolto. Ha parlato di nuove prospettive".
Ha parlato di nuove prospettive... "Beh si, siamo cresciuti, miglioriamo anno dopo anno e penso che adesso mettiamo paura a tutti: l'attacco con Dybala, Zaniolo e Abraham, capitan Pellegrini a centrocampo, una difesa
comunque solida che ha anche ritrovato un fenomeno come Spinazzola, sinceramente non posso che ben sperare, siamo di nuovo davvero competitivi".
E poi come diceva Mourinho. "Che è fondamentale. Se continuiamo a prendere giocatori d'alto profilo credo che il merito sia soprattutto suo. Era giusto dargli una squadra all'altezza del suo immenso valore e all'altezza pure di questa tifoseria. Ma è stato determinante nell'arrivo di campioni come Abraham o Dybala, sono convinta che si sia battuto fino alla morte per averli. La passata stagione alla fine è andata bene soprattutto grazie alla vittoria in Conference, ma lui vuole migliorare ancora, come è giusto che sia, perché noi ci meritiamo di più, di più... A me piace tantissimo, è uno che ci mette anima, corpo, cuore e ha anche un ingrediente in più, una vibrazione particolare, quello che lo ha reso lo Special One. Avere un allenatore così determinato, che ha lui per primo il sogno di vincere, può fare la differenza. Noi abbiamo vissuto lunghi momenti brutti e io non li dimentico".
La società appare diversa rispetto al passato recente. "I Friedkin sono molto seri e mi sembra sappiano bene che cos'hanno per le mani. La Roma ha attraversato anni con presidenze quasi senza identità che ci avevano reso un po' orfani, loro invece mi pare vogliano proprio bene a questa squadra".
Anche il progetto stadio a Pietralata sembra più pensato per la Roma e i romanisti che per interessi personali. "È un'idea che mi piace tantissimo, anche se, per me sarà più scomodo arrivarci visto che abito a due passi dall'Olimpico. Ma è troppo importante avere un impianto tutto nostro, troppo tardi ci siamo arrivati".
Torniamo a Dybala. Alla fine ha scelto la maglia numero 21 e non la 10 come si pensava. "Ma Dybala mica è scemo, è un ragazzo molto intelligente! Ha fatto benissimo, nessuno può prendere la 10 a Roma".
Mai più? "Mai più, nei secoli dei secoli amen. Ok, magari cosi sto esagerando, ma chi un giorno la indosserà prima dovrà dimostrare di amare profondamente questi colori. Se prendi la 10 ancora prima di esordire in giallorosso diventi antipatico a tutti. Perché Totti è Totti, è qualcosa che va al di là di tutto. A una storia d'amore diversa. Nella sua ultima stagione sono andata tantissimo allo stadio, stavamo dietro alla panchina della Roma e bastava che si alzasse per farmi emozionare".
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